Ferrata tanto bella quanto difficile, tratti verticali e strapiombanti. Arrivati al passaggio chiave, occorre avere ancora parecchia energia. Le fatiche saranno ricompensate con una bella vista sul Monte Bianco alla fine della ferrata.
Accesso: Tunnel del Frejus o Colle del Moncenisio, Modane poi St. Jean de Maurienne fino a La Chambre, di qui in direzione del Col Glandon, che in circa 10 km. porta a St. Colomban des Villard che s'attraversa per raggiungere il successivo villaggio di La Chal dove, dopo l'abitato si parcheggia al ponte, accanto al cartello della ferrata. La via si svolge sulla falesia che domina la strada per il Colle di Glandon e termina sul monte Rond a 1522 m. in piena esposizione sud, con bella vista sul monte Bianco. Inoltre, all'inizio del sentiero che porta alla ferrata, c'è un breve percorso per principianti e bambini (vedi Rocher de Capaillan)
Periodo: Maggio-Ottobre
Difficoltà: D/MD
Dislivello complessivo: 260 metri
Tempo complessivo: 3 ore
le vie ferrate di Dario Gardiol
Rocher de Capaillan: difficoltà: F, dislivello: 50 m., tempo: 30 minuti. dal parcheggio si attacca, pochi metri a destra del cartello della via ferrata, questo percorso scuola per principianti e bambini, che può essere considerato anche come il passaggio scaldamuscoli da fare prima dell'altra ferrata. La prima parte si svolge in orizzontale per alcuni metri e a pochi metri da terra e, comprende anche un minuscolo ponte delle scimmie. Poi una placca ascendente ed aerea, obliqua a destra, porta rapidamente e facilmente in quota per circa 20 metri e, passando sopra il torrente, permette di arrampicare con dei piccoli e gradevoli passaggi ben ferrati. Segue poi una bella e facile passerella proprio sulla verticale del villaggio. Un ultimo muro verticale ed aereo porta all'uscita ai piedi di un traliccio della rete telefonica a quota 1250 m. Da qui o si continua per l'altra ferrata oppure si ritorna alla base sul sentiero che unisce il parcheggio all'altra via ferrata in 10 minuti.
La Chal: dopo una breve salita (dislivello 100 m.) su sentiero, il percorso inizia su un piccolo diedro aperto seguito da una traversata ascendente che porta al ripido ed esposto Pilier Joune alto 15 metri, ben attrezzato ma tira un po' di braccia, che porta ad una cresta facile ed aerea che domina l'abitato di St. Colomban. Dalla cima della Arete des Moulins, una traversata aerea conduce alla passerella des Chevres, lunga 20 m., molto aerea, che attraversa un primo canyon-strettoia. Poi una traversata in leggera discesa, porta ad un'altra traversata che a sua volta, conduce al corto ponte delle scimmie. Seguono cenge erbose e, dopo aver percorso un'altro ponte delle scimmie di 18 metri portano su una traversata aerea discendente con i ferri un poco lontani tra loro. Questa Descente sous les Toits conduce rapidamente fino ad una cengia, buon punto di sosta molto panoramico sulla valle. Poi ci si innalza su un risalto di circa 8 metri, per scendere nella Traversèe de 66. Attenzione a non far cadere pietre. Segue ora un muro verticale e qui finisce la parte meno impegnativa della ferrata. Il muro appena citato porta alla Fissure en Oblique (fessura obliqua). Questo è il passaggio chiave, il più faticoso e tira braccia, ed è anche il passaggio più famoso che caratterizza questa ferrata. I piedi vanno incastrati (per quanto possibile, perchè il bordo è arrotondato) nella fessura e le mani tirano su dei maniglioni molto, molto opportuni. Per darvi un'idea della difficoltà del passaggio (6/7 metri) si deve sapere che qui il cavo è doppio: uno continuo ed uno frazionato da chiodo. Mettere la longe di assicurazione sul cavo che si preferisce, tenere pronto il cordino corto per cambiare con tranquillità e riposare. Si tratta di un passaggio molto faticoso, il più duro di tutta la ferrata (MD). Dopo la fessura si arriva ad una ripida cengia obliqua e poi la Dalle Noire (placca nera) che si sormonta sulla sua aerea cresta che domina la vallata. Un risalto porta all'ultima cengia e ad alcuni terrazzini interrotti da piccoli risalti, che si devono attraversare per raggiungere la cima del monte Rond 1522 m., bella veduta sul Monte Bianco. Si può scendere per vari itinerari che sono descritti su un cartello in cima. La più rapida è la Descente du Reposeu (discesa riposante) che si svolge in direzione nord-est su un sentiero che domina il villaggio di St. Colombain.
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