La Valle Stretta non è una valle come le altre, a dispetto del nome non è assolutamente stretta, ma soprattutto rachiude un mondo a sè stante nel cuore delle Alpi Occidentali. Verdi altopiani, dolomitiche strutture dalle forme bizzarre, conche lacustri ed intrusioni quarzitiche, pietraie gigantesche e boschi di conifere. Orograficamente italiana ma passata alla francia dopo le ultime vicende belliche, era il punto più occidentale del nostro paese. Alla sua testata si dipanano valloni amplissimi; alcuni sono molto frequentati, come quello del Desinare che conduce al Thabor, la cima più nota della nostra valle, altri si inoltrano in angoli solitari ma non meno suggestivi e solari ricchi di piccoli laghetti tra cui è piacevole girovagare. In questo panorama, fin dal piano dei Militi si ammirano le morbide linee del Thabor, ammantato di neve fino a stagione inoltrata. Montagna che offre un panorama di prim'ordine che spazia sulle ampie conche circostanti, sul gruppo dei Cerces, Galibier, sul delfinato e le Aiguilles d'Arves, entrambi vicini, e sui gruppi più lontani delle Cozie a sud e delle Graie a nord.
Località di partenza: Rifugi Terzo Alpini e Re Magi in Valle stretta 1790 m. Arrivo:Monte Thabor 3178 m. Dislivello: 1388 m. Difficoltà: E Tempo di salita: ore 4 Cartografia: IGC n.1 1:50.000Valli di Susa Chisone e Germanasca Accesso stradale parcheggio auto 2 euro per l'intera giornata.
Descrizione: si continua lungo la carrozzabile fin dove essa termina, al Pian della Fonderia (1911 m.), si sale poi sulla sinistra per rado bosco lungo una carrarecciache conduce ad una Colonia Alpina (Maison de Chamois 2093 m.). Si continua per sentiero, fiancheggiando il rio Desinare alla sua destra idrografica, fino ad arrivare sull'ampio pianoro delle Pianche (o dei Serous 2204 m.), con bella e spaziosa vista sulle conche terminali della Valle Stretta, il cui nome in questo caso appare decisamente un eufemismo.Si attraversa il torrente su un ponticello, si risale verso nord-est e, sempre su buon sentiero, si salgono diversi dossi e pendii erbosi. Si passa sotto la parete meridionale dei Serous e più in alto si piega verso sinistra, puntando ad una croce posta sopra una spalla che si raggiunge (2832 m.). Da questo punto si vedono i pendii terminali, detritici e spesso innevati. Senza alcun problema ci si dirige verso la cappella, visibile a poca distanza; da questa in breve si giunge sulla sommità del Monte Thabor 3178 m. dove è posta una croce (ore 4) Discesa: sul percorso di salita. Oppure si può effettuare una discesa alternativa attraverso la conca del lago Bianco; per questa soluzione occorre raggiungere il Colle Melezet 3041 m. lungo la cresta SO per tracce di sentiero. Ci si cala quindi nel vallone che si segue fino al lago Bianco 2619 m.Ci si affaccia successivamente sui pendii che digradano verso il pianoro delle Pianche, dove ci si collega all'itinerario di salita.
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Il mio zaino (Renato Casarotto)
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio careattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso nel bene e nel male.
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