29/08/2011

Tète Blanche 3413 m.

Stupenda gita da fare possibilmente in due giorni, la Tète Blanche rientra nel novero dei 3000 escursionistici e non presenta particolari difficoltà tecniche. Ma i 1860 metri di dislivello rappresentano comunque un impegno notevole da affrontare con un buon allenamento. Ovviamente la fatica in salita, sarà ripagata ampiamente una volta arrivati in cima. Note: un apprezzamento particolare ai gestori del Rifugio Chiarella (tutti volontari) per l'accoglienza, la preparazione e la cortesia dimostrata nella gestione di questo piccolo ma confortevole Rifugio, che merita sicuramente una visita.






 









Località di partenza: Glacier 1553 m.
Dislivello: 1860 m.
Tempi di salita: 4 ore fino al rifugio Chiarella, 1:30 dal rifugio alla vetta
Difficoltà: EE 
Apertura rifugio: mesi estivi (luglio-inizio settembre) rifugio invernale sempre aperto
telefono rifugio 0165.521020
Accesso stradale














Descrizione 1° giorno: il rifugio Chiarella sorge a m.2979 alla sommità di uno sperone roccioso che domina la magnifica conca di By. Vasto panorama sul Mont Velan, Grivola, Gran Paradiso, Emilius e Tersiva. Si parte dall'abitato di Glacier (dove si è posteggiata l'auto). 150 metri circa prima del ponte sul torrente Buthier, inizia la mulattiera con segnavia N.4, che si inerpica sulla costa boscosa, quindi diventa sentiero e in breve raggiunge casa Farinet.
Da questo punto segue la diramazione di sinistra, che porta in breve ai casolari di By, si sale dolcemente attraverso i prati con direzione NE sino a raggiungere (visibile in alto a sinistra) l'alpeggio Le Baracche a 2303 m. di quota. Proseguendo obliquamente ora con percorso più ripido (sempre con segnavia N.4) si sale sotto le pendici di Punta Ratti, si oltrepassa un valloncello e si continua zigzagando verso sinistra in direzione di un grosso masso isolato posto a 2807 m., lasciando a destra una cascata che precipita dalla bastionata rocciosa sulla quale sorge il rifugio. Dal masso isolato si continua per una traccia di sentiero e ci si innalza verso delle facili placche (tratto attrezzato con corda fissa e gradini) e si raggiunge una spalla rocciosa, da dove con facile percorso si arriva in breve al rifugio.
Descrizione 2° giorno: si parte da dietro il rifugio seguendo l'evidente sentiero, superando in diagonale il costone oltre il quale si trovano i blocchi della bancata rocciosa discendente verso Punta Ratti. Aggirata questa, si arriva sul pendio detritico che si risale in diagonale seguendo gli ometti sino alla vetta, dalla quale si gode uno spettacolo stupendo sul Gran Combin (m.4314), sul Mont Gelè, sul Cervino, monti del Vallese e gruppo del Monte Rosa. 


22/08/2011

Punta Sommelier 3333 m.

Località di partenza: loc. Pian dei Morti 2600 m.
Arrivo: Punta Sommelier 3333 m.
Dislivello: m. 700 c.a., se si decide di partire dal rifugio calcolare 400 m. in più 
Tempo di salita: 2:30 ore 
Difficoltà: EE
Cartografia: IGC n.1 1:50.000 Valle di Susa Chisone e Germanasca
Accesso stradale Oltre il rifugio Scarfiotti la strada continua verso il Colle del Sommelier con fondo stradale pessimo (conviene auto fuoristrada o al limite una Panda), si arriva sino al Pian dei Morti a quota 2600 m. c.a. Nei pressi di un tornante (paline indicatrici) si lascia l'auto. 











Descrizione: lasciata l'auto ci si innoltra nel vallone verso destra, seguendo le indicazioni per il Passo dei Forneaux (m.3139), su sentiero sempre molto bene marcato. Giunti al Passo il panorama comincia a farsi esteso, ci si dirige ora verso sinistra, tenendosi per lo più sul versante destro del pendio, e si prosegue in direzione della punta oramai vicina. Dalla vetta panorama grandioso sulle principali vette dell'arco alpino, dal Monviso alla Barre des Ecrins. Si rientra per il medesimo percorso fatto in salita.

18/08/2011

La Ferrata di Casimiro 2054 m.

Non particolarmente difficile, adatta anche ai neofiti (sempre accompagnati da una persona esperta), ben attrezzata, piacevole, con due brevi ponti delle scimmie, lo spigolo e il sentiero dei camosci; sono alcuni dei passaggi più caratteristici di questa ferrata, sempre con un panorama di prim'ordine. a vivacizzare il percorso.Dedicata a Casimiro Therisod prima guida alpina della Val di Rhèmes. 












Periodo: Giugno - Ottobre
Difficoltà: AD
Dislivello complessivo: 350 m.
Tempo complessivo: 3 ore
Accesso stradale  si parcheggia nei pressi dell'albergo.









Descrizione: subito dietro l'albergo inizia il sentiero sempre ben segnalato, che passando in mezzo ad alcune abitazioni in 15 minuti circa porta all'attacco della ferrata. Si inizia con un tratto verticale e poi un traverso, questo sarà in linea di massima l'andamento della ferrata, alternata a tratti di sentiero nel bosco sino ad arrivare al primo ponte tibetano. Ancora un tratto di arrampicata (verticale ma mai difficile) e si arriva alla via di fuga. Si riprende a salire un tratto verticale un po' più lungo, poi un traverso per arrivare infine al secondo ponte tibetano (più corto del precedente). Dopo il ponte tibetano inizia il tratto in discesa (cablato) che ci porterà sul sentiero che proviene dal Col Fenètre. Si rientra all'auto tramite la passeggiata Bruil-Chanavey.












13/08/2011

Punta Basei 3338 m.

Vetta molto panoramica sul gruppo del Gran Paradiso e sulle montagne della Val di Rhemes, oltre che sulle cime valdostane. 

Località di partenza: Rifugio Savoia al colle del Nivolet 2532 m. 
Arrivo: 3338 m. 
Dislivello: 806 m. 
Tempo di salita: 3 ore 
Difficoltà: EE/A
Cartografia: IGC n.3 1:50.000 Parco Nazionale del Gran Paradiso
Accesso stradale Nelle domeniche nei mesi di luglio-agosto, il traffico verso il colle del Nivolet è vietato alle auto e regolamentato con servizio navetta dalle ore 9:00 alle ore 18:00 















Descrizione: a lato del Rifugio Savoia (2532 m.) inizia il sentiero per il Taou Blanc, dopo un paio di tornanti si arriva ad una malga e si prende il sentiero a sinistra, che poco dopo attraversa il rio Rosset. Dopo un breve tratto pianeggiante si arriva in vista del lago Leytà, si trova a questo punto l'indicazione verso sinistra per la Punta Basei. Si trova più avanti un tratto di pochi metri ripido, stretto e un pò esposto ma attrezzato con una fune metallica. Si sbuca ora su di un pianoro, attraversando poi una pietraia con un ampio semicerchio verso sud-ovest e senza guadagnare quota, ci si porta verso una zona rocciosa. Qui numerosi ometti sparsi sulla pietraia guidano tra rocce affioranti ed eventuali nevai sino al Colle Basei (3175 m.) dove è posizionato un grande ometto di pietre. Da questo tratto di cresta molto ampio, ci si dirige verso sinistra portandosi verso le rocce sommitali della nostra cima. Ora la traccia si fa esile, compie qualche svolta portandosi sul versante della Val di Rhemes scavalcando la cresta e si porta sotto l'ultimo sato roccioso alto una ventina di metri (questo è il tratto alpinistico), a lato di una curiosa finestra nella roccia. Si affronta questo tratto con l'aiuto di una corda già ancorata sulla roccia, oltre la quale si raggiunge la croce di vetta.
Discesa: avviene per il medesimo percorso di salita.

10/08/2011

Ferrata Bethaz Bovard 2603 m.

Ferrata non difficile ma lunga e impegnativa, composta da tre sezioni ben distinte ed un ultimo tratto di cresta in un bellissimo ambiente di alta montagna. Panorama grandioso  

Periodo: Giugno-Ottobre
Difficoltà: D
Dislivello complessivo: 959 m.
Tempo complessivo:
7-8 ore
Vie ferrate di Dario Gardiol 
Accesso stradale L'attacco della ferrata si trova appena dopo l'uscita dal paese, sulla destra vicino ai magazzini di stagionatura della fontina, dove alcuni metri sopra inizia la ferrata.
La prima sezione inizia con alcuni passaggi aerei e verticali, facili e mai esposti su una serie di risalti gradevoli. A quota 1900 m. circa finisce la prima parte, che con una via di fuga sulla destra riporta alla partenza.













La seconda sezione attacca poco più in alto, dopo un tratto di sentiero si ritrovano i cavi e si riprende a salire con dei pezzi alquanto aerei, un'altra ora di salita con ottimi panorami sempre più ampi, con una bella arrampicata esposta ma mai difficile, che termina a quota 2100 m. circa in una zona pianeggiante. Seconda via di fuga salendo leggermente in direzione sud e poi piegando a sinistra in discesa per ricollegarsi al sentiero precedente. 

















La terza sezione inizia dopo un traverso sulla destra che fa perdere un po' di quota, essendo su tratto erboso, può risultare delicato in caso di erba bagnata, prestare un minimo di attenzione. Questa sezione è la più interessante alpinisticamente, bei passaggi aerei conducono alla cresta finale prima della vetta. Paradossalmente, la ferrata che conta ben 1850 gradini (un'esagerazione, ne bastavano meno della metà) in questo tratto finale di cresta è poco attrezzato, per cui bisogna prestare la dovuta attenzione, essendo abbastanza aerea. Si arriva così in vetta alla Becca dell'Aouille a 2605 m., dove si trova prima un grosso ometto di pietre e poco sopra un'enorme ripetitore. Ottimo panorama.











Discesa: dal ripetitore, salire ancora un centinaio di metri, e reperire un sentierino sulla destra che porta alla discesa di un canalino attrezzato con cavo (passaggio delicato). Giunti al fondo del canalino si noterà  più in alto sulla sinistra un'indicazione; a sinistra si prosegue verso i laghi Morion (2909 m.) si deve invece scendere immediatamente a destra per sfasciumi e massi tutto il canalone (scarsamente segnalato) sino ad arrivare sul pianoro sottostante, dove si trovano quattro specchi d'acqua. Proseguire dritti sino a sporgersi sul vallone sottostante. Da qui è visibile una traccia di sentiero, che poi diventerà molto marcata e segnalata più avanti con il N.18, la quale passando sotto la palestra di roccia conduce al villaggio di La Bèthaz. A questo punto si deve risalire per 2 chilometri circa (se non si è lasciata una vettura a La Bèthaz) sulla strada regionale per ritornare a Valgrisenche.



01/08/2011

Rifugio Q. Sella al Felik 3585 m.

Posto a quota 3585 m. sulla cresta spartiacque tra le Valli Ayas e Gressoney, sullo sperone roccioso più elevato oltre il quale inizia il ghiacciaio del Felik. Privilegia di una magnifica posizione panoramica verso le montagne, punto base per le salite al Castore e ai Lyskamm e la traversata verso i rifugi Mezzalama, Gnifetti e Regina Margherita.















Località di partenza: Colle di Bettaforca 2680 m.
Arrivo: Rifugio Q. Sella 3585 m.
Dislivello: 905 m.
Tempo di salita: 3 ore e 30
Difficoltà: EE
Cartografia: IGC n.5 1:50.000 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale si posteggia l'auto alla partenza degli impianti del Bettaforca.
















Descrizione: Prima una funivia e poi una seggiovia (30 min circa, 15 euro A/R) vi portano sino al colle di Bettaforca a 2680 m., dall'arrivo della seggiovia, si sale a destra prima per un tratto di strada carrozzabile, poi per sentiero numero 9, sempre molto bene segnalato da bollini gialli. Il primo tratto del sentiero, fino al Colle Bettolina 3100 m., è molto agevole. Si arriva così sulla cresta spartiacque con la Valle d'Ayas nei pressi di una capanna in muratura che serviva da deposito al Rifugio, (panorama molto bello sul Lago Blu e sul Rifugio Mezzalama). Il sentiero ora prosegue un poco più ripido e corre in mezzo a pietraie fino all'ometto di cresta. Ad inizio stagione e fino a fine luglio questo tratto è generalmente coperto di neve, ma data l'affluenza di escursionisti la traccia è solitamente ben battuta.
L'ultimo tratto consiste in una crestina a tratti aerea (circa 30-40 minuti, da percorrere con cautela), ma ben attrezzata con una corda fissa dove ci si può assicurare, si sbuca a questo punto nei pressi del bordo del Ghiacciaio del Felik, ove sorge il Rifugio. Si rientra per il medesimo itinerario di salita.