28/07/2014

Lacs Perrin 2320 m.


Approfittando di questa domenica di bel tempo andiamo a curiosare in questo vallone leggermente appartato rispetto al più frequentato e caotico Colle del Moncenisio. L'idea iniziale era di arrivare con l'auto al Colle del Piccolo Moncenisio, e di li arrivare al lago delle Savine e con un ultimo tratto raggiungere il Colle Clapier. Ma dopo una breve sosta al Refuge du Petit Mont-Cenis, abbbiamo optato per questa bella escursione e sicuramente più breve escursione che in meno di 2 ore con passo tranquillo ( e molte soste fotografiche ) permette di superare i 230 metri di dislivello.

















Partenza: Refuge du Petit Mont-Cenis 2110 m.
Arrivo:  Lacs Perrin 2340 m.
Dislivello: 230 m.
Difficoltà: E
Tempo di salita: 1:45 ore  
Cartografia: IGC. n.2  1:50.000, Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale: da Susa si prosegue in direzione del Colle del Moncenisio. Arrivati al Colle si  costeggia in tutta la sua lunghezza il lago dove, al termine si nota una strada che si stacca sulla sinistra indicante il Colle del Petit Mont-Cenis. La strada seppure molto stretta è totalmente asfaltata e porta al parcheggio del rifugio.















Descrizione: dal parcheggio, in breve si raggiunge il rifugio e si continua per sentiero sempre molto ben segnalato alternando tratti pianeggianti ad altri più ripidi che portano a salire sulla sinistra sino ad un vasto pianoro. Il panorama a questo punto si apre notevolmente su Giusalet e Malamot. Ancora un breve strappo e si arriva al primo laghetto dove si specchiano le cime circostanti e, subito dopo si incontra anche il secondo laghetto. Il ritorno si effettua per il medesimo percorso.

20/07/2014

Ferrata du Pichet

Ovviamente dopo una settimana di bel tempo e di lavoro, si avvicina un WE di tempo incerto con piogge nella giornata di domenica ma con temporali in arrivo sulle montagne già nel pomeriggio di sabato. Oramai stufi di questa situazione decidiamo di provare ugualmente spostandoci in territorio francese. Veniamo alla fine premiati, tempo afoso e nebbioso sino al Colle del Moncenisio, decisamente migliore dal versante opposto su Lanslevillard. In programma questa ferrata non troppo impegnativa adatta ai neofiti, in effetti oggi c'era Carmen alla sua prima ferrata (ma da come si è comportata non sarà di certo l'ultima), per me oramai è già la quarta volta, ma è sempre un piacere accompagnare "sti giovani".
Per la relazione della gita: http://verticalemanontroppo.blogspot.it/2009/07/ferrata-du-pichet.html






06/07/2014

Sulla vecchia ferrovia

Vista l'estate pazzerella che non permette escursioni in montagna, non rimane che salire a cavallo della bicicletta e pedalare. Da Airasca a Villafranca P.te sulla vecchia ferrovia.















L'Airasca-Saluzzo-Cuneo, una delle prime linee ferroviarie realizzate in Piemonte, fu progettata per collegare gli sbocchi delle valli alpine occidentali con Torino e il mare. Oltre ai passeggeri, la maggior parte del transito era costituito da merci, tra cui legname, patate, castagne, pietre da costruzione, carbone di legna, ma anche bestiame e prodotti caseari provenienti dalle valli o dalla provincia saluzzese. L'inaugurazione avvenne nel 1884 per il tratto, di circa 10 Km, tra Airasca e Vigone, e nel 1885 per i successivi 23 Km tra Vigone e Saluzzo. Il punto di diramazione della linea Torino-Pinerolo era fissato dove si trova l'attuale stazione di Airasca, a circa 1,3 Km dal centro del paese. Le stazioni lungo la linea erano: Scalenghe, Cercenasco, Vigone, Villafranca P.te, Moretta, Torre San Giorgio, Cervignasco, Saluzzo. Il tracciato, non elettrificato, era quasi rettilineo, a un solo binario a scartamento normale. Il doppio binario per gli incroci era presente solo nelle stazioni di Scalenghe, Vigone e Villafranca P.te. Il 31 dicembre 1985 la ferrovia fu percorsa dall'ultimo treno in servizio. Fu poi chiusa l'anno successivo e sostituita da un servizio automobilistico. Il vecchio tracciato, nel tratto tra Villafranca P.te e Airasca, è da poco diventato un percorso cicloturistico, mentre da Villafranca a Moretta il sedime è ormai intransitabile. Da Moretta a Saluzzo la sede ferroviaria è invece ancora percorsa dalle tradotte merci per le officine di Moretta.















Descrizione: questa ciclabile consente di attraversare la campagna cogliendone tutte le sfumature, adatta a tutti e in qualsiasi stagione e permette di vedere i paesi circostanti, la segnaletica in disuso, i passaggi a livello i caselli e le stazioni, ultime tracce rimaste della vecchia ferrovia. La pista riservata a pedoni e ciclisti è tutta percorribile in sicurezza, prestando le dovute attenzioni negli attraversamenti di strade provinciali. Il tratto è asfaltato, fatta eccezione di un breve trattto (meno di 1 Km) prima di arrivare a Vigone, tale tratto è ancora sterrato, ma percorribile con qualsiasi bici (anche da corsa). Per tappe e rifornimenti d'acqua occorre fermarsi nei vari paesi vicini alla ciclopista.
Note: Il percorso è lungo 15,5 Km. ed è veramente fattibile da chiunque in qualsiasi periodo dell'anno. Sconsiglierei le giornate troppo calde, anche se oggi con meteo alquanto incerto non si è sentita tantissimo la calura. Noi per comodità (e capacità) abbiamo optato per portare con l'auto le biciclette fino ad Airasca. (Bibliografia, in bici in Piemonte di Bici & dintorni - FIAB Torino)