Il Musinè, la cui sagoma inconfondibile è ben individuabile anche per la sua grande croce di vetta è l'ultima propaggine protesa verso la pianura delle cime della Valle di Susa. Dall'aspetto sinistro, anche per via dell'aridità dei suoi versanti e al colore rossastro delle rocce, con il tempo ha attirato su di se numerose leggende, una fra tutte legata alla presenza di extraterrestri. Numerosi sono i sentieri che portano alla sua cima, ma quello più conosciuto e frequentato è quello qui descritto con partenza da Casellette, che con sentiero molto ripido in circa due ore porta in cima. Sentiero da non sottovalutare specialmente in caso di terreno fangoso che rende infido il percorso. Percorribile praticamente tutto l'anno, da evitare nei periodi più caldi, assenza di acqua sul percorso.
Località di partenza: Casellette 400 m.
Arrivo: Musinè 1150 m.
Dislivello: 750 m.
Tempo di salita: 2 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.17 1:50.000 Torino-Pinerolo e bassa Valle di Susa
Accesso stradale poco prima di arrivare al campo sportivo si transita presso una grande piazza dove consiglio di posteggiare l'auto.
Descrizione: Lasciata l'auto ci si dirige verso il campo sportivo e si imbocca la strada acciottolata che con numerosi tornanti passando accanto a diverse cappellette votive porta al Santuario di Sant' Abaco (535 m.). Da qui inizia il sentiero per il Musinè, sempre molto ripido si mantiene sul versante valsusino arrivando a metà percorso all'altezza del traliccio dell'alta tensione, quindi risale ad un modesto dosso e, dopo un tratto in cresta si sposta sul versante opposto, per riportarsi poi sul crinale in prossimità della croce. Si supera ancora un tratto di roccette facilitate dall'ausilio di una catena, un ultimo strappo e si arriva così alla spianata di vetta. Panorama grandioso dal Monviso al Niblè al Rocciamelone e al gruppo dell'Orsiera, e giù sul lago di Avigliana e alla vicinissima Sacra di San Michele. Si rientra per il medesimo percorso.
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