30/06/2012

Rocca Ciarva 2364 m.

Località di partenza: Rifugio Città di Ciriè al Pian della Mussa 1787 m.
Arrivo: Rocca Ciarva 2364 m.
Dislivello:
577 m.
Tempo di salita: ore 2
Difficoltà: EE
Cartografia: IGC n.2 1:50.000 Valli di Lanzo e Moncenisio
Accesso stradale in prossimità del Rifugio Città di Ciriè si posteggia l'auto (posteggio a pagamento, 3 euro).

Descrizione: sul lato destro del rifugio Città di Ciriè, si stacca un sentiero abbastanza ripido che, in 50 minuti circa tra splendide fioriture in questa stagione, porta al Pian della Ciamarella.
Si percorre il piano tenendosi progressivamente sulla sinistra, sino ad arrivare all'Alpe Ciamarella dove si incontrano tre baite. Poco oltre si piega decisamente a sinistra per tracce di sentiero e ometti, reperendo il canale di salita che, con pendenza non eccessiva porta al successivo pianoro. Di fronte a noi l'ultimo tratto di salita, ci si sposta sul lato destro della cresta, reperendo una traccia e rari ometti, ed in breve si tocca la cima di Rocca Ciarva. Rientro per il medesimo percorso di salita.


25/06/2012

Casolari dell'Herbetet 2435 m.

Il Parco del Gran Paradiso occupa una vasta area nelle Alpi Graie, posta tra il Piemonte e la Valle d'Aosta. Cinque sono le valli presenti: le valdostane Cogne, Valsalvarenche, Rhèmes e le piemontesi Orco e Soana. Vi sono circa 60 ghiacciai, altrettanti laghetti e numerosissime cascate, che d'inverno si trasformano in uno splendido campo d'azione per gli alpinisti.
E' visitabile in ogni stagione: in estate si possono percorrere i sentieri in alta quota, con la garanzia di interessanti incontri con la fauna, il tutto unito all'esplosione delle fioriture; l'autunno è la stagione dei colori, mentre in inverno è possibile praticare lo sci di fondo o effettuare escursioni con le racchette da nev
e nei boschi, oppure praticare lo scialpinismo, attività particolarmente adatta all'area.
Partenza: Valnontey 1667 m.
Arrivo: Casolari dell'Herbetet 2435 m.
Dislivello:
768 m.
Difficoltà: E
Tempo di salita: ore 2:30/3
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Note: gita con poco dislivello, ma con un lungo sviluppo, circa 20 km. A/R
Accesso stradale

Descrizione: l'ascita l'auto, si imbocca la strada ponderale (sentiero n.22) che costeggia il torrente Valnontey fino al suo termine. Da qui proseguire sul sentiero alla sinistra, (sempre n.22). Dopo 500 metri circa si incontra il bivio per il bivacco Money, lo si tralascia proseguendo dritti sulla medesima via, percorrendo il fondovalle sulle sponde del torrente che verrà attraversato più avanti. Si perviene così ad un'altro crocevia, il nostro itinerario prosegue ora sulla destra con il n. 22G, tralasciando gli altri itinerari che conducono ai bivacchi Borghi e Martinetto. Salendo sulla mulattiera, si guadagna così la località Herbetet, dove si trova il casotto dei guardiaparco.
Discesa: per il medesimo percorso di salita.


17/06/2012

Rifugio Livio Bianco 1910 m.

Dal sito del Rifugio: a pochi metri dal lago Sottano della Sella che, con il fratello Soprano, è il bacino naturale più grande delle Alpi Marittime sorge il Rifugio Livio Bianco. I monti attorno ad esso sono in grado di soddisfare l'alpinista esperto, l'escursionista ed il gitante giornaliero che rimarranno estasiati dallo splendido panorama.
Questi luoghi, ora Parco Naturale delle Alpi Marittime, erano in passato le mete dei Reali di Casa Savoia che trascorrevano la giornata in ba
rca o pescando lungo il Rio Meris. E' facile lungo i sentieri o attorno al rifugio incontrare branchi di camosci e in primavera, con i prati fioriti, le prime marmotte uscite dal lungo letargo, con lo sguardo verso l'alto si può seguire il placido volo dell'aquila reale.
Il rifugio è posto a quota 1910 m. nell'alto vallone della Meris, sulla sponda orientale del lago Sottano della Sella, ai piedi del versante settentrionale del Monte Matto. Il rifugio sostituisce il più antico bivacco "Monte Matto", che sorgeva al lago Soprano della sella, andato distrutto in seguito ad un incendio al termine dell'ultimo conflitto. Di proprietà del CAI di Cuneo, il rifugio è una solida costruzione in pietra a vista con copertura in lamiera. Fu costruito nel 1963, a ricordo di Dante Livio Bianco, comandante partigiano e forte alpinista cuneese caduto il 12 luglio 1953 dalla cima di Saint Robert nel gruppo del Gelas.

Località di partenza: S. Anna di Valdieri 978 m.
Arrivo: Rifugio Livio Bianco 1910 m.
Dislivello: 932 m.
Tempo di salita: 2:30-3 ore
Difficoltà: E
Cartografia: IGC n.8 1:50.000 Alpi Marittime e Liguri
Accesso stradale
Descrizione: da S. Anna di Valdieri, 978 m., a fianco del rifugio Balma Meris (ottimo posto tappa), parte il sentiero che, inerpicandosi ripidamente alle spalle dell'abitato, sale tra faggi e castagni tenendosi sempre sulla sponda sinistra idrografica del Rio Meris. Dopo aver superato i Tetti Biaisa (1224 m.) e successivamente i Tetti Paladin (1326 m.), raggiunge con pendenza più moderata l'ampio ripiano del Gias del Prato (1529 m.) ove, tra i massi sulla destra sgorga un'ottima sorgente. attraversato il lundo pianoro ed aggirato il pietroso costolone nord-orientale della Punta Meris, taglia con un lungo arco la ripida faglia meridionale del Vintabren. Si giunge in un nuovo ripiano, ove sorgono le ex case Reali del Chiot (1700 m.). Il sentiero prosegue dolcemente nella scoscesa scarpata, lungo la quale scende l'emissario del soprastante lago e con l'ultimo tornate, si affaccia sulla conca del Lago Sottano della Sella (1882 m.). Scavalcato il torrentello che esce dal lago, dirigendosi a sinistra, raggiunge in pochi minuti il rifugio Livio Bianco (1910 m., ore 2.30/3 da s. anna di Valdieri). La discesa avviene per il medesimo percorso di salita.


10/06/2012

Ferrata Les Rochers de la Clapière 1980 m.

Poco prima dell'abitato di Ceillac sulla sinistra si trova questa bella ferrata, prima parte adatta anche ai principianti, la seconda parte, decisamente più impegnativa. La valle è molto bella, un paradiso per gli amanti del parapendio. Il paesino è da visitare, con la sua antica chiesa romanica.
Periodo: Giugno - Ottobre
Difficoltà:
AD/D-
Dislivello: 300 m.
Tempi:
3 ore
Vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso: Dal Colle del Monginevro a Briancon, poi per Gap scendendo lungo la valle della Durance, passere oltre Embrun e, dopo la fortezza di Mont Dauphin, andare per Guillestre, da qui per Chateux Queyras fino al bivio per Ceillac chsi raggiunge quasi e dove si lascia l'auto (1720 m.) a destra della strada (cartello ferrata) prima delle case.






Descrizione: si attraversa la strada e si prende la sterrata che sale verso le pareti calcaree fino al cartello della ferrata, a destra, da cui un sentiero sale a zig zag, su detriti e porta all'attacco. Una placca di 30 metri porta ad un traverso su una rampa inclinata a destra, si continua su placche verticali fino ad arrivare ad un terrazzo ghiaioso. Attenti alla caduta sassi. Quindi si attacca una rampa ascendente a destra, facile, aerea con bella vista su Ceillac. Si arriva così al bivio della via di fuga, entrando nella seconda parte, più aerea e un poco più difficile. Si sale in traversata ascendente a sinistra, passando per un breve tratto di cresta, poi un sentiero traversa a sinistra e quindi si scende qualche metro all'attraversamento della passerella lunga una ventina di metri che porta in  salita su un muro verticale (30 metri, un po' tira braccia). Da qui una placca inclinata porta ad un'aerea traversata, piacevole, con alcuni passaggi alquanto delicati e non molto ferrati che portano alla fine della ferrata, dove si entra in un bosco ancora in salita. Il ritorno avviene con una lunga traversata verso destra, e poi, con tratti cablati, si scende poco alla volta puntando verso l'abitato. Prima delle case, una traccia di sentiero devia a destra e riconduce al parcheggio.


03/06/2012

Ferrata di Casimiro

http://www.youtube.com/watch?v=Bih2NVjaD-g

Di ritorno su questa facile e simpatica ferrata in una stupenda giornata di sole, situata nella splendida Valle di Rhemes, con un "gruppetto" di 11 simpaticissime persone.
Per la relazione completa vedere il link sottostante.

http://verticalemanontroppo.blogspot.it/2011/08/la-ferrata-di-casimiro.html