26/08/2017

Rifugio Q.Sella al Monviso 2640 m.

Il Rifugio Quintino Sella è situato tra il Lago Grande di Viso e il Lago di Costagrande, in una posizione di suggestiva bellezza ai piedi del Monviso (m. 3.841), all’interno del Parco del Monviso, riconosciuto dall’Unesco come "Area della Biosfera del Monviso". Divenne dagli inizi del '900 la base principale per la salita al Monviso, venne poi ampliato per fare fronte alle continue esigenze da parte degli alpinisti diretti alla vetta, promuovendo così lo sviluppo economico e turistico di Crissolo. Simbolo del Parco del Monviso è la Salamandra Lanzai.        

Località di partenza: Pian del Re 2020 m. 
Arrivo: Ghincia Pastour 2640 m.
Dislivello: 620 m.
Tempo di salita: 2:50 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC: n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale Nei mesi estivi il posteggio è a pagamento 5 euro giornaliere.













Descrizione: Al fondo del Pian del Re luogo convenzionalmente indicato come sorgente del fiume Po, inizia il sentiero di salita che con ampi tornati risale il pendio ed in breve raggiunge il Lago Fiorenza, di cui si costeggia al termine del quale si risale per sentiero sino ad arrivare in vista del Lago Chiaretto. Ora compiendo un semicerchio verso destra in leggera discesa si aggira il Lago per poi iniziare un lungo diagonale ascendente verso sinistra per risalire poi i detriti morenici fino ad entrare in un pianeggiante vallone tra il Monviso e il Viso Mozzo. Di qui con percorso a saliscendi si giunge al Colle di Viso da dove appare il bel Lago Grande di Viso. Ora un comodo sentiero pianeggiante porta in breve tempo all'ormai visibile Rifugio Quintino Sella. Il ritorno si effettua per il medesimo percorso.


20/08/2017

Altopiano della Gardetta

Una storia lunga 300 milioni di anni, quando ancora queste montagne non esistevano ed il tutto faceva parte di un continente in riva al mare frequentato dagli antenati dei dinosauri dei quali si possono ancora osservare le impronte. Impronte associate al rettile Ticinosuchus ferox, predatore di circa 2.5 metri di lunghezza che camminava a quattro zampe con una lunga coda sollevata dal suolo. Tutto questo e altro ancora si può vedere su questo meraviglioso altopiano.














Località di partenza: Colle del Preit 2083 m. 
Arrivo: Rifugio della Gardetta 2335 m.
Dislivello: 252 m.
Tempo di salita: 1 ora
Difficoltà: T
Cartografia: IGC: n.7 1:50.000 Valli Maira-Grana-Stura
Accesso stradale L'ultimo km. di strada nei mesi estivi è regolamentato al traffico con chiusura alle 10:30 del mattino.













Descrizione: Lasciata l'auto, in breve si raggiunge il Colle del Preit dal quale si gode già di un'ampia vista sull'altopiano e a sinistra sulla magnifica Rocca la Meja che sarà una costante di questa gita. Si tralascia la strada che scende verso l'agriturismo per andare a destra (indicazioni per il rifugio Gardetta). Si può scegliere se continuare per la sterrata oppure seguire i segni gialli del sentiero che passano più lontano dallo sterrato. in un'ora di cammino si arriva al fondo dello sterrato, a questo punto si svolta a sinistra e in 10 minuto si giunge al rifugio, dal quale volendo in mezz'ora circa si può raggiungere il passo della Gardetta, da dove si gode di un maggiore panorama. Per vedere le impronte dei dinosauri chiedere informazioni direttamente al rifugio.
Per il rientro si percorre il medesimo sentiero dell'andata.

19/08/2017

Rifugio dell'Alpetto 2271 m.

Video: https://www.youtube.com/watch?v=ppfmt18PFHs&feature=youtu.be

Splendida gita ai piedi del Monviso che permette di assaporare paesaggi aspri e di ripercorrere con la mente i lontani tempi eroici dei primi salitori e padri dell'alpinismo, quando venne edificato il primo rifugio sulle Alpi nel 1866 che divenne la base principale per le ascensioni al Monviso.













Località di partenza: Meire Dacant m.1640 (Oncino) 
Arrivo: Rifugio Alpetto 2271 m.
Dislivello: 631 m.
Tempo di salita: 2:30 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC: n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale Dal centro di Oncino si prende a sinistra dopo la chiesa in direzione Meire Bigoire da dove poi si seguono le indicazioni per Rifugio Alpetto e la strada sino al termine dove si presenta sterrata nell'ultimo chilometro e dove alla fine si può parcheggiare.













Descrizione: dal parcheggio si può prendere il sentiero che sale diretto, oppure continuare ancora per un tratto di strada sterrata (10 minuti in più), si percorre il fondo del vallone e si arriva ad attraversare su un ponticello il rio Alpetto e si inizia la salita sul versante opposto. La salita diventa ora più sostenuta e ci si alza con numerose svolte che fanno guadagnare quota e si prosegue in direzione dell'intaglio nella bastionata in alto. Arrivati alla base dopo aver attraversato alcuni pascoli il sentiero si fa ancora più ripido e con numerose svolte permette di superare la bastionata per arrivare ad una bellissima conca erbose da dove si erge la mole del Monviso. Il percorso diventa ora pianeggiante per poi risalire un'ultima breve rampa e si arriva al nuovo rifugio dell'Alpetto. Pochi metri più avanti affacciato sul lago omonimo si trova il vecchio rifugio costruito nel 1866, ora restaurato e adibito a museo. Il ritorno avviene per il medesimo percorso.


Laghi Luset 2133 m.

Nel periodo estivo sono molte le strade forestali che ben si prestano all'escursionismo e alla mountain bike, così come i  sentieri che portano in quota e permettono di raggiungere luoghi incantevoli attraversando pascoli e alpeggi di rara bellezza e con impagabile panorama sul Monviso.















Località di partenza: Pian Munè 1535 m. 
Arrivo: Laghi Luset 2133 m.
Dislivello: 598 m.
Tempo di salita: 2 ore
Difficoltà: T/E
Cartografia: IGC: n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale













Descrizione: dal rifugio di Pian Munè si prende la stradina di sinistra che con numerosi tornanti a moderata pendenza (possibilità di tagliare in diversi punti) si dirige a Pian Croesio arrivo della seggiovia. Belle le aperture panoramiche sultratto Po-Varaita, giunti all'arrivo della seggiovia si continua sulla strada a sinistra del bar e con percorso ben evidente si attraversano gli ampi pascoli da dove, si estende il panorama sul Monviso, si prosegue fino al termine della carrareccia, e dove si trova un alpeggio. Da questo punto inizia il sentiero sulla sinistra segnalato e con numerosi ometti sul percorso porta al superamento di un paio di conche e si perviene infine ai due laghi. Si ritorna per il medesimo itinerario.

07/08/2017

Hans Clemer maestro d'Elva

Il Video:
https://www.youtube.com/watch?v=dDknA7ToDXU&feature=share

Come accennato nella gita precedente, dopo essere saliti al Monte Nebin, vale la pena di scendere per 7 km. e raggiungere il bellissimo paesino di Elva per vedere i gli affreschi del  pittore fiammingo Hans Clemer chiamato a decorare la chiesa nel 1494. Gli affreschi raffigurano la crocifissione e le storie della Vergine. Altri dipinti di questo artista sono visibili a Saluzzo (casa Cavassa) a Revello (nella Collegiata) a Costigliole (in Santa Maria Maddalena) a Celle Macra (nella parrocchiale).

Monte Nebin 2510 m.










Montagna molto panoramica che si eleva tra la Valle Varaita e la Valle Maira, da dove nelle giornate terse si possono ammirare i tremila di Elva, Pelvo, Rocca la Marchisa, Chersogno e le cime della Valle Varaita con il Monviso in primissimo piano. Data la brevità del percorso e la comodità di accesso al colle vale la pena di abbinarla ad una visita alla stupenda Elva a 7 km. dal colle.













Località di partenza: Colle di Sampeyre 2284 m.) 
Arrivo: Monte Nebin 2510 m.
Dislivello: 300 m. considerando le perdite di quota
Tempo di salita: 1:15 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC: n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale













Descrizione: si ignora la strada sterrata che conduce al Colle della Bicocca per prendere il sentiero che si alza a sinistra nella direzione dei tralicci che risale con pendenza moderata il largo costone spartiacque sul quale si camminerà sino in cima al Nebin, si arriva così in punta alla modesta elevazione del Cugn di Goria 2384 m. Da qui perdendo un po' di quota si scende alla sottostante strada sterrata "strada dei cannoni" (che si può percorrere poi al ritorno), dalla quale si stacca subito deciso il sentiero di salita che percorre fedelmente il filo di cresta guadagnando così i rimanenti 200 m. di dislivello fino alle roccette sommitali dove è posta una grande croce. Con giornata limpida il panorama è grandioso. Il rientro si effettua per il medesimo percorso.