Accesso stradaleSuperato il piazzale prendere la strada a sinistra, raggiunto un bar-ristorante, proseguire per strada sterrata sino al suo termine (ampio spazio di parcheggio).
Descrizione: proseguire in leggera discesa piegando poco dopo a sinistra (masso con indicazioni) inoltrandosi nella bellissima faggeta seguendo i bolli rossi. Arrivati ad un bivio abbandonare i bolli rossi che portano alla borgata e proseguire a destra (cartello Palestra di Roccia) mantenere il sentiero che ad un certo punto si inerpica fino al settore principale della Palestra. Questo è il settore "Primo Torrione" dove si trovano una ventina di vie alquanto impegnative. Proseguire oltre la pietraia e oltrepassato un ruscello si giunge alle "Placche del Fontanino" e alcuni metri dopo si trova il "settore del Sole Nascente"
Note:I due settori sono decisamente meno impegnativi rispetto alle vie del "Primo Torrione", quindi sono molto adatte per muovere i primi passi sulla roccia da capo cordata. A tale scopo il "settore del sole nascente" è ancora più indicato essendoci difficoltà sul 3°.
Queste ed altre informazioni (da cui ho ricavato la relazione) si possono trovare sul sito:www.arrampicareneltorinese.com
Caratteristiche:Montestrutto ha alcune caratteristicheparticolarmente favorevoli, posto tranquillo immerso nel verdecon avvicinamento nulloben esposto a sud sud-ovest; adatto a tutti e frequentabile tutto l'annocon numerosi itinerari sia facili che difficili.Le vie variano dai 10 ai 35 metri, quasi tutti monotiri con qualche itinerario di due o tre lunghezze. Il sito conta sino ad ora 90 vie (marzo 2009). Tutte le vie sono attrezzate con fittoni resinati e soste a catena con moschettone di calata fisso. Accesso stradale Considerazioni: Sono stato a Montestrutto questa domenica 15/11/09 ed ho percorso solo due vie "Orsa Minore" e "Orsa Maggiore" con lunghezza di 30 e 35 metri (quindi con corda da 60-70 metri ci si può esercitare con delle calate in corda doppia) e con difficoltà di 3° e 3°+. Essendo oramai note le mie modestissime capacità arrampicatorie, posso dire che sicuramente è un posto adatto anche ai principianti, i quali vogliano iniziare ad arrampicare come primi di cordata. Per le due vie citate, essendo le protezioni molto ravvicinate, calcolare almeno una decina di rinvii.
"Arrampicare all'Aquila" di Alessandro Cauda. Ho trovato casualmente questo libretto alla "Libreria della Montagna" di Torino alla modestissima cifra di 5 euro, il quale illustra in modo molto semplice e schematico una zona di arrampicata sino ad ora sconosciuta, pur essendo vicinissima a due palestre di arrampicata molto note, Rocca Parei e Rocce Baciasse. Ciò che la contraddistingue dalle due palestre citate è la "facilità" delle vie di arrampicata, vie tutte attrezzate a spese di Alessandro Cauda, sia in termini economici che di tempo, grazie alla sua passione per l'arrampicata. La palestra è divisa in due settori ben distinti, le "Rocce del Baby", dove troviamo Baby Parey, Cresta del Belvedere, Passeggiata dei Camosci e il Muro dei Rododendri. Il secondo settore "Rocce del Colletto" dove troviamo lo Sperone del Selvatico, lo Scudo e Via Superchicca. Accesso stradale la strada termina nel piazzale dell'ex stazione sciistica dell'Aquila. Tipo di arrampicata: si tratta prevalentemente di itinerari di placca, pur essendoci itinerari di piccoli strapiombi e diedri per lo più sullo "Sperone dell'Aquila". Tutte le vie sono protette con piastrine inox e le soste sono attrezzate con catene per le calate in doppia o per la "moulinette". Periodo: si arrampica sempre sopra i 1300 metri di quota, quindi il periodo migliore è sicuramente la tarda primavera-estate-autunno. Note: ad oggi ho avuto modo di provare solo le vie sullo "Sperone del Selvatico" con due monotiri ed una via di due tiri con difficoltà max 3+ e sullo "Scudo" un monotiro con difficoltà di 4c. Gli altri settori presentano difficoltà simili o poco più impegnative, ma sempre alla portata di modesti arrampicatori come me, comunque improntate al divertimento e alla arrampicata medio-facile.
Tutti i testi presenti su questo Sito sono liberamente consultabili ed utilizzabili per gli scopi per i quali essi sono stati prodotti. Tutte le gite qui descritte sono state effettuate da me personalmente, in base alla mia modesta esperienza personale. E’ mia premura ricordare che l'attività dell'Alpinismo, dell'Arrampicata e dell'Escursionismo di cui tratta questo Sito è potenzialmente pericolosa; una scorretta scelta di materiali o percorsi o una errata preparazione personale può causare gravi danni. L'Autore non si assume alcuna responsabilità di eventuali danni causati da un utilizzo scorretto delle informazioni del Sito, perchè la frequentazione della Montagna è legata alla propria sensibilità e capacità valutativa personale.
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Il mio zaino (Renato Casarotto)
Il mio zaino non è solo carico di materiali e di viveri: dentro ci sono la mia educazione, i miei affetti, i miei ricordi, il mio careattere, la mia solitudine. In montagna non porto il meglio di me stesso: porto me stesso nel bene e nel male.