Durante l'ultima glaciazione la Valle Antigorio era occupata dall'esteso
Ghiacciaio del Toce, con uno spessore di oltre 1.000 metri: lo strato
di ghiaccio era così potente che solo le cime più alte emergevano. In questo tratto di valle l'imponente azione di modellamento e di
erosione operata dai ghiacciai e dai torrenti del passato ha lasciato
segni così grandiosi e complessi, e insieme così evidenti, come
raramente nelle Alpi si possono trovare. L'azione erosiva si è spinta a tal punto che in meno di 3 km
l'imponente gradino roccioso di Premia venne inciso per una profondità
di 160 metri. Ma l'espressione più evidente dell'azione erosiva sono gli
Orridi di Uriezzo, profonde incisioni in roccia scavate dall'antico
sistema di torrenti che scorrevano sul fondo del ghiacciaio che
percorreva in passato la valle. Con il ritiro dei ghiacciai, l'andamento
della locale rete idrografica si è sensibilmente modificato: la
peculiarità degli Orridi di Uriezzo consiste proprio nel fatto che il
torrente che li ha modellati ora non percorre più queste strette
incisioni, pertanto è possibile camminare agevolmente all'interno di
esse. Gli Orridi sono contraddistinti da una serie di grandi cavità
sub circolari separate da stretti e tortuosi cunicoli. Le pareti sono
tutte scolpite da nicchie, volute, scanalature prodotte dal moto
vorticoso e violento di cascate d'acqua e in certi punti si avvicinano
tanto che dal fondo non permettono la vista del cielo. Il fondo roccioso
non è visibile, perché mascherato da materiale alluvionale e da uno
strato di terriccio. Gli Orridi costituiscono un ecosistema complesso: costanti
condizioni di elevata umidità, scarsa illuminazione, pareti lisce e
levigate, determinano difficili condizioni ambientali, a cui si
adattano, in campo vegetale soprattutto muschi e felci, presenti in una
grande varietà specie. Nota: Comunità montana Valli dell'Ossola.
Accesso stradale
Descrizione: si prosegue solo a piedi seguendo la segnaletica escursionistica realizzata con frecce gialle. Al primo Orrido (Orrido Nord-Est) si accede dopo pochi metri in corrispondenza della fenditura nella parete rocciosa subito dietro la prima casa in pietra ristrutturata.
Per l'orrido principale (Orrido Sud) si prosegue invece in leggera discesa lungo la strada sterrata fino ad un pannello informativo che ne segnala l'ingresso. Circa 100 metri prima una breve deviazione conduce al ponte di Balmasurda, sull'omonima forra. Da qui, attraversando il ponte, si può proseguire a piedi fino a Crego (30 minuti, All'uscita dell'orrido sud si prosegue fino al ponte di Maiesso per ammirare le caratteristiche marmitte dei giganti lungo il corso del Toce. Rientro dalla stessa parte oppure con il sentiero che aggira l'Orrido Sud. Tempo di percorrenza (A/R) dall'oratorio di Santa Lucia 35 minuti per la solo visita dei due orridi, 1 ora e 10 se si scende fino a Maiesso per vedere anche le marmitte dei giganti. La gita di carattere escursionistico è adatta a tutti.
Descrizione: si prosegue solo a piedi seguendo la segnaletica escursionistica realizzata con frecce gialle. Al primo Orrido (Orrido Nord-Est) si accede dopo pochi metri in corrispondenza della fenditura nella parete rocciosa subito dietro la prima casa in pietra ristrutturata.
Per l'orrido principale (Orrido Sud) si prosegue invece in leggera discesa lungo la strada sterrata fino ad un pannello informativo che ne segnala l'ingresso. Circa 100 metri prima una breve deviazione conduce al ponte di Balmasurda, sull'omonima forra. Da qui, attraversando il ponte, si può proseguire a piedi fino a Crego (30 minuti, All'uscita dell'orrido sud si prosegue fino al ponte di Maiesso per ammirare le caratteristiche marmitte dei giganti lungo il corso del Toce. Rientro dalla stessa parte oppure con il sentiero che aggira l'Orrido Sud. Tempo di percorrenza (A/R) dall'oratorio di Santa Lucia 35 minuti per la solo visita dei due orridi, 1 ora e 10 se si scende fino a Maiesso per vedere anche le marmitte dei giganti. La gita di carattere escursionistico è adatta a tutti.
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