30/06/2018

Ferrata Bec Valletta1902 m.

Inaugurata a luglio 2016 si trova sopra Limone Piemonte nel bellissimo vallone di San Giacomo. Ancora poco frequentata per cui prestare attenzione alle varie pietre che si possono smuovere soprattutto nel tratto di cresta e nei punti privi di cavo dove sono posizionati i chiodi "Raumer" che servono per assicurarsi eventualmente durante la progressione. La ferrata in se non è difficile (valutabile AD), ma è molto lunga e compie un giro molto tortuoso con tantissimi tratti in cui non si arrampica ma si cammina. il dislivello complessivo è di circa 400 m., ma tra i vari saliscendi arriva circa a 600 m. La tyrolienne che si incontra nella parte finale è evitabile e in quel punto si trova anche una via di fuga che permette di interrompere la ferrata ed evitare così l'ultima parte.













Periodo: Giugno-Ottobre
Difficoltà: AD
Dislivello complessivo: 450 m., ma diventano circa 600 con i vari saliscendi
Tempo complessivo: 4 ore
Nota. uno spezzone di corda da 20 m. per assicurarsi all'occorrenza ai chiodi Raumer
Accesso stradale su via Almellina si iniziano a trovare le indicazioni per la via ferrata. Ad un certo punto la strada diventa sterrata e abbastanza ripida per cui va percorsa con attenzione sino al termine dove si trova un pannello esplicativo della ferrata e dove è possibile parcheggiare.











Descrizione: lasciata l'auto si prosegue ancora sulla sterrata sino ai ruderi di Meire Valletta, da li in poi un sentiero conduce in direzione dell'ormai evidente spigolo del Bec Valletta, dove proprio sul sentiero (cartello) inizia la ferrata. Il primo tratto è subito verticale e porta a superare vari risalti della parte inferiore della parete. Segue un primo tratto sprovvisto di cavo, dove si trovano i chiodi Raumer, i pezzi senza cavo non sono mai difficili, ma essendo la natura del terreno alquanto friabile bisogna valutare personalmente come progredire. Si arriva così ad una spettacolare placca calcarea solcata da numerose fessurazioni e protetta solamente dal cavo (io avendo forse i piedi grossi l'ho trovata alquanto faticosa). Si prosegue alternando qualche tratto verticale con altri privi di cavo ma con i soliti Raumer e si raggiunge la cresta sommitale protetta solo dal cavo (prestare attenzione ai tratti friabili). Terminato il tratto in cresta un sentiero con discesa abbastanza ripida ci porta ad aggirare un bastionata rocciosa e dopo una breve e ripida risalita si spunta su un colletto dove sono posizionate le due tyrollienne che da un lato raggiungono uno spuntone di roccia e dall'altro riporta alla partenza. Ovviamente le due tyrollienne sono facoltative. In questo punto si può decidere di interrompere la ferrata scendendo per un ripido sentiero tramite una via di fuga (segnalata). Ora inizia forse il tratto più interessante della ferrata, la prima parte per risalti sempre con i soliti chiodi Raumer poi con una scalinata verticale che risale uno spigolo alquanto esposto raggiungendo così la cima. si prosegue ancora assicurati ai chiodi per una breve disarrampicata (un po' delicata sempre a causa della roccia) scendendo fino ad un colletto erboso dove termina la via. Per la discesa occorre voltare a sinistra (vallone di San Giovanni) scendendo in direzione del torrente, ma senza attraversarlo, tenendo sempre la sinistra si ripassa sotto la bianca placconata calcarea e nuovamente all'attacco della ferrata. Di li in breve tempo si ritorna all'auto.

24/06/2018

Punta Fontana Fredda 2513 m.


Una facile cima, una balconata stupenda sul Cervino ed un comodo ascensore che vi porta dal parcheggio alla graziosa frazione di Cheneil; cosa chiedere di più?













Località di partenza: parcheggio La Barmaz 2023 m.
Arrivo: Punta Fontana Fredda 2513 m.
Dislivello: 490 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC. n.5 1:50.000 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale
Descrizione: lasciata l'auto troviamo la prima sorpresa (nel 2012 quando salii con le ciaspole ancora non c'era), un ascensore che (facoltativo) ci toglierà un 15 minuti di sentiero per arrivare alla bellissima frazione di Cheneil. Da qui (segnaletica abbondante) si dovrà percorrere il sentiero n.31 in direzione santuario di Clavalitè che sale sopra il paese in un primo tratto boschivo. Il panorama è grandioso con alle nostre spalle l'incombente mole del Cervino, ad un certo punto il sentiero si divide e bisogna seguire il ramo di destra (a sinistra si va al colle di Nana). Si sale seguendo il sentiero sempre ottimamente segnato con bolli gialli in direzione della cresta e, intanto sulla sinistra appare la sagoma del santuario della Clavalitè. Si arriva dunque sulla cresta al colle di Fontana Fredda 2480 m. da dove sulla parte opposta si vede il bellissimo paese di Chamois e, ahimè le brutture degli impianti di risalita ma è sufficiente rivolgere lo sguardo altrove. Si va ora a destra in leggera discesa per poi in breve risalire i pochi metri restanti per raggiungere la cima. Prima di effettuare la discesa che avviene per il medesimo percorso, consiglio una volta ritornati al colle di proseguire sull'ampia cresta sino al santuario della Clavalitè.

17/06/2018

Vallone del Carro

Vallone laterale posizionato sulla destra idrografica della Valle dell'Orco è forse più conosciuto dagli sci-alpinisti per le sue innumerevoli gite, ma vale sicuramente una visita da parte degli escursionisti. questa gita porta con salita elementare adatta a tutti all'alpeggio Cernera e a due laghetti posti nelle immediate vicinanze. Panorama stupendo sulle cime circostanti.

Località di partenza: bivio a quota 1860 m. sopra Chiapili sup.
Arrivo: Alpe Cernera 2217 m.
Dislivello: 357 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Accesso stradale dopo Chiapili sup., si continua ancora un tratto e si vede già in basso sulla sinistra la strada sterrata che si inoltra nel vallone del Carro. Nei pressi di una baita ristrutturata e all'altezza della sbarra che impedisce l'accesso si può parcheggiare ai bordi della strada.















Descrizione: si supera la sbarra e si prosegue sulla sterrata in leggera discesa che porta ad attraversare su un paio di ponti prima l'Orco e poi un altro rio. Si inizia così a salire costeggiando dei delle baite e inoltrandosi nel selvaggio vallone, la strada continua in moderata salita con numerosi tornanti sino ad arrivare ad un grande pianoro dove occorre salire ancora a sinistra per un tratto di strada, per trovare successivamente un bivio dove bisogna andare a sinistra in piano (una A pitturata su un masso) a destra la strada termina poco oltre. Si arriva così in breve al pianoro dove è posizionato l'alpeggio e dove si trova il primo laghetto, il secondo è posizionato pochi metri più in alto. Il rientro avviene per il medesimo percorso. P.S. Al momento ancora parecchi nevai sul percorso dalla metà fino all'alpe.

11/06/2018

Notre Dame des Montagnards

Posta nei pressi dell'alpeggio Vascotchaz a 2250 m., la chiesetta si trova in una splendida posizione, molto panoramica dominante la Valle d'Ayas, con ottima vista sullo Zerbion e sulla Testa Grigia, l'escursione se si segue interamente la strada che sale tra verdi praterie è molto facile e adatta a tutti













Località di partenza: bivio per Mandriou 1825 m.
Arrivo: chiesetta di N.D. des Montagnards 2250 m.
Dislivello: 425 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.5 1:50.000 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale  poco prima del paese si trova uno slargo e una stradina che sale sulla sinistra. E' possibile parcheggiare sullo slargo.













Descrizione: si risale la stradina che diventa ben presto sterrata e raggiunge un pianoro, si continua fino al fondo raggiungendo così l'Alpe Soudà 1971 m., dove subito dopo bisogna svoltare a sinistra, a destra la strada porta all'Alpe Metzan 2016 m., da dove è comunque possibile poi risalire alla cappella ma in questo caso per sentiero. La strada ora costeggia per un tratto la pista da sci di Antagnod, dopo una serie di tornanti la strada prosegue verso destra con un lungo diagonale in direzione dell'Alpe Vascotchaz con nelle vicinanze la bellissima cappella di Notre Dame des Montagnards, da qui, panorama bellissimo. Si può rientrare per il medesimo percorso fatto all'andata, oppure per il sentiero che passa sotto alla chiesetta scendendo prima all'Alpe Metzan e poi di li all'auto.


03/06/2018

Tour de Saint Evence

Anello molto interessante che ci permette di ammirare un angolo poco conosciuto della valle del Cervino, piacevole e molto panoramico a cavallo tra la Valle Centrale e la Valtournenche in mezzo a boschi e radure bellissime. Ottimo panorama su Cervino, Zerbion, Emilius e i ghiacciai del Rutor.














Località di partenza: Plau 1369 m.
Arrivo: Plau 1369 m.
Dislivello: 355 m.
Tempo complessivo: 2:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC. n.5 1:50.000 Cervino e Monte Rosa       
Accesso stradale













Descrizione: lasciata l'auto si attraversa la frazione seguendo delle frecce gialle sull'asfalto e attraversata nuovamente la strada regionale si prosegue dritti su una stradina asfaltata, che poco dopo diventa sterrata. Superata un ultimo grosso caseggiato inizia una bella mulattiera (segnavia n.2) che entra in un fitto bosco di conifere, il primo tratto è leggermente ripido per poi spianare successivamente e in 30 minuti circa si raggiunge il bellissimo Ostello/Rifugio di Lavesè. Si lascia l'ostello sulla sinistra e si rientra nel bosco per raggiungere poi la dorsale spartiacque da dove si gode una bellissima vista sul fondovalle. Si affronta ora un ultimo tratto ripido e si arriva in vista della cappella di Saint Evence a 1674 m. adagiata su un bellissimo e panoramico pianoro (ottimo colpo d'occhio sul Cervino). Ora con percorso in falso piano si prosegue sull'ampio crinale nel bellissimo bosco di abeti e pini sempre molto panoramico in circa 45 minuti si raggiunge il Colle San Pantaleone nei pressi del quale prima di arrivare alla strada asfaltata si incontra la chiesetta dedicata al santo e da dove sempre con il sentiero n.2 attraversando più volte la strada regionale si arriva prima alla frazione di Semon per arrivare poi alla frazione Plau, punto di partenza.