Tre spettacolari ferrate di tipo sportivo, difficili e molto esposte nelle celebri gole della Durance in ordine crescente, con vertiginosi ponti tibetani vertiginosi. Le ferrate si possono percorrere in sequenza, oppure singolarmente. E' possibile su prenotazione percorrere le due teleferiche che attraversano la gola. Pagamento (6 euro a persona per le tre ferrate) alla cassa del bar, aperto luglio/agosto e week-end. Per fare le teleferiche prenotare c/o ROC Aventure, 003.04.92.20.08.48, pagare 12 euro e 25 euro rispettivamente). Le ferrate sono tre: Initiation, Syphon e la Noire.
Periodo: tutto l'anno
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale: Colle del Monginevro, Briancon, scendere ad Argentière la Bessèe, attraversala e, al semaforo dopo il ponte girare a destra per Les Vigneaux e, alla rotonda di La Batie girare a destra, scendere passando sotto un ponte ferroviario fino al parcheggio nello sterrato in un tornante 20 metri prima del ponte sulla Durance.
Initiation: diff.: AD, dislivello: 50 m., tempo: 1 ora A/R
Seguire a sinistra il sentiero che in due minuti porta all'attacco sulla riva del fiume. Si inizia con un muro di 4 metri, poi una traversata a sinistra, uno spigolo quasi a pelo sull'acqua, seguito da una traversata a sinistra, con alcuni tratti strapiombanti (AD+) che tirano un po' di braccia. Dopo uno spigolo aereo, un'altra traversata porta ad una larga cengia, poi ancora a sinistra (AD+), seguito da traversata esposta che conduce ad uno spigolo (prima via di fuga). Una traversata domina un'ansa della Durance e sbuca su una passerella lunga 8 metri che termina con una traversata a sinistra, con alcuni tratti in strapiombo (AD+) fino ad uno spigolo. Una ampia cengia porta ad una traversata ascendente, ed ecco la seconda via di fuga. Tutte le vie di fuga portano sul sentiero di accesso alla "vecchia" ferrata (ora Noire) ed alla nuova Le Siphon. Segue il "passaggio del gatto", dove si procede carponi o si passa all'esterno, per raggiungere l'ultimo muro e l'uscita. Si sale sul sentiero: a destra si ritorna alla cassa, a sinistra si va all'attacco della Noire e del Syphon.
Syphon: diff.: AD+/D, dislivello: 100 m., tempo: 1 ora A/R dalla cassa (se non si percorre l'Initiation) seguire il sentiero (Noire e Rouge) che sale e in 15 minuti arriva all'attacco, all'interno della grande gola, in comune con quello della Noire. Per gradini si sale il muro verticale (30 metri, AD) sotto al grande sifone dell'acquedotto della EDF, fino allo spigolo dove c'è un passaggio (AD+/D, il più duro della ferrata) che tira di braccia. Dopo lo spigolo si sale per qualche metro fino ad un altro spigolo verticale (AD+) seguito da una facile ma aerea cengia/terrazza. Una rampa sale a sinistra, seguita da un altro spigolo aereo, con bella vista sulle passerelle sotto e sopra di noi della ferrata Noire. Ci si inoltra in traversata esposta a sinistra, una bella placca liscia e concava, siamo sotto il grande sifone della EDF. Ancora un'altra traversata breve per arrivare ad una cengia dove si incontrano i cavi che arrivano dal basso (la via di fuga della Noire, ubicata sopra le prime due passerelle della Noire). Si può scendere e prendere la Noire fino alla sua fine. Altrimenti si continua con un muro aereo, poi uno spigolo, delle roccette ed ecco l'uscita su sentiero cablato che si congiunge con il sentiero di ritorno delle Noire (dopo la grande passerella alta). Da qui a destra in breve si ritorna alla cassa.
Noire: diff.: D/D+, dislivello: 250 m., tempo: 3 ore e 30 minuti A/R giungere all'attacco comune a quello del Syphon, si continua in piano per cenge, talora faticose, quasi al pelo sull'acqua fino ad un muro atletico che, in strapiombo ascendente a sinistra porta alla prima passerella bassa, e si attraversa la Durance. Qui un muro che tira un po' di braccia conduce alla seconda passerella, più alta che riattraversa l'acqua e arriva su un muro verticale ed aereo che sale ripidamente verso sinistra fino alla via di fuga (che porta sul Syphon). Qui inizia a sinistra la lunga, esposta traversata che piano piano cala verso lo spigolo a cui segue un breve muro che sale al ponte tibetano che attraversa una comba piena di detriti e di acqua. Dall'altra parte si segue il sentiero in discesa verso l'acqua che s'attraversa con una passerella bassa che termina sotto al pilastro, alto 120 metri Lo si risale per rampe, muri, una fessura camino, seguiti da piccole traversate tira braccia in piena esposizione, specie l'ultima, proprio sotto la cima del Gran Pilier. La parte più bella (a parte gli strapiombi all'inizio) della ferrata, estremamente appagante. Si ritorna per sentiero e poi lungo la condotta forzata, poi la grande passerella ed ancora sentiero fino alla cassa.
Periodo: tutto l'anno
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale: Colle del Monginevro, Briancon, scendere ad Argentière la Bessèe, attraversala e, al semaforo dopo il ponte girare a destra per Les Vigneaux e, alla rotonda di La Batie girare a destra, scendere passando sotto un ponte ferroviario fino al parcheggio nello sterrato in un tornante 20 metri prima del ponte sulla Durance.
Initiation: diff.: AD, dislivello: 50 m., tempo: 1 ora A/R
Seguire a sinistra il sentiero che in due minuti porta all'attacco sulla riva del fiume. Si inizia con un muro di 4 metri, poi una traversata a sinistra, uno spigolo quasi a pelo sull'acqua, seguito da una traversata a sinistra, con alcuni tratti strapiombanti (AD+) che tirano un po' di braccia. Dopo uno spigolo aereo, un'altra traversata porta ad una larga cengia, poi ancora a sinistra (AD+), seguito da traversata esposta che conduce ad uno spigolo (prima via di fuga). Una traversata domina un'ansa della Durance e sbuca su una passerella lunga 8 metri che termina con una traversata a sinistra, con alcuni tratti in strapiombo (AD+) fino ad uno spigolo. Una ampia cengia porta ad una traversata ascendente, ed ecco la seconda via di fuga. Tutte le vie di fuga portano sul sentiero di accesso alla "vecchia" ferrata (ora Noire) ed alla nuova Le Siphon. Segue il "passaggio del gatto", dove si procede carponi o si passa all'esterno, per raggiungere l'ultimo muro e l'uscita. Si sale sul sentiero: a destra si ritorna alla cassa, a sinistra si va all'attacco della Noire e del Syphon.
Syphon: diff.: AD+/D, dislivello: 100 m., tempo: 1 ora A/R dalla cassa (se non si percorre l'Initiation) seguire il sentiero (Noire e Rouge) che sale e in 15 minuti arriva all'attacco, all'interno della grande gola, in comune con quello della Noire. Per gradini si sale il muro verticale (30 metri, AD) sotto al grande sifone dell'acquedotto della EDF, fino allo spigolo dove c'è un passaggio (AD+/D, il più duro della ferrata) che tira di braccia. Dopo lo spigolo si sale per qualche metro fino ad un altro spigolo verticale (AD+) seguito da una facile ma aerea cengia/terrazza. Una rampa sale a sinistra, seguita da un altro spigolo aereo, con bella vista sulle passerelle sotto e sopra di noi della ferrata Noire. Ci si inoltra in traversata esposta a sinistra, una bella placca liscia e concava, siamo sotto il grande sifone della EDF. Ancora un'altra traversata breve per arrivare ad una cengia dove si incontrano i cavi che arrivano dal basso (la via di fuga della Noire, ubicata sopra le prime due passerelle della Noire). Si può scendere e prendere la Noire fino alla sua fine. Altrimenti si continua con un muro aereo, poi uno spigolo, delle roccette ed ecco l'uscita su sentiero cablato che si congiunge con il sentiero di ritorno delle Noire (dopo la grande passerella alta). Da qui a destra in breve si ritorna alla cassa.
Noire: diff.: D/D+, dislivello: 250 m., tempo: 3 ore e 30 minuti A/R giungere all'attacco comune a quello del Syphon, si continua in piano per cenge, talora faticose, quasi al pelo sull'acqua fino ad un muro atletico che, in strapiombo ascendente a sinistra porta alla prima passerella bassa, e si attraversa la Durance. Qui un muro che tira un po' di braccia conduce alla seconda passerella, più alta che riattraversa l'acqua e arriva su un muro verticale ed aereo che sale ripidamente verso sinistra fino alla via di fuga (che porta sul Syphon). Qui inizia a sinistra la lunga, esposta traversata che piano piano cala verso lo spigolo a cui segue un breve muro che sale al ponte tibetano che attraversa una comba piena di detriti e di acqua. Dall'altra parte si segue il sentiero in discesa verso l'acqua che s'attraversa con una passerella bassa che termina sotto al pilastro, alto 120 metri Lo si risale per rampe, muri, una fessura camino, seguiti da piccole traversate tira braccia in piena esposizione, specie l'ultima, proprio sotto la cima del Gran Pilier. La parte più bella (a parte gli strapiombi all'inizio) della ferrata, estremamente appagante. Si ritorna per sentiero e poi lungo la condotta forzata, poi la grande passerella ed ancora sentiero fino alla cassa.
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