20/09/2009

Ferrata Tridentina 2586 m.

E' una delle ferrate più conosciute delle Dolomiti. Con la sua posizione in vicinanza del passo Gardena, con rifugio come meta e come punto di appoggio, attrae numerosi (troppi) appassionati. Il primo tratto si presenta di moderata difficoltà, la salita della Torre Exner è invece molto esposta ed impegnativa. Nel complesso, una magnifica ferrata.

Periodo: Giugno - Settembre
Difficoltà: D
Dislivello complessivo: 630 m.
Tempo complessivo: 5 ore
Accesso stradale: da Colfosco  per la strada del passo Gardena, al piazzale della cava di ghiaia deviando in un tornante (m.1956, cartelli)



















Descrizione: dal parcheggio, si segue la strada pianeggiante, poi un sentiero in salita fin sotto la  parete, dove si trovano le prime attrezzature. Per scala e staffe si raggiunge il terrazzo inferiore del Sella, il sentiero prosegue poi verso sud-est passando sotto la Torre Brunico, a tratti in discesa, si raggiunge il vero attacco della ferrata (m.2070, ore 0.40 dal cartello). La ferrata segue ora una sporgenza ben gradinata della grande rampa inclinata, a destra della gola del Rio Pisciadù, fino ad un  piccolo terrazzo nei pressi della cascata. Segue un tratto più ripido a destra della cascata che si  supera tramite scalette, e prosegue in direzione dell'evidente Torre Exner. Con esposta traversata a sinistra, si raggiunge il pendio alla base della strapiombante parete della torre; il vecchio sentiero continua ora a sinistra in direzione del rifugio. Dal bivio delle corde fisse portano ad un tratto strapiombante in salita verso sinistra. Si sale verso destra una fessura esposta e strapiombante, poi per una scala verticale si raggiunge un buon punto di sosta. Si traversa ancora a sinistra su un tratto meno ripido. Si passa ora dalla Torre Exner all'ultimo tratto della ferrata superando il vertiginoso abisso di alcune centinaia di metri tramite per il ponte sospeso. Dopo breve tratto la ferrata termina sul terrazzo superiore del Sella, in salita per tracce di sentiero si raggiunge il Rifugio Pisciadù.
Discesa: dal rifugio con il sentiero n.666 in direzione nord-ovest fino al bivio. poi con sentiero in parte attrezzato si scende in Val Setus e di si ritorna al parcheggio.

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