28/10/2019

Pian d'Azaria

"A maggio del 1940 ricevetti l'ordine dai miei ufficiali del battaglione Vestone del 6° Alpini di salire a Campiglia in Val Soana per fare l'istruttore di roccia. Dovete sapere che ho avuto molti momenti felici nella mia vita, ma forse quei giorni trascorsi a Campiglia Soana sono stati i più belli che ho vissuto. Quando ero libero dal corso di roccia andavo su al Pian della Azaria: per me quel luogo è sempre stato il più bello del mondo. I prati fioriti, il torrente ricco di trote, e i camosci che avevano da poco partorito con i piccoli che scivolavano sulle chiazze di neve dei pendii. 
Poi c'era la maestrina...
Era un luogo bellissimo tanto è vero che quando mi trovavo prigioniero in Germania o nelle montagne dell'Albania o nella steppa russa per consolarmi e per cambiare dalla mia mente il paesaggio, sognavo sempre il Pian dell'Azaria. Anche durante la ritirata di Russia, nei momenti di maggior sconforto, pensavo che lassù, in Val Soana, c'era il Pian dell'Azaria che rappresentava per me un luogo della memoria, un vero paradiso terrestre. Avevo 18 anni, ero innamorato, il paesaggio era così bello e facevo roccia con i miei amici... ero veramente felice"
Mario Rigoni Stern
                                                                                                                                 
Montagna difficile per viverci, pareti alte e ripide, canaloni valangosi, valle molto stretta, difficile la comunicazione con il fondovalle. Sono solo alcuni motivi per cui qui lo spopolamento è stato più consistente che altrove. Ma rimane una valle bellissima e selvaggia con le sue tre diramazioni e con ancora altri valloni laterali merita sicuramente di essere frequentata, tutta la testata della valle è compresa nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Con questa facile escursione si potrà osservare una natura ancora in larga parte incontaminata.













Località di partenza: Campiglia Soana 1350 m.
Arrivo: Grange Barmaion 1650 m.
Dislivello: 300 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Accesso stradale si attraversa l'abitato, si costeggia l'albergo Gran Paradis e nei pressi di un'area giochi si può posteggiare l'auto nell'apposito parcheggio.













Descrizione: dal parcheggio si segue la stretta strada sterrata che in breve si porta sulla sponda sinistra idrografica del torrente e si innalza con alcuni ripidi tornanti, per tornare pianeggiante al bivio con il sentiero per il Santuario di San Besso. https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2015/05/santuario-si-san-besso-2019-m.html 
Si superano così alcune baite e si entra nell'ampio e bellissimo Pian Azaria dove si trova l'oasi Mario Rigoni Stern e poco dopo l'antica Casa Reale di Caccia. Superatala si prosegue sempre con percorso pianeggiante fino al fondo del piano, dove con un'ampia curva ci si porta alle Grange Barmaion. Si rientra per il medesimo percorso fatto all'andata.





14/10/2019

San Bernardo delle Sottole 1158 m.

Facile e interessante escursione tra vecchie borgate, cappelle e antichi piloni votivi, passando prima dal Santuario della Madonna della Betulla. Bella in questo periodo dell'anno con i caldi colori dell'autunno, ma altrettanto interessante con le ciaspole dopo una bella nevicata.

Località di partenza: B.ta Sant'Eusebio 900 m.
Arrivo: San Bernardo delle Sottole 1158 m
Dislivello: 268 m.
Tempo di salita: 1:30  ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale superato Brossasco, appena prima del ponte che scavalca il Varaita, svoltare a destra su ripida e stretta strada. Seguire indicazioni per Valcurta, si superano numerose borgate fino a Sant Eusebio dove è possibile parcheggiare.













Descrizione: dal parcheggio si prosegue a piedi sulla strada asfaltata ed in breve si raggiungono le case di Perot inferiore e superiore, dopo di che il tratto asfaltato termine e la strada diventa sterrata. Si prosegue per i tornanti e si arriva ad un grande prato dove sulla destra si scorge l'indicazione per la cappella di San Michele, visibile sul cucuzzolo in alto e raggiungibile in 30 minuti. Si procede sulla strada e poco dopo si incontrano (volendo) un paio di scorciatoie, si arriva così all'ultima borgata Pantoisa a 1072 m., ancora un paio di tornanti nel bosco e si arriva al pilone votivo che precede il bel Santuario della Madonna della Betulla 1168 m., ottimo punto panoramico (purtroppo oggi un po coperto). Si prosegue dritti sulla strada addentrandosi ancora di più nel bosco e perdendo leggermente quota in circa mezz'ora si arriva alla radura dove si trova la Cappella di San Bernardo delle Sottole, poco più avanti si trova un bel punto panoramico sul vallone di Gilba. Si rientra per il medesimo percorso.