29/12/2019

Anello del Pajan

Monte Pagliano, "Pajan" per i locali si trova sulla collina (ma essendo quasi sui 1000 metri mi sembra riduttivo) alle spalle di Busca, raggiungibile anche dai paesi di Costigliole Saluzzo e di Rossana. Zona molto frequentata sopratutto dagli amanti della MTB che qui trovano una miriade di sentieri, ideali anche per escursioni a piedi. Questo percorso ad anello di circa 9 chilometri permette di raggiungere la cima del Pagliano, scendere sino alla bellissima cappella di San Michele, risalire al Bricco Alto e fare ritorno all'auto, godendo di pregevoli scorci panoramici.
Località di partenza: Eremo di Busca 800 m. c.a.
Arrivo: Eremo di Busca 800 m. c.a.
Dislivello: 350 m. c.a.
Tempo complessivo: 3/3:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: Fraternali n.12 1:25.000 Bassa Valle Varaita e Bassa Valle Maira
Accesso stradale sino ai piedi dell'Eremo dove in uno spiazzo sottostante (bacheche descrittive) è possibile posteggiare l'auto.













Descrizione: dal posteggio si imbocca la sterrata che sale verso destra (indicazioni monte Pagliano), si ignora una deviazione a sinistra e poco oltre si ignora quella di destra (direzione cascina Abello, verrà utilizzata al ritorno). Si tiene dunque la sinistra e si sale su alcuni tratti un pochino ripidi, seguendo sempre le molte indicazioni si arriva così ad pilone votivo e ad un cascinale posto in una bellissima radura molto panoramica. A questo punto si prende a sinistra del pilone votivo (indicazioni) e per sentiero in dieci minuti si raggiunge la cima del monte Pagliano sormontata da un piloncino in cemento, proseguendo per una trentina di metri si giunge ad un poggio panoramico (ampia vista sul Monviso) con cassetta contenente il libro di vetta. Si ritorna ora al pilone votivo dove si scende a sinistra seguendo le indicazioni per il "Bosch Grand" che si raggiunge in leggera discesa. Ci troviamo in breve ad un quadrivio con diverse indicazioni, si deve andare a sinistra indicazioni per San Michele (si tralascia quella dritta per il Bricco Alto, da li ci ritorneremo). Si scende quindi in direzione di San Michele perdendo poi un centinaio di metri di dislivello arrivando così ad un'altra bella radura dove si trova la cappella con delle panche dove è possibile fare tappa ristoratrice. Dalla cappella si ritorna indietro di pochi metri e si prende il sentiero a sinistra (cartello Bricco Alto) che sale ripido per cresta sino in cima (947 m. riconoscibile per alcuni massi erratici). Scendiamo ora brevemente e arriviamo di nuovo al quadrivio precedente, dove questa volta volgiamo e sinistra in direzione cascina Abello che si raggiunge in breve tempo dove, si svolterà a destra per rientrare nel fitto bosco, procedendo poi per un paio di chilometri. Si tralasciano tutte le varie piste per MTB continuando sulla traccia principale sino al incrociare il bivio incontrato all'inizio dell'escursione. Da li in breve si ritorna all'auto.

22/12/2019

Zapela Tithabo dal sentiero dei gufi

Piacevolissima camminata, tutta su strada poderale con un paio di attraversamenti su strada asfaltata. Questo sentiero è denominato "sentiero dei gufi basso" (quello alto parte dalla frazione Bar Cenisio) https://www.sentierodeigufi.it/. La meta di questa camminata è la Cappella del Tithabo dedicata al martirio di San Giovanni Battista costruita nel 1715 e restaurata nel 2003. Ottimo panorama sul fondovalle e sul vicinissimo Rocciamelone. In caso di una bella nevicata diventa un ottimo percorso adatto alle ciaspole. 













Località di partenza: Venaus 604 m.
Arrivo: Zapela Tithabo 885 m.
Dislivello: 281 m.
Tempo di salita: 1:10 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.1 1:50.000 Valle di Susa Chisone e Germanasca
Accesso stradale dietro alle vecchie casermette è possibile parcheggiare.













Descrizione: il punto di partenza dell'itinerario si trova poco dopo la svolta svolta, quindi occorre tornare indietro un po sino al grande cartello informativo. Si imbocca la strada pianeggiante che con un semicerchio costeggia dei prati e delle abitazioni e, di tanto in tanto ci si imbatte in curiose costruzioni di legno e molti tabelloni informativi. Si attraversa così un primo tratto di asfalto prendendo un bivio a sinistra incontrando poi altre indicazioni sempre molto evidenti. Si prosegue ora con percorso in costante salita nel bel bosco passando a fianco di un paio di belle cascatelle per arrivare dopo circa quattro chilometri alla cappella di Tithabo. Il rientro avviene per il medesimo percorso fatto all'andata. Nel paese di Vanaus in questo periodo è possibile ammirare molti presepi artigianali disseminati un po ovunque.

10/11/2019

Anello Lemie-Villaretti

Posizionata nella parte mediana della Valle di Viù, Lemie sorge su un promontorio ricco di faggi e castagni, questo percorso ad anello fattibile sia in senso orario che in senso anti orario ci consente di camminare in questi bellissimi boschi. Questo è uno dei molteplici itinerari riscoperti e tenuti in ordine dal CAI di Lanzo.














Località di partenza: Lemie 960 m.
Arrivo: Lemie 960 m.
Dislivello: 250 m.
Tempo complessivo: 2 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale














Descrizione: lasciata l'auto si percorre un tratto di strada in direzione di Usseglio per un centinaio di metri sino ad incontrare sulla destra le indicazioni del sentiero. La prima indicazione porta a Villaretti, va seguita se si vuole fare il percorso in senso antiorario (come ho fatto io), altrimenti si prosegue ancora per pochi metri e si trova il secondo bivio con le indicazioni per Case Fontane che segue fedelmente la descrizione. Si prosegue in salita ed in breve si tocca la B.ta Molar 1030 m., si attraversa la strada asfaltata e si prosegue per una mezz'ora circa arrivando così a Case Fontana 1081 m. Si attraversa la borgata e nei pressi di una fontana si prende il sentiero a destra che si inoltra nel fitto bosco, si arriva dopo un'altra mezz'ora ad un bivio segnalato dove si deve andare a destra in direzione Villaretti, si scende ad attraversare un ponte e si inizia a risalire l'opposto versante, si attraversa un torrentello e dopo un'altra mezz'ora si raggiunge Villaretti 1149 m. Non rimane ora che reperire il sentiero (dopo aver fatto un tratto di asfalto) che riporta a Lemie chiudendo così l'anello. Poco prima di arrivare in paese sulla destra (indicazioni) un breve deviazione porta a vedere le bellissime cascate del rio d'Ovarda.

28/10/2019

Pian d'Azaria

"A maggio del 1940 ricevetti l'ordine dai miei ufficiali del battaglione Vestone del 6° Alpini di salire a Campiglia in Val Soana per fare l'istruttore di roccia. Dovete sapere che ho avuto molti momenti felici nella mia vita, ma forse quei giorni trascorsi a Campiglia Soana sono stati i più belli che ho vissuto. Quando ero libero dal corso di roccia andavo su al Pian della Azaria: per me quel luogo è sempre stato il più bello del mondo. I prati fioriti, il torrente ricco di trote, e i camosci che avevano da poco partorito con i piccoli che scivolavano sulle chiazze di neve dei pendii. 
Poi c'era la maestrina...
Era un luogo bellissimo tanto è vero che quando mi trovavo prigioniero in Germania o nelle montagne dell'Albania o nella steppa russa per consolarmi e per cambiare dalla mia mente il paesaggio, sognavo sempre il Pian dell'Azaria. Anche durante la ritirata di Russia, nei momenti di maggior sconforto, pensavo che lassù, in Val Soana, c'era il Pian dell'Azaria che rappresentava per me un luogo della memoria, un vero paradiso terrestre. Avevo 18 anni, ero innamorato, il paesaggio era così bello e facevo roccia con i miei amici... ero veramente felice"
Mario Rigoni Stern
                                                                                                                                 
Montagna difficile per viverci, pareti alte e ripide, canaloni valangosi, valle molto stretta, difficile la comunicazione con il fondovalle. Sono solo alcuni motivi per cui qui lo spopolamento è stato più consistente che altrove. Ma rimane una valle bellissima e selvaggia con le sue tre diramazioni e con ancora altri valloni laterali merita sicuramente di essere frequentata, tutta la testata della valle è compresa nel Parco Nazionale del Gran Paradiso. Con questa facile escursione si potrà osservare una natura ancora in larga parte incontaminata.













Località di partenza: Campiglia Soana 1350 m.
Arrivo: Grange Barmaion 1650 m.
Dislivello: 300 m.
Tempo di salita: 1:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Accesso stradale si attraversa l'abitato, si costeggia l'albergo Gran Paradis e nei pressi di un'area giochi si può posteggiare l'auto nell'apposito parcheggio.













Descrizione: dal parcheggio si segue la stretta strada sterrata che in breve si porta sulla sponda sinistra idrografica del torrente e si innalza con alcuni ripidi tornanti, per tornare pianeggiante al bivio con il sentiero per il Santuario di San Besso. https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2015/05/santuario-si-san-besso-2019-m.html 
Si superano così alcune baite e si entra nell'ampio e bellissimo Pian Azaria dove si trova l'oasi Mario Rigoni Stern e poco dopo l'antica Casa Reale di Caccia. Superatala si prosegue sempre con percorso pianeggiante fino al fondo del piano, dove con un'ampia curva ci si porta alle Grange Barmaion. Si rientra per il medesimo percorso fatto all'andata.





14/10/2019

San Bernardo delle Sottole 1158 m.

Facile e interessante escursione tra vecchie borgate, cappelle e antichi piloni votivi, passando prima dal Santuario della Madonna della Betulla. Bella in questo periodo dell'anno con i caldi colori dell'autunno, ma altrettanto interessante con le ciaspole dopo una bella nevicata.

Località di partenza: B.ta Sant'Eusebio 900 m.
Arrivo: San Bernardo delle Sottole 1158 m
Dislivello: 268 m.
Tempo di salita: 1:30  ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale superato Brossasco, appena prima del ponte che scavalca il Varaita, svoltare a destra su ripida e stretta strada. Seguire indicazioni per Valcurta, si superano numerose borgate fino a Sant Eusebio dove è possibile parcheggiare.













Descrizione: dal parcheggio si prosegue a piedi sulla strada asfaltata ed in breve si raggiungono le case di Perot inferiore e superiore, dopo di che il tratto asfaltato termine e la strada diventa sterrata. Si prosegue per i tornanti e si arriva ad un grande prato dove sulla destra si scorge l'indicazione per la cappella di San Michele, visibile sul cucuzzolo in alto e raggiungibile in 30 minuti. Si procede sulla strada e poco dopo si incontrano (volendo) un paio di scorciatoie, si arriva così all'ultima borgata Pantoisa a 1072 m., ancora un paio di tornanti nel bosco e si arriva al pilone votivo che precede il bel Santuario della Madonna della Betulla 1168 m., ottimo punto panoramico (purtroppo oggi un po coperto). Si prosegue dritti sulla strada addentrandosi ancora di più nel bosco e perdendo leggermente quota in circa mezz'ora si arriva alla radura dove si trova la Cappella di San Bernardo delle Sottole, poco più avanti si trova un bel punto panoramico sul vallone di Gilba. Si rientra per il medesimo percorso.

30/09/2019

Lago Dres 2087 m.

In questa stagione si possono ammirare i magnifici colori che variano dal rossiccio al giallo passando nel bosco di larici che popolano in versante sinistro della valle. Bellissima gita al cospetto delle Levanne e delle cime che ci circondano.
La Gita: https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2012/09/lago-di-dres-2087-m.html

16/08/2019

Anello dei laghi da St.Anna di Vinadio

Giro ad anello panoramicissimo con partenza dal Santuario di Sant'Anna di Vinadio. Il percorso avviene su comode mulattiere, in parte su territorio italiano e in parte su territorio francese, mantenendosi in quota permette di superare quattro colli e di ammirare numerosi e splendidi laghi. Essendo una mulattiera di origine militare, sono molte le testimonianze che si incontrano sul percorso (bunker, resti di reticolato e ruderi di vecchie casermette. Superato il passo della Tesina bel colpo d'occhio su Rocca la Meja ed il più lontano Monviso.
VIDEO: https://www.youtube.com/watch?v=e_TrG2FxZ8g&feature=youtu.be













Località di partenza: Rocca dell'Apparizione 2066 m.
Arrivo: Rocca dell'Apparizione 2066 m.
Dislivello: 550 m. circa comprese le risalite
Tempo complessivo: 4:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.7 1:50.000 Valli Maira Grana e Stura
Accesso stradale
Descrizione: si prosegue sulla mulattiera passando accanto alla Rocca dell'Apparizione ed in breve si arriva ad un bivio (punto di ritorno del percorso), si va a destra seguendo le indicazioni per il passo della Tesina arrivando velocemente ad un primo piccolo laghetto e seguito subito dopo dal lago di Sant'Anna. Si continua sempre sull'evidente mulattiera superando altri piccoli laghetti e con un tratto leggermente più ripido si arriva al passo della Tesina 2380 m. Non ci si cura del sentiero che scende nel Vallone dei Bagni e si segue il sentiero di sinistra scavato in parte nella roccia che con percorso a mezza costa (questo tratto e leggermente esposto, quindi occorre un minimo di attenzione) porta ad un casermetta (visibile da lontano) posizionata poco sotto il colle Saboulè 
2460 m. (punto più alto dell'escursione). Ora si passa in territorio francese e in discesa si raggiunge il lago Lausfer soprano 2357 m., si continua risalendo il versante opposto fino ad arrivare ad una casermetta e in vista dei laghi Lausfer sottani dove, tenendo la sinistra con un ultimo strappo si raggiunge il colle del Lausfer 2378 m.Ora siamo di nuovo in territorio italiano e non ci rimane che seguire il lungo sentiero in discesa che, dopo aver superato un tratto franato su una passerella con catena di sicurezza (nessun problema), si arriva così al colle di Sant'Anna. Si prosegue ancora in discesa arrivando così all'ultimo lago del colle di Sant'Anna e di li in breve al bivio incontrato alla partenza, da dove si ritorna all'auto.

12/08/2019

Crouchou d'pan

















Simpaticissima falesietta nelle immediate vicinanze del rifugio degli Invincibili in valle Pellice, da provare in attesa di un pranzetto in rifugio. Sono sufficienti una corda da 40 m. ed una manciata di rinvii. Il rifugio è raggiungibile dalla località di Bobbio Pellice dove, al ponte prima di entrare nell'abitato si svolta a destra sulla strada che con numerose svolte in circa 3 km. conduce alla località Bessè dove, lasciata la borgata a destra si sale ancora sino al termine della strada asfaltata, qui è possibile lasciare l'auto nei due slarghi a bordo strada. Di qui a piedi sulla sterrata in circa 45 minuti si arriva al rifugio. La falesietta si trova subito al tornante successivo. In zona sempre ben attrezzate dalla Guida Alpina Sandro Paschetto gestore del rifugio si trovano altre zone attrezzate per l'arrampicata, vedi link: http://www.rifugioinvincibili.it/view.php?page_id=41

10/08/2019

Punta Telcio 2833 m.

Ai piedi del Monte Rosa, un colpo d'occhio eccezionale sui 4000; Lyskamm, Piramide Vincent, Punta Giordani. Escursione a torto trascurata, si preferisce fare la vicina Alta Luce  https://verticalemanontroppo.blogspot.com/2009/08/alta-luce-hochlicht-m3185.html. Pur presentando un dislivello non eccessivo, è priva di difficoltà se si vuole escludere l'ultimo pezzo dove occorre ricercare un po l'itinerario essendo privo di sentiero (questo il motivo della classificazione EE). Merita sicuramente una visita.













Località di partenza: arrivo telecabina del Gabiet 2342 m.
Arrivo: punta Telcio 2833 m.
Dislivello: 491 m.
Tempo di salita: 2:15 ore
Difficoltà: EE
Cartografia: IGC n.5 1:50.000 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale Si posteggia e si prende la cabinovia per il Gabiet.













Descrizione: usciti dalla cabinovia si sale a destra passando di fianco ad un bar e si svolta a sinistra su una strada sterrata (indicazioni per lago verde e lago blu, e rifugio Orestes Hutte sentiero 6A), la si segue sino al termine, poi si attraversa un ponticello e d li in poi diventa sentiero. Più avanti si incontra una deviazione, bisogna andare a sinistra seguendo il sentiero 7B in direzione dei laghi, si incontra un primo laghetto e si prosegue sempre sull'evidente sentiero sino a pervenire al lago blu, si continua ancora lasciando il lago a destra, la punta Telcio inizia ad essere visibile in alto a destra (si tratta poi di una lunga cresta). Si prosegue ancora con rari bolli gialli sino a quando il sentiero è visibile (in realtà prosegue poi più in alto a sinistra). A questo punto occorre continuare un po a "naso" e salire a destra senza sentiero tra prato e pietre in direzione della cima, cercando i tratti più agevoli, tra rari ometti e qualche labile traccia comunque mai nulla di pericoloso. Si arriva così in vetta, dove con uno sguardo si abbraccia il massiccio del Rosa. Si rientra per il medesimo percorso.