29/09/2014

Col Barant 2373 m.

Il Col Barant mette in comunicazione la comba dei Carbonieri con la conca del Prà sempre il Valle Pellice dove si trova il rifugio Jervis, accessibile da Villanova. Il valico è attraversato da una lunga strada chiusa al traffico, venne utilizzata durante l'ultima guerra mondiale per raggiungere alcune postazioni militari e per controllare i valichi. Durante la salita si hanno scorci interessanti sullo  spartiacque con la valle Po. Il punto culminante è un po' deludente dal punto di vista panoramico rispetto al percorso di salita, trovandosi incassato tra due alture. Per aumentare la veduta, occorre  scendere in direzione del giardino botanico Peyronel, dove il panorama si apre sul Palavas (2929 m.) e sul Bric Boucie (2998 m.) e sulla sottostante conca del Prà. Al colle è presente un ex edificio militare ristrutturato e recuperato come rifugio alpino.



























Località di partenza: Comba dei Carbonieri, poco a valle del rifugio Barbara 1750 m.
Arrivo: Col Barant 2373 m.
Dislivello: 623 m. al colle, se si scende al giardino botanico si devono aggiungere altri 80 metri di risalita, per un totale di 703 m.
Tempo di salita: 2:30 ore
Difficoltà: T
Cartografia: IGC. n.6  1:50.000, Monviso
Accesso stradale  poco a valle del rifugio sulla destra si trova un ampio piazzale dove si parcheggia.































Descrizione: dal parcheggio si prosegue lungo la strada sterrata chiusa da una sbarra, è segnalata abbondantemente con segnaletica e pannelli illustrativi. Si sale con pendenza costante ignorando tutte le deviazioni. Usciti dal bosco si nota l'insellatura del Col Barant e il rifugio omonimo, si raggiunge un bel pianoro "lou pian 'd la marmotte. Superatolo la strada riprende a salire di nuovo, è possibile in diversi punti tagliare i tornanti utilizzando varie scorciatoie. Si raggiunge infine senza difficoltà il Colle e il rifugio. Se si vuole proseguire per il giardino Peyronel, è sufficiente continuare sulla sterrata che scende verso la conca del Prà e, dopo brevetratto, (si perdono circa 80 m. di quota) lo si raggiunge. Qui troviamo un casotto di servizio ed un grazioso laghetto. Il rientro si effettua per il medesimo percorso.

23/09/2014

Sentiero balcone della Val Grande


Un tempo, i pascoli che ancora oggi ricoprono i versanti soleggiati della Val Grande di Lanzo ricchi di acqua, erano una importantissima risorsa per le popolazioni della valle. Numerosi alpeggi ancora visibili, molti ristrutturati e altri ridotti a ruderi, vedeva la zona molto popolata. Oggi questa zona con le sue ampie distese prative offre un panorama di sicuro interesse con le montagne che fanno da contorno. L'Uja di Ciamarella (3676 m.) è la principale cima delle valli di Lanzo, ammantata di neve sino a inizio estate e ricoperta ancora dai suoi (oramai ridotti) ghiacciai. Arrivati al Gias dei Signori, è possibile posare lo sguardo al fondo del vallone di Sea che prende origine da Forno Alpi Graie e risale verso il bivacco Soardi e alle pendici dell'Albaron e della Ciamarella stessa. E' comunque nella fase di salita di questo sentiero balcone che si ha un buon colpo d'occhio sull'intera val Grande. Questo è un bellissimo percorso da fare anche in inverno con le ciaspole, da me effettuato nel marzo del 2010. Di seguito allego il link con la descrizione del percorso.
http://verticalemanontroppo.blogspot.it/2010/03/sentiero-balcone-della-val-grande.html




















14/09/2014

Lago Goillet 2516 m.


Uno tra i più grandi laghi della Valle d'Aosta, nelle sue acque si specchia il maestoso Cervino. E' un lago artificiale costruito agli inizi degli anni '40 per la regolazione dell'energia idraulica. Escursione molto semplice, adatta a tutti, interamente su strada sterrata con vista mozzafiato sulla catena delle Grandes Murailles, Cervino e sul ghiacciaio di Plateu Rosa.



















Località di partenza: Cervinia 2013 m.
Arrivo: Lago Goillet 2516 m.
Dislivello: 503 m.
Tempo di salita: 1,45 ore
Difficoltà: T/E
Cartografia: IGC. n.5  1:50.000 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale indicazioni per la partenza della funivia e si lascia l'auto nell'ampio parcheggio.
Descrizione: con alle spalle la stazione di partenza della funivia, si sale verso destra la strada poderale. Si incontrano le indicazioni del sentiero n.16. Lo si può ignorare continuando sulla strada o seguirlo per tagliarne il primo tratto. La strada porta in poco più di un'ora e trenta al lago Goillet. Giunti al lago, si trovano i  resti dei binari con vecchi carrelli utilizzati per i lavori della diga. Portandosi sulla sponda ovest si può ammirare il Cervino che si specchia nelle sue acque. Il ritorno avviene per il medesimo percorso di salita.


















09/09/2014

Un lunedì da Foresto


Un lunedì di ferie ben speso, approfittando di un periodo di bel tempo e complice un giorno di ferie decidiamo di ripercorrere per l'ennesima volta questa bellissima ferrata, relativamente vicina a Torino. Con l'inseparabile Luigi partiamo alla volta di Foresto, ovviamente solo noi in ferrata in una giornata eccessivamente calda, pochissima acqua all'interno dell'orrido, in questo periodo dell'anno la portata è al minimo, quindi non ci si bagna assolutamente e tutti i guadi si passano agevolmente.
La relazione della ferrata:
http://verticalemanontroppo.blogspot.it/2010/09/ferrata-orrido-di-foresto.html









































08/09/2014

Rifugio e lago Bagnour 2017 m.


Semplice escursione nel bosco dell'Alevè, la cembreta  più estesa del versante italiano delle Alpi,  permette di osservare ambienti molto suggestivi come la radura che ospita il lago e il rifugio Bagnour e quella del lago Secco. Si percorrono comodi sentieri all'interno del bosco con possibilità di vedere alcune specie animali di cui è popolato.






















Località di partenza: Castello di Pontechianale 1600 m.
Arrivo: Lago e rifugio Bagnour 2017 m.
Dislivello: 417 m.
Tempo di salita: 1 ora
Difficoltà: E
Cartografia: IGC. n.6  1:50.000 Monviso
Accesso stradale si parcheggia nei pressi del rifugio dell'Alevè.
















Descrizione: dai pressi del rifugio dell'Alevè si prende il sentiero che sale verso il lago Bagnour e l'omonimo rifugio. Esso risale con pendenza costante i margini meridionali del bosco fino ad arrivare al rifugio Grongios Martre, si segue il sentiero di sinistra che passante dietro al rifugio per ricongiungersi ad una mulattiera che va percorsa in salita. Si supera la Grangia Ciamion, arrivando alla baita Peiro Croncetto e si segue il sentiero di sinistra per il rifugio Bagnour e si tralascia quello  di destra per il lago Secco. Si arriva  ad una radura e si continua a destra dopo un breve traverso a sinistra. Il sentiero ora affianca il corso di un torrentello, si seguono le tacche bianco-rosse sino ad arrivare al lago Bagnour 2017 m. e all'omonimo rifugio. A questo punto si può ritornare per il medesimo itinerario di salita, oppure intraprendere un anello che permette di passare per il lago Secco aumentando il dislivello di un centinaio metri. In questo caso si attraversato il lago si segue il sentiero che in discesa porta al lago Secco e le Grange Pralambert segnalato con vernice blu sugli alberi sino a pervenire alla conca che ospita il lago 1890 m. Proseguire in discesa sino ad un bivio, abbandonare il sentiero che scende alle Grange Pralambert imboccando quello a mezzacosta per Castello. Si seguono ora le indicazioni sino a riprendere l'itinerario di salita presso la baita Peiro Groncetto e di li si rientra a Castello.