26/03/2022

Borgate alte di Noasca - Vallone del Roc

 

Breve ma bellissimo e panoramicissimo percorso che ci porta a visitare queste borgate oramai abbandonate ma ricche di testimonianze storiche. A Maison, oltre alla graziosa chiesetta è possibile osservare la vecchia scuola in uso fino al 1962. Vallone molto selvaggio, possibilità di avvistare  animali, splendide vedute sul Coumaron e Denti del Broglio.














Località di partenza: Noasca loc. Balmarossa 1360 m.
Arrivo: Borgo Vecchio 1567 m. 
Dislivello: 300 m. circa
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Accesso stradale superata Noasca si salgono i quattro tornanti, passata la breve galleria e, immediatamente prima della galleria di Ceresole, si svolta a destra sulla vecchia strada in direzione di Balmarossa, si prosegue sino al termine della strada dove una sbarra vieta l'accesso e si parcheggia.



















Descrizione: lasciata l'auto, si supera la sbarra e si prosegue sulla strada sterrata abbastanza ripida ed in breve si arriva alla borgata Fragno 1442 m., si prosegue e si arriva alla borgata Varda 1525 m. dove termina la strada. Da qui si imbocca il sentiero verso sinistra, molto ben segnalato e, da qui in poi sarà quasi tutto un saliscendi. Si arriva così a Maison 1567 m. (chiesetta e scuola da vedere), si prosegue, il vallone progressivamente si amplia e il panorama diventa sempre più bello. Si arriva ora a Mola 1591 m., si scende leggermente verso Cappelle 1585 m., poi Potes 1549 m. Ora in fondo al vallone si vede la bella cascata del Roc e sulla sinistra poco più in alto si vedono le baite di Borgo Vecchio 1567 m. Si deve scendere nel valloncello, attraversare il ponte in legno e risalire brevemente per raggiungere la meta. E' possibile volendo avvicinarsi di più alla cascata percorrendo una qualsiasi delle molte tracce presenti. Il rientro avviene per il medesimo percorso fatto all'andata.




24/03/2022

Anello della Certosa (uno dei tanti)

Rilassante escursione passante per alcune vecchie cascine legate ai tempi della Certosa quando fervevano le opere dei monaci legate ad agricoltura e pastorizia. Percorso prevalentemente su strade sterrate tranne un tratto di sentiero tra cascina San Paolo e cascina San Michele. Percorso adatto nelle mezze stagioni, molto panoramico l'arrivo sulla dorsale a San Michele.











Località di partenza: Cerosa di Pesio 843 m.
Arrivo: Cerosa di Pesio 843 m.
Dislivello: 350 m.
Tempo complessivo: 2 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.8 1:50.000 Alpi Marittime e Liguri
Accesso stradale ampio parcheggio nei pressi della Certosa.


















Descrizione: dalla Certosa si percorre la strada in discesa in direzione di Chiusa Pesio per un centinaio di metri. Superato il vecchio mulino, sulla destra parte una strada sterrata che porta ad attraversare su un ponte il Pesio, oltrepassatolo, al bivio si va a destra sulla strada chiusa da una sbarra. La strada rimonta nel vallone ed in breve si arriva a cascina San Giuseppe, si sale sulla destra attraversando il corso d'acqua e procedendo su una pista erbosa si costeggia il muro di cinta della Certosa, si prosegue poi con una leggera discesa sino a ricongiungersi con la strada sottostante proveniente dalla Certosa (strada che sarà percorsa al ritorno). si prosegue ora in leggera salita a sinistra, si riattraversa il torrente, si tralascia una diramazione per San Michele (da li si ritornerà), si continua sulla strada e dopo un paio di tornanti si arriva alla cascina San Paolo (ben ristrutturata). Da qui, seguendo le indicazioni si prende il sentiero a destra che sale ripido nel bosco, poco evidente ma molto ben segnalato. Si raggiunge così una panoramicissima dorsale pascoliva da dove il sentiero spianando conduce alla cascina San Michele. Occorre ora prendere la strada in discesa a destra che si addentra nel bosco (molto bello) e sempre in discesa senza possibilità di errore si arriva al bivio iniziale dove, scendendo ancora a sinistra si arriva comodamente alla Certosa chiudendo l'anello.


 

22/03/2022

Cave di gesso di Signols

Percorso interessante e ricco di storia, si percorre la strada dei minatori che salivano alle cave tra la fine '800 e la metà del '900. Le cave e quel che resta della stazione di arrivo della teleferica sono ancora ben visibili e ben descritte nelle bacheche illustrative. Portarsi al seguito una pila per vedere l'interno, due cave sono sbarrate, una l'ho trovata aperta e visitabile.











Località di partenza: Signols 1110 m.
Arrivo: Cave di gesso 1500 m.
Dislivello: 300 m.
Tempo complessivo: 3 ore circa per l'anello
Difficoltà: T/E
Cartografia: IGC n.1 1:50.000 Valle di Susa Chisone e Germanasca
Accesso stradale raggiunta Signols, non entrare in paese, ma proseguire per un centinaio di metri e individuare una bacheca in legno sulla destra nei pressi di due condominii, di parte la strada sterrata.

























Descrizione: dalla bacheca si prosegue sulla sterrata sino ad incontrare un bivio con l'indicazione del sentiero per le cave (40 minuti) oppure proseguire sulla strada chiusa da una sbarra (50 minuti) per arrivare alle prime bacheche illustrative dove si trova uno steccato che conduce alla parte alta dove si trovano i resti della teleferica con le vecchie rotaie e i vagoncini. Qui le cave sono chiuse perchè pericolose, si ridiscende seguendo lo steccato e l'indicazione (punto panoramico) e si arriva a quelle meglio conservate dove una è visitabile. Tornati sulla strada si può scegliere di completare l'anello in discesa o per la strada oppure per il sentiero (segnalato).



11/03/2022

Monte Basso 1838 m.

L'itinerario si sviluppa in parte sul tracciato del sentiero Italia con la prima parte decisamente ripida, dove in pratica si supera tutto il dislivello dell'escursione; segue poi la parte finale totalmente pianeggiante che percorre il tracciato della vecchia linea ferroviaria a scartamento ridotto che, a cavallo degli anni '20 e '30 del secolo scorso collegava i cantieri del Lago dietro la Torre e il Lago di Malciaussia. Ottimo punto panoramico su tutta la valle. 















Località di partenza: Margone 1425 m.
Arrivo: Monte Basso 1838 m.
Dislivello: 413 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valle di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale si parcheggia sulla piazza di Margone.



















Descrizione: dalla piazza di Margone si prende il sentiero che sale in direzione del rifugio Cibrario (indicazioni), raggiungendo così su ripido sentiero l'alpeggio di Trapette, si supera quindi un rilievo roccioso per raggiungere un erboso pianoro. Da qui è già visibile in alto a destra la nostra meta (visibile la centrale Enel del Crot). Si risale il ripido pendio sino a sbucare sulla cengia erbosa dove troviamo i vecchi binari della Decauville, non rimane che andare a destra (a sinistra si continua verso il lago di Malciaussia) e raggiungere la centrale dell'Enel dove, un ripido sentierino sulla sinistra ci permette di salire le ultime roccette e raggiungere la sommità del Monte Basso. Ottimo panorama, il rientro avviene per il medesimo percorso fatto all'andata.



04/03/2022

Croce del Faggio 1400 m.


Prima della croce sorgeva un secolare e maestoso faggio, il quale era un riferimento per Locana, poi nell'estate del '42 una tempesta di vento lo sradicò, di qui l'idea di costruire una grande croce denominata "La Crus 'dl Fò". La crode del Faggio è raggiungibile a piedi da Locana con un dislivello di circa 600 m., ma siccome c'è una strada asfaltata che porta fino a Piandemma perchè non approfittarne? Accanto alla croce è stata installata una delle oramai tantissime Big Bench (per esattezza la n.174). L'escursione può continuare alla vicinissima Punta della Croce 1440 m., oppure (poco più lunga) Punta dell' Uja a quota 1725 m. Ottimo panorama dalla cima sulle vette circostanti e Gran Paradiso.



Località di partenza: Piandemma 1105 m.
Arrivo: Croce del Faggio 1400 m.
Dislivello: 300 m. circa
Tempo di salita: 1 ora
Difficoltà: T fino alla croce
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Accesso stradale si posteggia subito dopo la frazione al termine della strada.














Descrizione: lasciata l'auto ci si incammina sulla strada in parte asfaltata e in parte sterrata che sale ripida proprio in prossimità del parcheggio, si arriva così ad un primo gruppo di baite adagiate su un bellissimo pianoro, lo si attraversa raggiungendo un secondo gruppo di baite. Si prosegue sempre sulla strada a tratti abbastanza ripida sino ad arrivare alla croce e alla panchina gigante. Ottimo punto panoramico, per il rientro si percorre il medesimo percorso.