26/01/2022

Anello delle carbonaie

 Il percorso che dalla località Talucco (famosissimo per i suo “tomini”) conduce fino a Casa Canada (ex Rifugio Melano), è molto ben fatto, e spiega attraverso ricostruzioni e pannelli descrittivi come venivano costruite le carbonaie. Questo è un viaggio nel passato per non dimenticare i duri mestieri che i nostri vecchi hanno sviluppato e migliorato in secoli di storia.













Località di partenza: Talucco 776 m.
Arrivo: Talucco 776 m.
Dislivello: 350 m. circa
Tempo complessivo: 3:30 ore 
Difficoltà: E
Cartografia: IGC. n.17 1:50.000 Torino Pinerolo e bassa Valle di Susa
Accesso stradale si parcheggia nei pressi della chiesa.













Descrizione: lasciata l'auto nei pressi della chiesa si percorrono pochi metri a piedi fino alla palina che indica la partenza sulla destra dell'ecomuseo che conducono alla piccola borgata di Borgogna. Si mantiene il sentiero che sale a fianco di un prato e porta poi al bosco dell’Impero. Da qui seguendo sempre i segnavia e i cartelli in legno che indicano le carbonaie, si incontrano via via le ricostruzioni delle stesse con i relativi pannelli informativi, si arriva al colle dell'Eremita dove si trova sulla destra una graziosa casetta rossa (da qui si arriverà al ritorno). Si prosegue sempre seguendo numerose indicazioni sino ad arrivare al colle Ciardonet (1094 m.). Da qui si scende seguendo le indicazioni per casa Canada che in altri 20 minuti per strada sterrata o per sentiero conducono all’ultima carbonaia, posta proprio sotto il rifugio (1061 m.). Rientro: se si vuole fare l'anello (prestare attenzione se innevato, il sentiero è abbastanza ripido) si scende la scalinata del rifugio e si imbocca il sentiero per lasciarlo dopo un centinaio di metri per scendere ancora su sentiero a sinistra (sentiero del Vallone, indicazioni per Talucco) e senza mai perdere di vista le tacche bianco/rosse si scende la prima parte alquanto ripida che ci porta ad attraversare il selvaggio e bellissimo vallone del Noce e passando sotto a diversi settori di arrampicata. Si risale poi il lato opposto e si arriva alla graziosa casetta rossa nei pressi del colle dell'Eremita. Da qui si ripercorre il tratto fatto all'andata e si ritorna all'auto.




20/01/2022

Sentiero delle ochette

Realizzato nel 2017 dall'associazione "Amici del Po"  e del Parco del Monviso è un piacevole itinerario percorribile a piedi o in bicicletta in qualsiasi periodo dell'anno (eccetto nei mesi più caldi o in caso di piena), basta seguire i simpatici segnavia a forma di ochetta camminando prima su una sponda del Po e poi sull'altra, andando da Villafranca P.te a Cardè e ritorno. Percorso adatto a tutti.









Località di partenza: Villafranca P.te
Arrivo:Villafranca P.te
Dislivello: 50 m.
Tempo complessivo: 3:30 ore
Difficoltà: T
Distanza complessiva: 14 km.
Accesso stradale se si arriva da Moretta, si attraversa il centro e si prosegue per Villafranca P.te, dopo circa 3 km e appena prima del ponte sul Po si scende per la strada a sinistra sulla sponda del fiume e si parcheggia. Ben visibili gli striscioni degli Amici del Po e del Parco del Monviso.



















Descrizione: dal posteggio ci si incammina sullo sterrato in direzione di una casa di legno sugli alberi, tenendoci il fiume Po sulla destra dove si trovano dei tavoli e delle panche e adagiato sul fiume un traghetto e delle barche e dove sovente è facile incontrare le ochette. Ci si addentra così nei campi di mais seguendo il tracciato (sempre ottimamente segnalato), per poi passare in uno dei tanti pioppeti, arrivando ad una vecchia pompa dell'acqua ad azionamento manuale. Si scende poi ad attraversare il Rio Tepice su una prima passerella (ai ciclisti è consigliato di scendere dalla bici). Ora abbiamo già percorso 2,5 km., si prosegue seguendo le curve del fiume tra varie spiaggette, campi di mais e pioppeti arrivando così ad attraversare il Canale Lessia e si inizia a vedere in lontananza l'abitato di Cardè. Si fiancheggia un altro pioppeto e si arriva in vista del ponte di Cardè ed un punto pin-nic (segnalato). Si continua e sinistra verso una grande cascina passando accanto ad un grande impianto di essicazione, si svolta ora a destra e si attraversa il canale Riondino, si costeggia il muro dove sorge il Sepolcreto dei marchesi di San Germano, arrivando così alla strada provinciale. A sinistra si va nel centro del paese, a destra si sale sul ponte ammirando il castello dei Marchesi Saluzzo, si attraversa il Po (attenzione alle auto in presenza di bambini) e dopo una cinquantina di metri si scende a destra per una stradello su lla sponda opposta del Po. Inizia qui il percorso di rientro (a mio avviso più bello del precedente). Soliti pioppeti e campi di mais, per un breve tratto ci si trova abbastanza vicini alla provinciale (ma dura poco). Si continua a seguire l'ansa del fiume, si arriva ad una area di sosta con panchine per poi andare ad attraversare su una passerella il canale Aiga. Arriviamo in vista delle case e dei campanili di Villafranca e del ponte che va raggiunto e attraversato per riportaci al punto di partenza chiudendo così questo interessante anello. 

  





14/01/2022

Monte Alpet 1610 m.

Una piacevole escursione che offre ampi panorami, dalle vicinissime cime liguri sino al lontano Monte Rosa e su tutta la pianura piemontese. Ottima esposizione, tratti di neve ghiacciata nell'ultima parte del percorso, utili un paio di ramponcini al seguito.























Località di partenza:
Vernagli 1092 m.
Arrivo: momte Alpet 1610 m.
Dislivello: 518 m.
Tempo di salita: 2 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.8 1:50.000 Alpi Marittime e Liguri
Accesso stradale da San Giacomo di Roburent si prosegue su strada sterrata pianeggiante ma in ottime condizioni per sei chilometri sino ad arrivare al grazioso borgo di Vernagli molto ben ristrutturato e in ottima posizione dove è possibile lasciare l'auto nell'apposito parcheggio.




















Descrizione: dal parcheggio si ritorna indietro verso San Giacomo per un breve tratto per imboccare una strada sterrata a destra (indicazioni) che sale dietro agli edifici entrando in un bel bosco. Si prosegue sempre sulla strada in direzione del crinale del monte Alpet tralasciando le varie diramazioni si arriva così al Pilone della Madonna di Vico e ad una adiacente abitazione. Si ignora una strada a destra proseguendo sulla principale e con altre svolte si guadagna quota, si trascura una diramazione che scende verso borgata Barberis e Pra e alla curva successiva si ignora quella a sinistra per la Croce dei Cardini. Ora si intravede in alto il Pilone di San Bernardo, lo si raggiunge e da qui a destra si procede sino in cima al monte Alpet, ignorando per quanto possibile la vista sugli impianti sciistici e concentrandosi sul bellissimo panorama circostante. Nei pressi della croce si trova una tavola orientativa della cime circostanti. Rientro per il medesimo percorso fatto all'andata.






08/01/2022

Pian Giasset 2010 m.

Bella escursione con le ciaspole (anche se alla data odierna non servono, molto utili un paio di ramponcini) adatta a tutti in un bosco di larici che conduce all'arrivo degli impianti di sci di Crissolo. Vista mozzafiato sul Monviso.















Località di partenza: Ponte Riondino 1600 m. c.a
Arrivo: Pian Giasset 2020 m.
Dislivello: 400 m.
Tempo di salita: 1:30/2 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC: n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale dopo la frazione Serre Uberto si trova una strada sterrata sulla sinistra che scende al ponte Riondino (segnalato) dove nei pressi si può lasciare l'auto.



















Descrizione: attraversato il ponte si trascura la deviazione a sinistra, che per sentiero riconduce a Crissolo e da dove eventualmente si può partire allungando leggermente la gita, si prosegue sulla sterrata che con numerose svolte in un bellissimo bosco di larici, passando per alcune volte sotto il percorso della seggiovia che arriva da Crissolo, in 1:30 ore si giunge all'arrivo della seggiovia dove si trova anche il rifugio Aquila Nera. Si prosegue ora a bordo delle piste in direzione di Pian Giasset ben visibile in alto. Spettacolare la vista sul vicinissimo Monviso. Il rientro avviene per il medesimo percorso fatto in salita.



01/01/2022

Pra del Soglio 1128 m.

Un inizio di anno dal sapore quasi estivo viste le temperature anomale del periodo per questa bella passeggiata in Valle Colla la quale, in caso di abbondanti nevicate può diventare una bella ciaspolata. Si parte dalla graziosa borgata di Rosbella per arrivare alla panoramicissima radura di Pra del Soglio; si cammina perlopiù su strada asfaltate ma con divieto di transito al traffico privato, qualche pezzo di sterrata e di sentiero per questo anello ben esposto al sole.


Località di partenza: Rosbella 952 m.
Arrivo: Rosbella 952 m.
Dislivello: 200 m. circa
Tempo complessivo: 1:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.24 1:75.000 il Cuneese
Accesso stradale si posteggia l'auto prima di entrare nella frazione



Descrizione: lasciata l'auto, non si entra nella frazione ma si continua a destra su asfalto per via Peroca e più avanti ad un bivio si prosegue in salita a sinistra su via Prato del Soglio, arrivando così in prossimità delle ultime case dove in basso su un muretto si vedrà una indicazione in legno "PRA DU SOI", a sinistra la sterrata sarà quella del rientro. Si prosegue dritti sempre su asfalto per un lungo tratto e si tralasciano tutte le diramazioni sino a dove a sinistra si va a Tetto Chel e a destra il tratto che si utilizzerà a scendere. Si prosegue dritti e si arriva a delle paline segnavia, a sinistra per la cima di Francia, qui è indicato Pra del Soglio, in realtà la radura vera e propria si trova un centinaio di metri più a destra e da li si può ammirare un panorama superbo che spazia dall'Argentera al Monviso e su tutta la pianura. Ora nei pressi di una piccola baita in pietra si abbandona la strada principale che scende e ci si dirige verso una villetta ben visibile e ci si tiene su una traccia nel prato sulla sinistra immettendosi poi in un boschetto da dove inizia la discesa che porta ad un bivio dove si va a destra, per immettersi poi su una sterrata dove si trova un punto panoramico utilizzato per lanci con parapendio. Di qui a destra e ci ricongiunge con la strada asfaltata percorsa in salita. Si prende a sinistra e se si ha l'accortezza, dopo un'ampia curva verso destra si trova una mulattiera che in breve riporta alle ultime case del paese (nel caso non la si rintracci, si rientra con la strada fatta all'andata). Giunti alla frazione vale fare un giro tra le belle baite ristrutturate e prendere un caffè al bar ristorante.