L'incomparabile visuale che si gode sul Monviso è il motivo sufficiente per fare questa escursione.Dopo essersi beati di tale visione, possiamo portare lo sguardo sulla pianura del Saluzzese e sulle montagne circostanti, Marittime e Monte Rosa comprese. Considerazioni: la gita da me effettuata presenta al momento le seguenti condizioni: la quota neve inizia a 2000 metri circa, non è abbondante e a mio avviso sono più utili un paio di ramponi e una piccozza per la traversata alla Punta Ostanetta (un tratto delicato in discesa).
Località di partenza: Ostana, Pian Ciarm 1620 m. Arrivo: Punta Rezil 2345 m. Dislivello: 725 m. Difficoltà: MR Tempo di salita: 3 ore Cartografia: IGC n.6 1:50.000Monviso Accesso stradale si può posteggiare l'auto nel grande spiazzo nelle vicinanze di un agriturismo. Descrizione: lasciata l'auto, si prosegue per il tratto su agevole carrozzabile che risale i prati fino ad arrivare ad un tratto pianeggiante. Superata una baracca a quota 1800 m. circa, la si abbandona seguendo ora i bolli di vernice per salire la dorsale. Superato un primo tratto, si prosegue per un dolce e lungo pendio sulla destra di un vallone per arrivare infine al Colle Bernardo 2245 m. Qui il panorama si amplia notevolmente, al gruppo del Monviso, alla pianura sottostante e alle montagne più lontane. Dal Colle si prosegue ora verso sinistra (palina) e si raggiunge così la punta Rezil 2345 m. Volendo ora continuare per la cresta, e se le condizioni lo permettono, è possibile raggiungere con percorso più impegnativo la Punta Ostanetta 2375 m. Si rientra per il medesimo percorso.
Escursione molto panoramica ma con uno sviluppo da non sottovalutare. Ricompensa la fatica una volta arrivati al Colle una magnifica vista sul versante francese e le sue vette alpine.
Località di partenza: Thùres 1650 m. Arrivo: Colle Chabaud 2217 m. Dislivello: 567 m. Difficoltà: MR Tempo di salita: 2,30 ore Cartografia: IGC n.1 1:50.000, Valle di SusaChisone e Germanasca Accesso stradale In vista della borgata, lasciare l'auto ai bordi della strada.
Descrizione: lasciata l'auto si percorre la carrozzabile fino alla borgata Rhuilles, nucleo di baite. Da qui si attraversa il torrente sul ponte a destra e si prosegue sulla carrozzabile, che con una serie di tornanti conduce fino alla borgata di Chabaud (1918 m.). Si continua fino a raggiungere la conca nevosa e poi i grandi pendii innevati, procedendo sempre tenendosi sul fondo della vallata seguendo la traccia. Si giunge così infine al colle Chabaud (2217 m.) dal quale la vista spazia sulle montagne del versante francese.Si rientra per il medesimo percorso fatto in salita.
Situato al fondo di un pianoro splendido, quello della Mussa, lungo un paio di chilometri. Raggiungibile con ciaspole e sci (sia da fondo che da alpinismo). Il rifugio è aperto anche in inverno dispone di ottima cucina tradizionale. Tel. rifugio 0123.820008. E' presente anche all'inizio del pianoro un agriturismo molto accogliente (valida alternativa al rifugio) chiamato "La Masina" Tel. 347.4439384. Panorama eccezionale su tutto il percorso. Località di partenza: Balme 1460 m. Arrivo: rifugio città di Ciriè 1850 m. Dislivello: 390 m. Difficoltà: MR Tempo di salita: 1,30 ore Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio Accesso stradale si posteggia in una delle due piazze del paese.
Descrizione: dal fondo del paese ci si porta alla pista di pattinaggio attraversando il ponticello sul fiume nei pressi di un grosso masso (percorso per ciaspole e sci alpinismo). Ci si avvia quindi sul tracciato solitamente ben battuto e, sempre con il fiume sulla destra dopo circa un'ora si sbuca sul pianoro, subito a sinistra si trova l'agriturismo. Si prosegue sulla strada attraversando tutto il piano al cospetto della Bessanese e della Ciamarella e dopo circa due chilometri si arriva al rifugio, posizionato leggermente in alto sulla destra. Si rientra per il medesimo percorso di salita.
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Il mio zaino (Renato Casarotto)
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio careattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso nel bene e nel male.