Dopo trent'anni, nel novembre 2009 ha riaperto la vecchia cava di pietra abbandonata di Avigliana. E' stata una delle prime falesie della cintura torinese. Ricavata da una cava di pietra abbandonata i suoi primi utilizzatori furono gli alpini del battaglione Susa, che sfruttarono la cava per esercitazioni arrampicatorie. Ma fu grazie a personaggi come Grassi, Motti, Kosterliz e persino Bonatti a rendere famosa la falesia. Il lavoro di risistemazione della falesia è stato portato a termine da R. Bonis, F. Girodo, R. Luzi, guide alpine della valle di Susa e finanziato con fondi del comune di Avigliana e del CAI locale.
Accesso stradale Si può fare riferimento anche al centro sortivo polivalente "La fabrica" (la falesia è subito dietro). Una volta posteggiato, si imbocca una stradina dietro a delle case di recente costruzione, arrivati al fondo sulla destra si trova una porticina chiusa da un chiavistello, dove all'interno si trova la falesia.
Vie: in tutto sono 33, tutti monotiri con lunghezze variabili tra 15 e 30 metri, tutte le vie alla base riportano il nome e la difficoltà.
Difficoltà: dal 3° grado al 7° grado superiore (gradi rivisti rispettando le valutazioni originali).
Roccia: serpentino, diventa scivolosa in caso di umidità.
Attrezzatura: fix resinati (molto ravvicinati) e moschettone di calata alle soste.Periodo: la falesia è praticabile tutto l'anno, sconsigliata però nei mesi più caldi perchè diventa un forno.
Considerazioni: essendo io un "grande" terzogradista, ho trovato fattibili solo tre o quattro vie sul lato sinistro, ma ci sono veramente vie per tutti i gusti. Merita sicuramente una visita, approfittando magari in settimana dopo l'orario di lavoro in queste giornate di ora legale, quando viene buio più tardi.
Accesso stradale Si può fare riferimento anche al centro sortivo polivalente "La fabrica" (la falesia è subito dietro). Una volta posteggiato, si imbocca una stradina dietro a delle case di recente costruzione, arrivati al fondo sulla destra si trova una porticina chiusa da un chiavistello, dove all'interno si trova la falesia.
Vie: in tutto sono 33, tutti monotiri con lunghezze variabili tra 15 e 30 metri, tutte le vie alla base riportano il nome e la difficoltà.
Difficoltà: dal 3° grado al 7° grado superiore (gradi rivisti rispettando le valutazioni originali).
Roccia: serpentino, diventa scivolosa in caso di umidità.
Attrezzatura: fix resinati (molto ravvicinati) e moschettone di calata alle soste.Periodo: la falesia è praticabile tutto l'anno, sconsigliata però nei mesi più caldi perchè diventa un forno.
Considerazioni: essendo io un "grande" terzogradista, ho trovato fattibili solo tre o quattro vie sul lato sinistro, ma ci sono veramente vie per tutti i gusti. Merita sicuramente una visita, approfittando magari in settimana dopo l'orario di lavoro in queste giornate di ora legale, quando viene buio più tardi.
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