31/12/2016

Il sentiero natura di Borgio Verezzi

Il sentiero natura sale sul versante occidentale del promontorio di Caprazoppa verso la collina dell'Orera dove la popolazione si rifugiava dalle scorrerie saracene e normanne. Piazza, Poggio, Roccaro e Crosa di chiara influenza araba, sono incastonate in un paesaggio dominato dalla macchia mediterranea e dalla pietra rosa locale. Le quattro borgate di Verezzi sono collegate tramite stradine e mulattiere che incontrano terrazzamenti dove la vigna e le mani sapienti dei contadini sono all'origine di buoni vini locali. Grazie alle "creuze" (mulattiere) si scende al mare verso Borgio, appositi pannelli didattici descrivono gli aspetti naturalistici e storici del sentiero natura. Stupendi in questo periodo i presepi do Crosa e Roccaro.













Località di partenza: Borgio 5 m. 
Arrivo: Borgio 5 m.
Dislivello: 260 m.
Tempo complessivo: 4 ore
Difficoltà: E
Segnavia:  FIE - rombo rosso - sentiero natura
Cartografia: IGC: n.15 1:50.000 
Accesso stradale 













Descrizione: dal passaggio a livello di Borgio si segue a destra via Nazario Sauro e via della Cornice, che presto si lascia a sinistra per una strada sterrata che prende quota lentamente. Poco dopo si trascura la deviazione di destra che porterebbe ai settori di arrampicata, e si prende la ripida deviazione a sinistra arrivando così ad una piccola area attrezzata adiacente alle vecchie cave di Verezzi. Dopo un buon tratto con scorci interessanti sul mare e sulla falesia di Caprazoppa si arriva in cima alla collina dove si trovano il cimitero di Verezzi, la panoramica chiesa di San Martino vescovo e il santuario di Maria Regina Mundi. Poco sopra la borgata si arriva al Mulino Fenicio e si raggiunge la Croce dei Santi da dove sono visibili le quattro frazioni di Verezzi. Seguendo il crinale, dalla zona del castellano si scende rapidamente a Crosa, che pare scolpita direttamente nella pietra. I muretti sostengono i terrazzamenti e accompagnano l'escursionista fino alla borgata Piazza, la principale frazione di Verezzi. Dalla piazza di Sant'Agostino, con la sua chiesa del XVII secolo, si passa sotto archivolti in pietra e si costeggiano i muri delle case dove si arrampicano i pergolati di vite. Si raggiunge così Roccaro, dove troviamo la cappella settecentesca della Madonna Immacolata, e in ambiente ora aperto si scende lungo via Pria Grossa. Lasciata via Erxo a sinistra (conduce a Poggio) si entra nel centro storico di Borgio dove si va a chiudere l'anello.


Da Varigotti a Noli

L'altopiano della Mànie si protende verso l'orizzonte con le alte pareti a strapiombo sul mare del promontorio di Capo Noli. Le sue falesie calcaree dividono le case color pastello del borgo saraceno di Varigotti dalle antiche mura medievali di Noli, lambite da uno degli arenili più belli della Liguria. L'itinerario sale verso l'ex Semaforo Nuovo a 276 m., in splendida posizione a picco sul mare, regalando anche una visita alla chiesa di San Lorenzo all'inizio del percorso, appartenuta all'ordine benedettino nel lontano VIII secolo.














Località di partenza: Varigotti 5 m. 
Arrivo: Noli 5 m.
Dislivello: 270 m.
Tempo complessivo: 3 ore
Difficoltà: E (valutazione personale) il libro la riporta come T
Segnavia: X rossa - rosso giallo - cerchio blu
Cartografia: IGC: n.15 1:50.000 
Accesso stradale All'ultima galleria prima di uscire da Varigotti, si posteggia l'auto. 
Descrizione: poco prima dell'ingresso della galleria, oltre la quale si apre la spiaggia dei Saraceni, si sale a sinistra la strada acciottolata che sale verso la chiesa di San Lorenzo (segnavia FIE X rossa). Piccolo gioiello architettonico che si raggiunge ad un bivio verso destra. Ritornati al bivio si continua a salire tenendo la destra trascurando un sentiero che sale a sinistra, sempre circondati  dagli ulivi e poi dalla tipica macchia mediterranea. Da questo punto si ammira la lunga distesa di sabbia bianca e fine della baia dei Saraceni. La successiva deviazione, sempre a destra, ci porta alla possente colonna calcarea del Malpasso alta più di 250 metri, panoramica su quel mare dove si trovava un tempo il porto naturale di Varigotti. Oltre si raggiunge rapidamente una strada carrabile che bisogna seguire a destra per un centinaio di metri fino all'ex Semaforo Nuovo 276 m. A questo punto non rimane che scendere verso Noli (segnavia cerchio rosso tagliato) per visitare il centro storico e monumentale dell'antica Repubblica Marinara. Il ritorno, se non ci si è attrezzati con una seconda auto, si può fare in autobus (uno ogni mezz'ora circa).



19/12/2016

Punta Prarosso 1500 m.

Semplice e panoramicissima escursione, ottima anche come ciaspolata seguendo la strada sterrata fino all'alpe Prarosso. Come escursione si può scegliere di fare la strada sterrata fino all'Alpe e poi di li per sentiero, oppure partire direttamente per sentiero dalla chiesetta di Saccona.














Località di partenza: Saccona 886 m. 
Arrivo: Punta Prarosso 1500 m.
Dislivello: 614 m.
Tempo di salita: 2 ore
Difficoltà: T/E
Cartografia: IGC: n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale nei pressi della chiesa si può posteggiare.













Descrizione: come già detto si può salire direttamente per ripido sentiero direttamente a fianco della chiesa, oppure più comodamente proseguire lungo la strada asfaltata che supera le case del paese per diventare in breve sterrata e chiusa al traffico. Si inizia a salire nel bosco con pendenza regolare alternando tornanti a tratti diagonali, ignorando tutte le deviazioni laterali. Si arriva poi ad un bivio molto evidente dove bisogna andare a sinistra in salita, si continua nel bosco oramai meno fitto. Si trova poi a sinistra della strada un primo bivio da dove parte il sentiero per Punta Prarosso, volendo si può continuare fino al termine della strada dove, sempre a sinistra si stacca un altro sentiero (bolli di vernice rossa) ben segnalato che in circa 1/2 ora conduce alla Punta Prarosso, ottimo punto panoramico dal Monviso a tutte le cime delle Valli di Lanzo. Si rientra per il medesimo percorso.


13/12/2016

Anello Oncino-S.Giacomo-M.Tirolo

Bel percorso ad anello intorno al Monte Cialance per arrivare ad una delle borgate più alte, le Meire Tirolo, un eccellente punto panoramico sul Monviso e su tutta la valle del Lenta, primo affluente del Po. Le Meire sono raggiungibili da una discreta strada asfaltata,che però non permette di godere del paesaggio intorno, quindi nell'anello descritto viene percorso al ritorno in discesa. A monte della borgata guardando in direzione del Monviso si vedono i ciouchie di Pasquie, che sono affioramenti rocciosi di origine calcarea alti alcuni metri, di cui uno molto ardito e particolare.














Località di partenza: Oncino 1220 m. 
Arrivo: Oncino 1220 m.
Dislivello: 398 m.
Tempo complessivo: 2:30 ore
Difficoltà: E/T
Cartografia: IGC: n.6 1:50.000 Monviso
Accesso stradale si può parcheggiare nei pressi della chiesa.













Descrizione: si sale dal lato opposto della chiesa in mezzo alle case seguendo l'indicazione Saret. Si arriva così ad un bivio detto "la Geisetto. Superata una fontana si prosegue sulla via di sinistra che porta al Saret sulle ultime case del paese, buon punto panoramico su tutta la valle del Lenta e dall'altro sull'alta Valle Po con di fronte Ostana e le sue borgate, e più lontano a sinistra il Santuario di San Chiaffredo di Crissolo. La strada in terra battuta spiana, si supera una sbarra si prosegue in mezzo ad un bosco di frassini e betulle fino al pianoro su cui si trovano le rovine di San Giacomo posto in una radura. Da "la Geisetto" a qui il percorso era quello dell'antica e storica Via del Sale. In queste radure è possibile incontrare cerbiatti e cervi, si lascia ora il sentiero principale che continua verso Crissolo e si inizia la salita in mezzo al bosco (solo vaghe tracce) fino a raggiungere la sella che separa il Monte Cialance  e le Meire Tirolo in prossimità di un pilone votivo posto al lato della strada asfaltata, punto più alto del percorso con magnifico panorama. Ora ci si incammina a sinistra in discesa sulla strada asfaltata toccando i resti dellele borgate di Meisonette e Paschiè. Dopo la borgata Porcili sempre in discesa ad un bivio si  prosegue a destra, si supera Ciotet tornando così al punto di partenza in vista oramai del campanile di Santo Stefano. 

07/12/2016

Alpe Freste 1432 m.

Utilizzate in estate come alpeggio, in inverno sono un'ottima e facile meta per un giro con le ciaspole. Si trova in posizione soleggiata e panoramica, la salita avviene interamente su strada sterrata. Pur trovandosi in Valle di Viù, l'accesso più comodo avviene dalla valle di Susa transitando dal Colle del Lys. Ovviamente non si trova ancora neve sul percorso, quindi bisognerà attendere una copiosa nevicata anche a bassa quota.













Località di partenza: Ninquidetto 1180 m.
Arrivo: Alpe Freste 1432 m.
Dislivello: 252 m.
Tempo di salita: 1 ora
Difficoltà: MR
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale nei pressi della fermata dell'autobus si trova un piccolo piazzale dove parcheggiare.













Descrizione: dal parcheggio si percorrono un centinaio di metri sulla strada asfaltata in direzione di Viù, fino a che sulla sinistra parte la strada sterrata che inizia a salire con alcune svolte, si trova quasi subito un bivio, dove si trascura la diramazione di sinistra. Si sale quindi a destra e dopo alcuni tornanti si supera una casa isolata. Si ignora un'altra deviazione che scende a destra e dopo alcune svolte si arriva in vista dell'Alpe Frestre da dove si ha un bellissimo panorama. Il ritorno avviene per il medesimo percorso di salita.