Ma cos'è una via ferrata? Tra le possibili definizioni scegliamo la seguente "un itinerario sportivo tracciato su una parete rocciosa, attrezzata con elementi specifici (gradini, pedali, maniglie, cavo, scale, corde di maiale ecc..) destinati a facilitare la progressione e a massimizzare la sicurezza di chi la pratica" (AFIT/SEATM 1998). Dopo di che dobbiamo dire che oramai, e specialmente in Francia, la tendenza è quella di costruire itinerari sportivi e ludici che diano sensazioni, anche forti, a chi percorre le ferrate di ultima generazione, inserendo tratti e attrezzature "esotiche" tipo le passerelle, i semitronchi, i ponti himalayani, i ponti delle scimmie, le teleferiche e la ricerca di percorsi in strapiombo, con scale aeree e vertiginose, che vanno avanti nel vuoto, al punto e dichiarato scopo di far montare l'adrenalina, battere il cuore, spremere i polmoni e produrre endorfine.
Da quando esistono le vie ferrate e perchè sono state create? Da molto tempo gli uomini hanno cercato di rendere più agevole l'accesso ad un colle, una cima, un rifugio. Così avvenne per esempio, nel 1492 (l'anno della scoperta dell'America), quando il re di Francia Carlo VIII ordinò al capitano De Ville di andare a vedere cosa c'era in cima al Monte Aiguille (Delfinato). Il capitano fu costretto a portarsi scale, corde, pioli di legno e metallo per arrivare in cima. Poi altra tappa nella storia delle ferrate fu l'equipaggiamento della via normale del Hoher Dachstein (Austria) nel 1843. Seguì nel 1869 l'attrezzatura con 400 metri di cavo della cresta che collegava le due cime del Grossglockner (3796 m.). Negli anni 1880 sul versante Est della Brenta le guide attrezzarono alcuni tratti per facilitare il passaggio dei loro clienti. Nel 1903 viene costruita la prima vera via ferrata da parte del Club Alpino Austro-Tedesco sulla cresta Ovest (3343 m.) della Marmolada (allora era il confine tra Austria e Italia). Ancora la via ferrata delle Mesule costruita nel 1912 al Pizzo Selva. Poi arriva la prima guerra mondiale con le sue aspre battaglie sull'arco alpino orientale. Nasce l'esigenza di avere posti di vedetta (anche per il tiro delle artiglierie) e di guardia su molte vette difficilmente raggiungibili e di permettere il collegamento tra le stesse al riparo dai tiri nemici. Dopo la guerra nasce, nel 1936, nel gruppo del Brenta la via delle Bocchette. Dopo la tragica pausa della seconda guerra mondiale si ricomincia a costruire vie ferrate in Italia a fini alpinistici e turistici, negli anni '60 e '70 ci fu quasi una corsa alla costruzione e le vie ferrate divennero di moda suscitando polemiche di retroguardia culturale da parte dei vecchi circoli dirigenti del CAI. In Francia la prima via ferrata risale al 1988 (Frassinieres): nel 1990 erano 3 nel 2001 circa 100 nelle Alpi più una ventina sparse dai Pirenei alle Ardenne. Un vero "boom". A fine 2001 sono oramai più di 600 le vie ferrate in Europa (Italia, Austria, Germania, Svizzera, Slovenia, Francia e Andorra). Si trovano tutti i tipi di vie ferrate: da quelle "storiche" a quelle all'italiana (poco ferro e tanta roccia) a quelle alla francese (molto ludiche, accanto alle città, con tanto ferro), gratuite e a pagamento, in riva al lago (Garda) e in riva al mare (Peille). Ce n'è oramai per tutti i gusti. Concludendo: le vie ferrate sono oggi un'attività turistico/sportiva che si offre a tutti. Più ludica della semplice escursione, la via ferrata offre delle grandi sensazioni di vuoto: l'itinerario serpeggia in genere su cenge, sentieri aerei, muri e placche esposte: è attrezzata con cavi, scale, gradini, mancorrenti, passerelle e altri equipaggiamenti che permettono al ferratista di compiere le sue evoluzioni su falesie e pareti altrimenti impraticabili, in piena sicurezza se si adottano tutte le necessarie precauzioni.
Da quando esistono le vie ferrate e perchè sono state create? Da molto tempo gli uomini hanno cercato di rendere più agevole l'accesso ad un colle, una cima, un rifugio. Così avvenne per esempio, nel 1492 (l'anno della scoperta dell'America), quando il re di Francia Carlo VIII ordinò al capitano De Ville di andare a vedere cosa c'era in cima al Monte Aiguille (Delfinato). Il capitano fu costretto a portarsi scale, corde, pioli di legno e metallo per arrivare in cima. Poi altra tappa nella storia delle ferrate fu l'equipaggiamento della via normale del Hoher Dachstein (Austria) nel 1843. Seguì nel 1869 l'attrezzatura con 400 metri di cavo della cresta che collegava le due cime del Grossglockner (3796 m.). Negli anni 1880 sul versante Est della Brenta le guide attrezzarono alcuni tratti per facilitare il passaggio dei loro clienti. Nel 1903 viene costruita la prima vera via ferrata da parte del Club Alpino Austro-Tedesco sulla cresta Ovest (3343 m.) della Marmolada (allora era il confine tra Austria e Italia). Ancora la via ferrata delle Mesule costruita nel 1912 al Pizzo Selva. Poi arriva la prima guerra mondiale con le sue aspre battaglie sull'arco alpino orientale. Nasce l'esigenza di avere posti di vedetta (anche per il tiro delle artiglierie) e di guardia su molte vette difficilmente raggiungibili e di permettere il collegamento tra le stesse al riparo dai tiri nemici. Dopo la guerra nasce, nel 1936, nel gruppo del Brenta la via delle Bocchette. Dopo la tragica pausa della seconda guerra mondiale si ricomincia a costruire vie ferrate in Italia a fini alpinistici e turistici, negli anni '60 e '70 ci fu quasi una corsa alla costruzione e le vie ferrate divennero di moda suscitando polemiche di retroguardia culturale da parte dei vecchi circoli dirigenti del CAI. In Francia la prima via ferrata risale al 1988 (Frassinieres): nel 1990 erano 3 nel 2001 circa 100 nelle Alpi più una ventina sparse dai Pirenei alle Ardenne. Un vero "boom". A fine 2001 sono oramai più di 600 le vie ferrate in Europa (Italia, Austria, Germania, Svizzera, Slovenia, Francia e Andorra). Si trovano tutti i tipi di vie ferrate: da quelle "storiche" a quelle all'italiana (poco ferro e tanta roccia) a quelle alla francese (molto ludiche, accanto alle città, con tanto ferro), gratuite e a pagamento, in riva al lago (Garda) e in riva al mare (Peille). Ce n'è oramai per tutti i gusti. Concludendo: le vie ferrate sono oggi un'attività turistico/sportiva che si offre a tutti. Più ludica della semplice escursione, la via ferrata offre delle grandi sensazioni di vuoto: l'itinerario serpeggia in genere su cenge, sentieri aerei, muri e placche esposte: è attrezzata con cavi, scale, gradini, mancorrenti, passerelle e altri equipaggiamenti che permettono al ferratista di compiere le sue evoluzioni su falesie e pareti altrimenti impraticabili, in piena sicurezza se si adottano tutte le necessarie precauzioni.
Statistiche curiose
Secondo un'inchiesta realizzata in Francia nel 1997:
- Le vie ferrate più frequentate in Francia erano: Les Vigneaux (66%), Valloire (60%), Fraissinieres (48%), Croix de Tolouse (40%)
- Le vie ferrate più frequentate in Francia erano: Les Vigneaux (66%), Valloire (60%), Fraissinieres (48%), Croix de Tolouse (40%)
- 12000 ferratisti all'anno percorrono la via ferrata di Les Vigneaux
- Il 46% degli itinerari è situato a meno di 1500 metri di altitudine, il 42% tra 1500 e 2500 metri, il 12% oltre i 2500 metri.
- Il 25% sono facili (F), il 63% di media difficoltà (D), il 12% molto difficili (MD)
- Il 30% hanno un tempo di percorrenza da 1 a 2 ore, il 40% da 2 a 4 ore, il 30% oltre 4 ore.
- Il 36% dei "ferratisti" sono donne, il che è largamente superiore alla maggior parte delle altre attività di montagna.
- L'età media è di 33 anni.
- Il 60% arrampica in gruppo.
- Tra i ferratisti il 64% pratica il trekking, il 60% lo scialpinismo, il 35% la mountanbike, il 33% l'arrampicata.
- Origine dei ferratisti: 40% area Rodano-Alpi, 17% Provenza-Alpi-Costa Azzurra, 10% Ile de France (Parigi e dintorni) ed il 9% sono stranieri.
- Il più anziano: un ottantaseienne francese che ha fatto (ho visto le foto) la Prises de la Bastille (D/MD) a Grenoble.
bibliografia: le vie ferrate di Dario Gardiol
- Il 46% degli itinerari è situato a meno di 1500 metri di altitudine, il 42% tra 1500 e 2500 metri, il 12% oltre i 2500 metri.
- Il 25% sono facili (F), il 63% di media difficoltà (D), il 12% molto difficili (MD)
- Il 30% hanno un tempo di percorrenza da 1 a 2 ore, il 40% da 2 a 4 ore, il 30% oltre 4 ore.
- Il 36% dei "ferratisti" sono donne, il che è largamente superiore alla maggior parte delle altre attività di montagna.
- L'età media è di 33 anni.
- Il 60% arrampica in gruppo.
- Tra i ferratisti il 64% pratica il trekking, il 60% lo scialpinismo, il 35% la mountanbike, il 33% l'arrampicata.
- Origine dei ferratisti: 40% area Rodano-Alpi, 17% Provenza-Alpi-Costa Azzurra, 10% Ile de France (Parigi e dintorni) ed il 9% sono stranieri.
- Il più anziano: un ottantaseienne francese che ha fatto (ho visto le foto) la Prises de la Bastille (D/MD) a Grenoble.
bibliografia: le vie ferrate di Dario Gardiol
Buongiorno Mario, sapresti darmi qualche indicazione in più per poter rintracciare questa vecchia inchiesta realizzata in francia nel 1997?
RispondiEliminaGrazie!
Corrado Conca