Bellissima ferrata, non lunga ma suggestiva ed appagante. Vista dal poggio panoramico, la Rocca dei Corvi appare come un monolito molto ardito che ricorda il campanile della Val Montaia. Essendo la Rocca composta di rocce vulcaniche piuttosto friabili, occorre fare attenzione a non far cadere sassi durante la salita.
Periodo: Aprile - Novembre
Difficoltà: PD/D
Dislivello complessivo: 130 m.
Tempo complessivo: 2:30 ore
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale alla cappella di Santa Caterina dove si parcheggia.
Descrizione: dal parcheggio si prende la stradina a sinistra della chiesetta e seguendo le varie indicazioni si scende al torrente camminando in uno splendido bosco (in autunno colori stupendi).
Si arriva ora ad un poggio panoramico di fronte alla Rocca. Ora la scelta:
1) per sentiero a sinistra che in 15 minuti porta all'attacco in basso sul torrente, se si vuole fare il percorso completo (consigliato, tanto il ponte tibetano viene fatto al rientro).
2) oppure, sentiero a destra che in 5 minuti porta direttamente al ponte tibetano.
Partendo dalla base del fiume, si inizia con un breve traverso, che conduce ad una prima cascata, e si risale per una ventina di metri (PD). Ora un ponticello porta all'attacco del successivo risalto (leggermente più difficile) sempre in un ambiente molto suggestivo. Si giunge così all'ultimo risalto che con tratti leggermente strapiombanti ci permette di arrivare su una cengia che si collega al ponte tibetano (che si percorrerà al rientro, oppure può essere utilizzato come via di fuga). Inizia ora la seconda parte della ferrata, si va a sinistra con un traverso esposto ma non particolarmente difficile, a cui segue un tratto verticale. Si entra ora in un camino con una uscita in esposizione un po' impegnativa. Si traversa ora a sinistra in maniera elicoidale, si superano una serie di muri e cenge in grande esposizione, giungendo sulla strettissima vetta (poco posto max 3 o 4 persone dove conviene comunque rimanere assicurati al cavo )con un percorso aereo molto bello. .
Periodo: Aprile - Novembre
Difficoltà: PD/D
Dislivello complessivo: 130 m.
Tempo complessivo: 2:30 ore
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale alla cappella di Santa Caterina dove si parcheggia.
Descrizione: dal parcheggio si prende la stradina a sinistra della chiesetta e seguendo le varie indicazioni si scende al torrente camminando in uno splendido bosco (in autunno colori stupendi).
Si arriva ora ad un poggio panoramico di fronte alla Rocca. Ora la scelta:
1) per sentiero a sinistra che in 15 minuti porta all'attacco in basso sul torrente, se si vuole fare il percorso completo (consigliato, tanto il ponte tibetano viene fatto al rientro).
2) oppure, sentiero a destra che in 5 minuti porta direttamente al ponte tibetano.
Partendo dalla base del fiume, si inizia con un breve traverso, che conduce ad una prima cascata, e si risale per una ventina di metri (PD). Ora un ponticello porta all'attacco del successivo risalto (leggermente più difficile) sempre in un ambiente molto suggestivo. Si giunge così all'ultimo risalto che con tratti leggermente strapiombanti ci permette di arrivare su una cengia che si collega al ponte tibetano (che si percorrerà al rientro, oppure può essere utilizzato come via di fuga). Inizia ora la seconda parte della ferrata, si va a sinistra con un traverso esposto ma non particolarmente difficile, a cui segue un tratto verticale. Si entra ora in un camino con una uscita in esposizione un po' impegnativa. Si traversa ora a sinistra in maniera elicoidale, si superano una serie di muri e cenge in grande esposizione, giungendo sulla strettissima vetta (poco posto max 3 o 4 persone dove conviene comunque rimanere assicurati al cavo )con un percorso aereo molto bello. .
Discesa: non va sottovalutata, in quanto nella prima parte sono presenti dei punti delicati ed esposti, poi alla fine del tratto cablato diventa più semplice, si scende nel bosco tenendo la destra e si arriva al ponte tibetano. Percorso il ponte si sale sul sentiero e in breve tempo si arriva al poggio di partenza, e li all'auto.
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