21/10/2012

La Petite Turra 2529 m.

Bella montagna al valico del Moncenisio, dove sulla parte sommitale sorge un'imponente fortificazione, i cui resti sono visibili ancora oggi. La vetta è composta da due punte: la cima Nord quota 2507 m., la cima Sud arriva a 2529 m. Su  quest'ultima vi sono i resti di una postazione di guardia. Il forte fu edificato dai francesi,interessanti sono: il portone di ingresso, il fossato, le postazioni per le mitragliatrici, i tunnel dove si trovavano i cannoni. Venne poi bombardata dagli stessi francesi, dopo che fu occupata da militari italiani e tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Poco prima della vetta, in vicinanza  del colle, è possibile visitare ciò che resta della stazione di arrivo di una teleferica. Bellissimo il panorama che si gode dalla vetta; spettacolari i ghiacciai della Vanoise, in particolare il Glacier de l'Arpont, con il Dòme de l'Arpont (3599 m.) e il Dòme de Chasseforèt (3586 m.). Scorci sulla valle dell'Arc e sulle cime dell'Haute Maurienne. Dalla parte opposta, verso la valle di Susa, spicca il lago del Moncenisio, e sullo sfondo il Rocciamelone.







Località di partenza: Valico del Moncenisio località Ramasse (2020 m. circa)
Arrivo: Petite Turra 2529 m.
Dislivello:
530 m.
Difficoltà: E
Tempo di salita: ore 1:30
Cartografia: IGC n.2,1:50.000 valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale: d a Susa, quindi SS25 del Moncenisio, valico del Moncenisio, appena oltrepassato il lago e prima di iniziare la discesa su Lanslebourg si trova sulla sinistra il parcheggio e il cartello descrittivo.
Descrizione: Parcheggiata l'auto si inizia a salire lungo i pascoli soprastanti (indicazioni: sentiero della pace, marcato con tacche bianche e stella azzurra), si sale in direzione del forte, ben visibile dal basso e durante tutta la salita. Il sentiero sale prima con comode svolte e poi a mezzacosta, giungendo con un tratto più ripido dove si trovano 2 brevi tratti attrezzati che possono aiutare in caso di pioggia o terreno scivoloso.Si arriva così al colle della Petite Turra. Da qui si continua verso destra e si raggiunge il forte, a sinistra invece si raggiungono i ruderi dell'arrivo della teleferica. Discesa per l'identico percorso fatto in salita.



14/10/2012

Ferrata Gorges d'Ailefroide 1335 m.

Un'altra bella ferrata in una Gorgia, suddivisa in tre parti con difficoltà variabili da AD a D. Solo la prima parte è adatta anche ai principianti, la seconda e la terza sono decisamente più impegnative.
Ambiente fresco e molto suggestivo, bel panorama all'uscita sul Pelveux.

Periodo: Maggio - Novembre
Difficoltà: AD/D
Dislivello complessivo:  80 m.
Tempo complessivo: 2 ore
Accesso stradale dove prima di una piccola galleria si parcheggia.




Descrizione: l'asciata l'auto si attraversa a piedi la galleria, subito dopo sulla destra iniziano i cavi, si parte subito con un muretto verticale, poi in traverso che si addentra all'interno della gorgia. Si incontrano in sequenza tre facili passerelle, ed in breve si è fuori dalla prima parte. Si prosegue su sentiero a tratti cablato (via di fuga della prima parte) e si inizia il secondo tratto decisamente più impegnativo. Sempre in traverso e brevi muretti si arriva in prossimità del ponte delle scimmie (corto pochi metri) che porta sulla parete opposta. Si aggira a questo punto uno spigolo (sono pochi metri, ma tira parecchio di braccia), poi un muretto verticale leggermente strapiombante ci porta sopra il masso incastrato e, di li si ritorna sul lato opposto della gorgia. Altro tratto di sentiero (seconda via di fuga), e si attacca la terza parte della ferrata, dove si incontrano ancora un paio di passaggi verticali e tira braccia sino all'ultimo passaggio verticale in uscita, da dove si gode una meravigliosa vista sul Pelveux al fondo della valle. Per la discesa si va a destra seguendo i cartelli, si segue praticamente a ritroso il percorso della ferrata incrociando le precedenti vie di fuga, in meno di mezz'ora si rientra alla macchina.
 

07/10/2012

Becca d'Aver 2469 m. Cima Longhede 2416 m.

Montagna visibile da molte località della Valtournenche, come Torgnon o La Magdaleine. La sua vetta offre un panorama assai ampio dal Cervino al Monte Rosa. L'escursione inizia da Champlong, dove si trova anche un piccolo e suggestivo laghetto. Si cammina inizialmente su sterrato, poi si prosegue per un evidente e ripido sentiero, che si sviluppa prima in un bellissimo bosco di conifere (larici e abeti rossi Nella parte più in alto, si attraversano aperti e soleggiati pendii, mentre il paesaggio aumenta, suggestivi scorci su creste e speroni rocciosi con l'immancabile sagoma del Cervino, l'elegante e invitante cima Longhede che si raggiungerà per un bellissimo percorso in cresta.

Località di partenza: area attrezzata di Champlong (1650 m), presso fraz. Clavon
Arrivo: Becca d'Aver 2469 m. Cima Longhede 2416 m.
Dislivello:
820 m.
Difficoltà: E
Tempo di salita: 2:30-3 ore
Cartografia: IGC n.5,1:50.000 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale  seguire indicazioni per l'area pic-nic arrivando fino al fondo, dove un cartello impedisce di proseguire.
































Desrizione: dal posteggio sì inizia  a camminare lungo una comoda carrareccia, passando a fianco  di un piccolo laghetto. Poco dopo la stradina volge verso destra, superando un alpeggio e quindi  ancora a destra, compiendo un semicerchio per inoltrarsi in un bosco di conifere. Si cammina tra larici e abeti rossi, arrivando in breve al Col Les Bornes, 1774 m., poco prima del punto di valico, in prossimità di un alpeggio, si nota a sinistra un' altra carrareccia, dove si trova l'attacco del sentiero per la Becca d'aver, segnaletica verticale indica il punto di inizio, indicato più avanti da segnavia gialli, o cerchi con il numero 1. Si inizia a salire in modo deciso, sarà così fino in cima, si continua seguendo sempre le numerose indicazioni e a 2250 m. circa il sentiero si divide in due tracce entrambe segnate con il N.1,conviene tenersi a destra e raggiungere il bordo del versante della Becca d'Aver, da dove appare per la prima volta la sagoma del Cervino. Il sentiero piega a sinistra, contrassegnato dal N.11, raggiunge quindi alcune vecchie baite, in parte in rovina, e una chiesetta (a quota 2380 m. circa), presso la quale si nota una grossa croce. Si oltrepassano le costruzioni in pietra e in breve si guadagna la cresta Longhede-Aver (che si percorrerà dopo), si continua risalendo un ampio pendio arrivando in pochi minuti alla cima, dove troviamo una croce metallica e un piccolo cippo 
































Discesa e variante: a questo punto si può ridiscendere per il medesimo percorso, oppure (consigliato) è possibile effettuare la traversata fino alla cima di Longhede (2416 m.) per l'ampia  cresta, che può essere insidiosa solo in caso di tratti ghiacciati o in presenza di neve. La Cima di Longhede, elegante cuspide sormontata da una grande croce si affaccia sulla conca di Nus. Per la discesa se non si vuole rifare a ritroso la cresta, è sufficiente rintracciare una delle tante tracce che tagliano sotto ai paravalanghe e in breve ci si ricongiunge al sentiero di salita.