Descrizione: Raggiungibile facilmente sia da Torino sia dalla Valle di Viù, la falesia è costituita da vari settori che permettono un'arrampicata a diversi livelli. La falesia gode di un'ottima esposizione, con un avvicinamento breve. Gli apritori stanno ancora incrementando il numero delle vie. La parete data l'esposizione prevalente a sud, è frequentabile quasi tutto l'anno.
Accesso stradaleraggiungibile ancheda Viù, seguire le indicazioni per il Colle del Lys, percorsi circa 10 Km.subito dopo il ristorante La Baita, girare a destra per Ambrosinera.
Ulteriori informazioni:http://www.x3mountainguides.com/baita.htm Considerazioni:La falesia si trova in una zona molto bella e panoramica, e mette a disposizione dell'arrampicatore diversi gradi di difficoltà. La parte più facile (e cioè alla mia portata) con gradi non superiori al 4a si trovano nei settori "Paperino" "Belvedere" e "Masso del Sole". I rimanenti settori, sono decisamente più impegnativi.
Il Lago di Cignana, si trova in una conca a 2170 metri sul fianco sinistro della Valtournanche. Presso la sponda settentrionale del lago si trovano una bella cappelletta e poco più a monte le baite dell'Alpe di Cignana. Sulla sponda meridionale del lago, si trova invece il Rifugio Barmasse, di proprietà privata aperto da fine giugno a metà settembre. Dal lago vi è un panorama ravvicinato sulla Punta e sul Dome de Cian e sul Chateau de Dames.
Località di partenza: Valtournanche1580 m. Arrivo:Lago di Cignana 2170 m. Dislivello: 590 m. Tempo di salita: 2 ore Difficoltà: E Cartografia: IGC n.5 1:50.000 Cervino e Monte Rosa Accesso stradale arrivati al paese di Valtournache si può posteggiare nei pressi del cimitero.
Descrizione:da Valtournanche si prende la strada che passa accanto al cimitero e prosegue per la frazione Crepin. Si attraversa il torrente Marmore e si prende un sentiero indicato con i segnavia 13 e 14 che sale con alcune svolte per poi procedere in piano verso sud, proprio di fronte al paese. Poco più avanti si incontra un sentiero che sale dalla frazione Barmasse. Si riprende a salire per ripidi tornanti fino a raggiungere le case di Promoron a 1798 metri. Si sale ancora fino al caratteristico alpeggio di Falegnon a 1912 metri. Poco oltre si lascia un bivio sulla sinistra, il sentiero indicato con il segnavia 13 che porta all'Alpe di Cortina, si prosegue lungo il vallone per poi giungere con breve salita nei pressi della diga. Alcune segnalazioni indicano il sentiero che porta al Rifugio, mentre sulla destra la mulattiera conduce dove sorge la cappella. In discesa si segue lo stesso itinerario fatto in salita.
Non eccessivamente lunga, ma fisica ed impegnativa, un paio di passaggi atletici e una certa esposizione. Panorama abbastanza limitato, ma qualche piccolo scorcio sul Cervino c'è. Considerando la brevità della ferrata, giunti al termine, invece di prendere il sentiero di rientro, consiglio di continuare a salire nel bosco sino ad incontrare la mulattiera che a sinistra porta prima alla centrale idroelettrica (ben visibile) ed in un paio d'ore al bellissimo Lago di Cignana, unendo così due itinerari molto belli. Periodo: Maggio - Novembre Difficoltà: D/MD Dislivello complessivo:300 m. Tempo complessivo:2:30 ore vie ferrate di Dario Gardiol Accesso stradale passare oltre la chiesa e la stazione dei Carabinieri, 100 metri dopo prendere la seconda strada a sinistra per Crepin, attraversare il ponte sul Marmore e nei pressi del cimitero è possibile posteggiare.
Descrizione: dal parcheggio si segue il sentiero per la via ferrata e il lago di Cignana, si sale nel bosco e dopo 15 minuti circa si arriva ad una pietraia (indicazioni via ferrata) che va risalita fino sotto la parete di roccia. A sinistra inizia la via ferrata "difficile" a destra la "facile" (che servirà per il rientro). Un traverso porta in piena parete, poi piccoli muri e traversate. Si aggira uno spigolo e si trova un muro aereo che fa tirare di braccia con alcuni passaggi MD, fortunatamente brevi. Segue un diedro inclinato un po' scivoloso, ma almeno il panorama migliora e si arriva in vista del ponte tibetano, ma prima del ponte c'è un passaggio breve ma veramente duro (MD). Superato il ponte, ancora una parete verticale di una ventina di metri fino alla terrazza superiore: fine della ferrata difficile. Si sale un po' nel bosco fino a incrociare il bivio dove a destra inizia la discesa ("via ferrata facile") verso la pietraia di partenza, con un sentiero molto ripido, ma sempre protetto dal cavo.
Il sentiero degli Alpini frutto di un'opera ardita è lungo circa 1,5 chilometri, costruito tra il 1936 e il 1938, in buona parte scavato nella roccia con una larghezza compresa tra 1-2 metri e un'altezza di due. Il percorso in alcuni tratti è abbastanza esposto passando su alcune balze rocciose. Questo itinerario consente di girare intorno al Monte Pietravecchia, mantenendosi più o meno in quota traversando il precipite versante meridionale lungo il "Sentiero degli Alpini" fino alla Gola dell'Incisa a 1685 metri sul tratto di confine che scende dalla vetta verso sud-ovest, quindi passando in territorio francese lungo il boscoso versante settentrionale, rientrando poi in Italia attraverso il Passo della Valletta. Località di partenza: Colla Melosa 1540 m. Arrivo: Colla Melosa 1540 m.
Dislivello: 350 m.
Tempo complessivo: 4:30 ore Difficoltà: EE Cartografia: IGC n.14 1:50.000 San Remo Imperia Monte Carlo Accesso stradale Descrizione:Dalla Colla Melosa, 1540 metri, seguire la strada sterrata fino al primo tornante nei pressi di una fontana (percorribile questo tratto ancora in auto). Lasciata la strada si prende a sinistra un sentiero che taglia il pendio e attraversa una valletta. Si arriva così ad un bivio e si prende il ramo di sinistra, lasciando a destra quello che sale alla sommità del Monte Pietravecchia. Si scende seguendo la larga traccia che porta ad imboccare il "Sentiero degli Alpini", con il quale si aggira, traversandolo a mezza altezza, lo scosceso e roccioso versante sud della montagna. Per lunghi tratti scavato nella roccia, il sentiero percorre la gola racchiusa tra le pareti del Monte Pietravecchia e del Monte Toraggio, qui è necessario fare attenzione nel superare alcuni tratti, servendosi all'occorrenza della fune di acciaio, arrivando senza altre difficoltà sotto il pendio che porta alla Gola dell'Incisa. Si raggiunge così lo stretto intaglio, si sale con alcuni tornanti e si lascia a sinistra la diramazione che porta al Toraggio. Dal versante della Gola dell'Incisa si prosegue a mezza costa lungo il sentiero che segue un'evidente cengia erbosa tra due salti di roccia fino a scavalcare un costone che scende verso ovest, poco sopra la Colla Girenza. Da qui si continua verso destra seguendo la mulattiera che traversa in leggera salita il pendio settentrionale della montagna nel bosco di larici fino al Passo della Valletta. Si trascura a sinistra una strada militare, si scende per il sentiero lungo il versante opposto fino a raggiungere il bivio iniziale del "sentiero degli Alpini". Lo si lascia a destra, e si prosegue verso sinistra fino al tornante della carrozzabile.
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Il mio zaino (Renato Casarotto)
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio careattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso nel bene e nel male.