09/04/2022

Farfalle, caverne e briganti

Farfalle in via di estinzione, grotte che nel tempo hanno ospitato prima orsi e poi briganti e ora una colonia di pipistrelli; e per finire un villaggio neolitico fanno da cornice a questa interessante escursione, facile e adatta a tutti lunga una diecina di chilometri.















Località di partenza: Tetti Bandito 710 m.
Arrivo: Tetti Bandito 710 m.
Dislivello: 210 m.
Tempo complessivo: 3 ore 
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.8 1:50.000 Alpi Marittime e Liguri
Accesso stradale arrivati ad Andonno (prima del semaforo) svoltare a sinistra e attraversare il torrente Gesso, svoltare subito a destra in direzione Roaschia e lasciare l'auto sulla provinciale nei due parcheggi sotto alla B.ta di Tetti Bandito.




















Descrizione: dal posteggio si ritorna indietro ad attraversare sul ponte il Gesso, poi si va a sinistra in direzione di Andonno e al semaforo si prende a destra e si entra in paese (belli i murales dedicati agli antichi mestieri). Poco prima della chiesa di Santa Croce (indicazioni) si prende prima per via dello Svolto e poi sempre a sinistra via Soprana. Si arriva poi alla Cappella della Madonna del Gerbetto dove la strada si divide e occorre andare a sinistra, superato un ponticello, ignorare l'indicazione a destra per la cima Saben e proseguire dritti (la nostra meta sarà Valdieri). Poco oltre la strada diventa sterrata e termina dividendosi ancora, si va a destra salendo in un castagneto ci si immette poi in una radura e seguendo sempre le indicazioni si attraversa un ponticello in legno che immette su una mulattiera, la si segue a sinistra scendendo a fianco del rio raggiungendo una strada sterrata. Si sale ora ripidamente a destra e si arriva all'area della cava di ghiaia ora dismessa e divenuto ora Zona di Conservazione Speciale a favore della riproduzione della farfalla Papilio Alexanor (da qui la denominazione "Sentiero delle Farfalle"). Si continua ora in leggera discesa sino ai piedi della cava.
Si sale ora sempre su sterrata a fianco della provinciale proseguendo in direzione di Valdieri, arrivando così nei pressi della ricostruita Necropoli di Valdieri sulla destra della nostra strada. Si sale sino alle ultime capanne dove si incontra un sentiero, lo si percorre verso sinistra sino ad immettersi su una sterrata dove, occorre ancora svoltare a sinistra. Siamo ora in paese, si percorre una bella balconata, si passa nei pressi di una chiesetta e ci si porta sulla piazza centrale Vittorio Emanuele, si svolta a sinistra sino a piazza Regina Elena dove si trova la sede del Parco delle Alpi Marittime. Ora si attraversa la provinciale e si prende la via (leggermente a sinistra) Guglielmo Marconi, si scende e si attraversa il ponte sul Gesso e nei pressi di un allevamento di trote termina l'asfalto. Di qui si va a sinistra seguendo le indicazioni per le grotte su una bella sterrata nel bosco; Con vari saliscendi più o meno vicini al torrente si arriva nei pressi di alcune case e si continua a destra seguendo le indicazioni per Tetti Bandito. Si arriva così sotto a delle imponenti pareti verticali dove oltre alle grotte si trovano numerose vie di arrampicata. Le Grotte del Bandito, un tempo abitate dall'orso delle caverne, di notevoli dimensioni (poteva raggiungere i 3 metri per 600 kg. di peso). Durante le campagne di scavo so stati riportati alla luce reperti databili tra l'età del bronzo e l'età del ferro. Oggi le grotte fanno parete di un'area tutelata ed hanno accesso regolamentato e soggetto ad autorizzazioni ed è legato allo svernamento di varie specie di pipistrelli. Superate le grotte si continua ancora per un breve tratto in piano, poi si sale brevemente a destra e si raggiunge la graziosa borgata di Tetti Bandito e di li brevemente all'auto per chiudere questo interessante anello.



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