18/10/2014

Punta Dormillouse 2587 m.

Montagna tipicamente escursionistica, ma di soddisfazione; l'inizio è su comoda sterrata, poi su buon sentiero sempre molto evidente. Il tratto per raggiungere il Col de La Lauze, non presenta difficoltà ma, può rivelarsi insidioso in presenza di neve; è preferibile quindi fare questa escursione in estate. Dal Colle alla vetta si sale ancora per sentiero, non è esposto, ma il percorso è abbastaza aereo. Dalla vetta il panorama è straordinario, il Pelvoux e la Barre des Ecrins identificabili con facilità, dalla parte opposta il Monviso svetta elegante, davanti a noi lo Chaberton.























Località di partenza: Village du Soleil, spiazzo a quota 1885 m.
Arrivo: Punta Dormillouse 2857 m.
Dislivello: 700 m.
Tempo di salita: 2:30 ore 
Difficoltà: E
Cartografia: IGC. n.1  1:50.000, Valli di Susa Chisone e Germanasca
Chaberton















Dal parcheggio si sale per un tratto lungo la strada asfaltata in direzione Claviere, fino ad incontrare una stradina sterrata chiusa con una sbarra e l'indicazione per lo Chaberton. Si sale per la carrareccia nel bosco di larici (stupendo in autunno), trovando una prima deviazione indicante ancora lo Chaberton, si tratta di una scorciatoia che taglia la strada per riagganciarsi più avanti. Si  ignora invece una seconda deviazione sulla destra; giunti a quota 2160 m. circa, in prossimità di un tratto che curva si incontra un bivio importante, dove occorre stare attenti. Bisogna ignorare la strada principale che continua a destra e  proseguire invece a sinistra un tratturo molto ripido che rapidamente sale di quota. La strada ora diventa sentiero e sale fino ad un bivio ben segnalato a quota 2425 m.Si piega decisamente a sinistra per il Col de La Lauze, il sentiero sale costanteverso il valico,già ben visibile tagliando i ripidi pendii della punta Lauzin. Senza difficoltà si raggiunge il passo a quota 2529 m., al cospetto di Pelvoux e Barre del Ecrins (non è stato il mio caso, ma non importa). Dal colle si svolta a sinistra e si segue un'aerea cresta (senza difficoltà in assenza di neve) toccando infine il punto culminante individuato da un cumulo di pietre. La discesa avviene per il medesimo percorso di salita.




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