Bel itinerario che percorre la gola del torrente Elvo, non presenta particolari difficoltà, se non quello di essere particolarmente scivoloso in alcuni tratti. Percorso abbastanza lungo, da evitare in periodi successivi a piogge e va evitata in periodi di eccessiva piena del torrente.
Periodo: maggio - novembre
Difficoltà: PD
Dislivello complessivo: 300 m.
Tempo complessivo: 3:30 ore
Vie ferrate di Dario GardiolAccesso stradale a Sordevolo si sale alla chiesa di S. Ambrogio e subito dopo si parcheggia nel piccolo slargo con fioriere e panchine con balaustra a picco sul vuoto verso la gola dell'Infernone.
Descrizione: dal parcheggio subito a sinistra una strada (cartello "via ferrata") scende qualche centinaio di metri tra le case fino ad un'officina, si va alla fine dell'asfalto, si segue la sterrata a destra in discesa verso il torrente, un canapone aiuta ad attraversare, alla fine, un canale d'irrigazione) fino al cartello dove si va dritto e poi a sinistra fino all'attacco traversando il canale d'irrigazione citato. Ora si comincia a risalire (a destra) sulla sponda orografica sinistra, passando accanto e sotto il pilastro di un ponte. Si tratta di un sentiero attrezzato di cui si seguono i cavi in leggera salita fino al facile ponte delle scimmie con bella vista sulle rocce del torrente. Talora i cavi si interrompono e poi riprendono. Seguire gli ometti di pietra ed i segni di colore verde e giallo fino al ponte in pietra che s'attraversa, si riprende sull'altra sponda salendo, fino al successivo secondo ponte delle scimmie che porta sulla sponda orografica destra dove si continua per molte centinaia di metri in salita con un percorso molto vario, mai difficile, talora molto vicino all'acqua, fino a raggiungere,infine, la parte più bella e spettacolare del percorso. Qui la gola si stringe, il torrente si incassa per qualche centinaio di metri in una strettoia tra le rocce, si trovano qualche ferro e lunghi cavi metallici accompagnano la risalita sulla sponda idrografica destra del torrente, fino all'ultimo semplice ponte delle scimmie che riporta sulla sponda sinistra orografica del torrente all'altezza di un curioso telaio di motocicletta. L'uscita è in salita verso il costone che domina la forra. Più in alto si esce in una zona verdeggiante dove una mulattiera riporta, in parte scorrendo accanto ad un canale di irrigazione, dapprima ad alcune case isolate e poi borgate e più in basso a Sordevolo dove si segue via Bagneri, acciottolata, fino al parcheggio di partenza.
Bellissima, aerea, esposta, una roccia magnifica, tre guglie verticali, un ponte tibetano sospeso sul nulla, una tirollyenne finale cosa chiedere di più. Ferrata bella, aerea e mai monotona.
Periodo: tutto l'anno
Difficoltà: D
Dislivello complessivo: 26
0 m.
Tempo complessivo: 4 ore
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale: da Ventimiglia proseguire per Nizza, attraversarla verso l'aeroporto e quindi prendere a destra la RN202 della valle del Var in direzione di Digne che si segue fino a Puget Theniers (circa 45 km.). Si passa accanto alla Maison de Pays a sinistra vicino alla stazione ferroviaria, dove si deve acquistare il biglietto (3 euro ed eventualmente affittare la puleggia per la teleferica). Continuare poi verso Entrevaux e, prima del ponte sul Var e di attraversare i binari della ferrovia prendere a destra la strada (direzione stadio) e continuare per 5 minuti fino al parcheggio sterrato in riva al fiume a sinistra in discesa dopo una villetta bianca.
Descrizione: dal parcheggio si ritorna verso la villetta e si trova a sinistra la sterrata (sbarra) che in 15 minuti porta all'attacco della ferrata e della parete calcarea e verticale, solcata da una cascata fossile e le guglie aeree da dove si vedono il ponte tibetano, quello delle scimmie e la teleferica. Si segue il sentiero tracciato a sinistra, non proseguire verso la casa strana con il cipresso strano, è un terreno privato. Si arrampica a sinistra della cascata fossile su facile placca aerea e compatta fino alla cima della cascata, poi delle rocce più facili salgono per una trentina di metri e conducono al ponte tibetano (30 metri) che sbocca sul pilastro della prima guglia (80 metri verticali): salendolo si fa sempre più sottile. In cima una stretta cresta esposta su oltre 150 m. di vuoto, con diedro-camino inclinato, porta alla cima della prima guglia. Delizioso panorama tutto da godere. Subito sotto il ponte delle scimmie (25 metri, con 150 metri di vuoto sotto, e via di fuga eventuale). Risalire la seconda guglia andando dritto in salita per pochi metri o aggirarla a sinistra della stessa (tira di braccia,). La teleferica è circa 6 metri più sotto, e collega in discesa la seconda guglia con l'ultima. Sono 85 metri di cavo che si percorrono in circa 5 secondi. Una via di fuga porta nel bosco sottostante. Da qui si scende per circa 20 metri sul versante nord per una placca strapiombante e tira braccia, nella foresta di pini e querce.Discesa: accanto ai ruderi di una costruzione si prende a destra il sentiero nel bosco che scende verso l'altra faccia della parete dove si è arrampicato (bella vista sulle placche inclinate delle tre torri), poi si trova una cresta aerea da attraversare per raggiungere il bosco di castagni da percorrere in discesa (tratti molto scivolosi se bagnato) riportano alla base.
E' al momento l'unica ferrata del genere esistente al mondo, molto suggestiva e particolare; ambiente unico, percorso tecnicamente non difficile e abbastanza breve. Sconsigliata ai claustrofobici.
Aperto luglio-agosto h. 10/17 tutti i giorni; giugno, settembre, ottobre sabato e domenica; altrimenti prenotare (Lou Pais, 04.9360.3451) 20 euro a persona con noleggio materiale (casco, lampada, imbrago, tuta, stivali e guanti). Temperatura 10° (ma con la tuta non fa freddo).
Periodo: tutto l'anno
Difficoltà: AD
Dislivello complessivo: -44 m.+44 m., lunghezza 350 m.
Tempo complessivo: 2 ore
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale: da Ventimiglia procedere per Nizza, Cagnes sur Mer, Grasse, poi RN85 al Col de Valferrière (1169 m.) dove, pochi km dopo si gira a destra per Caille e poi Andon, al cui inizio (indicazioni) si gira a destra per raggiungere la via Souterrata- Parc de la Moulière (1395 m.) dove si parcheggia.
Descrizione: in 5 minuti a piedi si arriva all'attacco (1415 metri) del pozzo di discesa nell'Aven Yvon. Il pozzo si fa subito buio, stretto e umido. Si prosegue su gradini di ferro ed appigli naturali, poi una scaletta di legno porta ad una sala con bivio (quota -22 metri) Si cala prima a sinistra (60 metri A/R, scivoloso, ad un laghetto effimero a quota -44 metri) e poi a destra, si entra in un passaggio stretto, bello, che porta in pochi minuti a una grande sala (che sale verticalmente di molti metri) dove si trova il ponte delle scimmie (15 metri) facile ed aereo, che scavalca un pozzo profondo 36 metri. Così si entra nella galleria del Jurassic Park molto ricca di concrezioni di ogni genere, colore e forma; stalattiti, stalagmiti, colonne. Ora la gola è stretta e si striscia sulla schiena in discesa in un passaggio a sezione di ellisse, scivolosa e piena di argilla. Poi una serie di passaggi più facili in un ambiente grande e fascinoso per la ricca decorazione (grande colonna spezzata e crollata) portano ad un'altra grande sala (quota -28 metri) ben concrezionata e alla passerella (15 metri) che attraversa un grande profondo pozzo. Attenzione, si scivola molto per via dell'argilla untuosa. Si continua con simpatici passaggi, grandi e stretti, argillosi ad una sala dove si attraversa un pozzo con ponte delle scimmie di 12 metri Ora uno scomodo passaggio stretto (50/60 centimetri)dove bisogna scivolare sul sedere nell'argilla per 10 metri (quota -44 metri) e poi si risale in una grande sala, l'ultima. In alto si vede la luce: l'uscita. A destra una scala metallica, o a sinistra un traverso che sale verso destra portano ad una piattaforma, poi alcuni gradini e si è fuori alla luca. In 5 minuti si ritorna al gabbiotto di partenza.
Bella e verticale, divisa in tre settori, quello centrale è il più interessante ed impegnativo. Ambiente molto vario e selvaggio, panorama bello su tutto il percorso. Si tratta di una nuova via ferrata (l'unica della valle di Lanzo), al momento non ancora omologata e percorribile a proprio rischio e pericolo, i sentieri di accesso e di discesa non sono al momento tracciati. Il tracciato di massima della ferrata (vedi foto) è tratto dal sito del comune di Usseglio.
Periodo: Marzo - Ottobre
Difficoltà: PD il primo e l'ultimo tratto AD/D il tratto centrale
Dislivello complessivo: 533 m.
Tempo complessivo: 5 ore Accesso stradale nei pressi di una cava con le dovute cautele si può parcheggiare.
Descrizione: al momento non essendoci un sentiero chiaro per l'attacco della ferrata, diventa un pò laborioso l'accesso. Comunque in linea di massima, dalla cava bisogna seguire inizialmente un sentiero che costeggiando dei muretti a secco porta verso la sinistra della cava. In linea di massima si deve puntare al centro del canalone, si dovrebbe a questo punto trovare l'unico cartello indicante "Via Ferrata", di li in poi solo vaghe tracce nella boschina. Raggiunto l'attacco, inizia il tratto (PD) che con vari risalti porta sino al primo tratto centrale, dove la ferrata inizia ad essere più verticale (AD/D) sino ad incontrare il ponte tibetano (1631 m.), breve e facile con un panorama circostante sempre più ampio sulle cime della valle, Rocciamelone e Lera in primo piano. Passato il ponte inizia il secondo tratto verticale, come il precedente, senza parti strapionbanti o di forza si raggiunge l'ultimo tratto (PD) che porta direttamente in cima, da dove si gode un bellissimo panorama.Discesa: dalla vetta si segue un tratto di cresta sulla destra e si trova l'indicazione
"via di discesa", di qui in poi bisogna prestare massima attenzione, dovendo scendere in traverso su erba olina (molto infida e scivolosa) per portarsi nel vallone seguendo rari bolli rossi sugli alberi. Passato questo tratto delicato (utili un paio di bastoncini) il percorso diventa sempre più evidente ed in 1 ora circa si ritorna alla cava.