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Escursione molto semplice ma molto panoramica, a cavallo tra la Valle Maira e la Valle Varaita con vista sempre molto ravvicinata su Monviso, Pelvo, Marchisa e Chersogno. Il tracciato tutto su strada sterrata (la strada dei cannoni) perde inizialmente circa 200 m. di dislivello per recuperarli poi nella seconda parte (i due colli sono praticamente alla stessa altezza), la lunghezza invece è di circa 14 km tra andata e ritorno. Sconsiglio di farla nei giorni festivi, in quanto la strada è transitata a volte da auto e moto.
Località di partenza: Colle di Sampeyre 2284 m.
Arrivo: Colle della Bicocca 2285 m.
Dislivello: -+ 200 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.6 1:50.000 MonvisoAccesso stradale
Descrizione: lasciata l'auto, si continua a camminare sulla strada sterrata a destra ammirando i numerosi alpeggi sul lato della Valle Maira, più avanti si potrà vedere in basso il bellissimo paesino di Elva (raggiungibile in auto dal Colle di Sampeyre con sette chilometri di strada asfaltata),
si prosegue così, ignorando tutte le deviazioni, circa a metà percorso si trovano le indicazioni a destra per "la madonnina", punto panoramico. Si prosegue dritti arrivando così ai ruderi presenti sul Colle della Bicocca, dove riappare il Monviso, tutta la Valle di Bellino e il Pelvo vicinissimo. Il rientro avviene per in medesimo percorso fatto all'andata.
Posizionata tra la Valle Stura e la Valle Maira, la Valle Grana è una valle bellissima e verdeggiante, non possiede cime alte e di prestigio, ma offre piacevoli e panoramiche escursioni. Patria della cultura occitana e del famosissimo Castelmagno, questa gita dal dislivello contenuto ricalca in parte il percorso seguito dai pellegrini, che dalla Valle Maira si recavano al santuario di San Magno, e giunti al colle si potranno vedere tante piccole croci, le stesse che venivano piantate dai pellegrini in segno di ringraziamento. Dalla cima bellissime vedute sull'alta Valle Grana e le cime circostanti.
Località di partenza: santuario di Castelmagno 1761 m.
Arrivo: monte Crosetta 2195 m.
Dislivello: 434 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.7 1:50.000 Valli Maira Grana e SturaAccesso stradale
Descrizione: dal parcheggio si risale la scalinata del santuario sino al piazzale superiore, da dove si rintraccia il sentiero che inizia grosso modo all'altezza della fontana. Si sale avendo come riferimento sulla sinistra una curiosa palina con indicante numerose località, e sulla destra invece è visibile una statua della Madonna. Si confluisce così sulla strada sterrata che va percorsa in salita sino a quando non si incontra un bivio, dove si deve continuare a destra per incontrare più avanti il sentiero a sinistra (indicazioni per la Crosetta). Si inizia a prendere quota tra ampi pascoli e bellissime fioriture. All'altezza di alcune roccette, ci si mantiene a sinistra, e con alcuni lunghi tornanti si sale a raggiungere il colle della Crosetta, dove si trovano le curiose croci. Si piega ora a destra e si percorre brevemente la cresta che porta alla croce di vetta, da dove un panorama a 360° si apre sulla Valle Grana Maira e Stura e sulla mole possente del Monviso. Il ritorno avviene sul medesimo percorso fatto all'andata.

Escursione facile ma abbastanza lunga (di quelle che ti fregano per intenderci). Il dislivello è molto contenuto, ma la prima parte della camminata è tutta in discesa, quindi… Siamo nella Valle Maudagna, nel cuore delle Alpi Liguri, popolate in estate da numerosi pascoli, i quali producono il famoso formaggio Raschera. Si raggiungono dei deliziosi laghetti che vanno visti nella stagione tardo primaverile quando la neve si è ritirata (a fine estate rischiano di essere in secca). Il percorso essendo quasi tutto su strada sterrata è turistico, tranne l'ultimo tratto su sentiero. Panorami bellissimi su tutto il percorso.
Località di partenza: Rifugio Balma 1860 m.
Arrivo: Laghi della Brignola 2131 m.
Dislivello: 271 m.
Tempo di salita: 2 ore
Difficoltà: T/E
Cartografia: IGC n.8 1:50.000 Alpi Marittime e LiguriAccesso stradale
Descrizione: lasciata l'auto si percorre la sterrata che in leggera discesa scende sulla sinistra tagliando interamente le pendici del Mondolè. Si trascurano varie deviazioni, si oltrepassa una cascata e ci si addentra nella Valletta del Rio della Brignola dove finalmente la strada inizia a salire, si supera un modesto alpeggio ed infine si arriva al termine della strada. Di qui a sinistra si stacca un sentiero (cartello) che attraversando tutta la torbiera in breve tempo conduce alla conca che ospita i laghi. Il rientro avviene per il medesimo percorso (con annessa risalita).
Bellissima escursione invernale con le ciaspole https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2012/03/lago-del-serru-2275-m.html,
ma altrettanto bella nella stagione tardo primaverile quando la neve inizia pian piano a ritirarsi inesorabilmente, per lasciare spazio all'estate. Panorami bellissimi e la possibilità di incontrare molti animali. La località di partenza può variare a seconda dello sgombero della neve. Alla data odierna i mezzi spalaneve sono al lavoro dal lago del Serrù a salire verso il Colle del Nivolet.
Località di partenza: Alpe Pilocca 1863 m.
Arrivo: Lago del Serrù 2275 m.
Dislivello: 412 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: T/E
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran ParadisoAccesso stradale
Descrizione: lasciata l'auto si può (volendo) proseguire comodamente sulla strada asfaltata seguendo i numerosi tornanti, ma è anche possibile (consigliato) percorrere la comoda mulattiera che sale subito a monte della strada (sentiero Chabod), che sale gradualmente fino a ricongiungersi più in alto con la carrozzabile che, a questo punto va poi seguita sino alla diga del lago. Se le condizioni di innevamento lo permettono è possibile proseguire ancora a piacimento lungo la strada verso il lago Agnel. Il rientro avviene per il medesimo percorso fatto all'andata.
Il Colombardo, o meglio il Colle del Colombardo, divide la Valle di Susa dalla Valle di Lanzo. Un tempo abitata dai Longobardi, quando vennero cacciati dai Franchi guidati da Carlo Magno e qui trovarono riparo. Nei pressi del Colle su un modesto rilievo denominato Tomba di Matolda, secondo la leggenda venne sepolta una principessa barbara. Bella escursione dal panorama molto interessante, non difficile ma abbastanza lunga (12 km. A/R).
Località di partenza: St.Antonio 1219 m.
Arrivo: Colombardo 1888 m.
Dislivello: 669 m.
Tempo di salita: 2:15 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e MoncenisioAccesso stradale
Descrizione: dal parcheggio si prosegue sulla sterrata (così sarà fino al termine) inoltrandosi nella valle Orsiera (così chiamata per la presenza di orsi nei tempi passati). La strada sale (mai ripida) per infiniti tornanti in direzione del monte Civrari, sino a raggiungere una caratteristica madonnina posizionata su una roccia. Si arriva ad un bivio con fontana e si affronta l'ultimo tratto tra bellissimi prati raggiungendo così il Colle dove si trova il Santuario della Madonna degli Angeli, da dove si gode un panorama superbo sui due versanti. Si rientra per il medesimo percorso.
Modestissima elevazione boscosa posta nelle immediate vicinanze di Prato del Colle, permette una migliore vista sul gruppo dell'Orsiera (ovviamente solo nel periodo invernale). Trovato neve sul percorso, non abbondante, per cui neanche questa volta sono necessarie le ciaspole. Raggiunto Prato del Colle, si piega a sinistra ed in breve si raggiunge la cima.
Descrizione itinerario:
https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2015/12/prato-del-colle-1732-m.html
Nel giro di una settimana si è passati dalla primavera all'inverno. Con la nevicata anche a basse quote di ieri, ritorniamo su questa facile e breve escursione, nonostante la neve ci sia (5-10 cm.) non occorrono le ciaspole sono sufficienti un buon paio di scarponi. La giornata è ottima sotto l'aspetto meteo, solo molto vento sulle quote più alte della Val d'Ala. Purtroppo se si alzeranno le temperature la neve andrà via in fretta.
Descrizione gita:
https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2016/01/pian-dattia-1382-m.html