19/07/2010

Testa Grigia 3314 m. Monte Pinter 3132 m.

La Testa Grigia è la vetta più elevata del contrafforte divisorio fra la Val D'Ayas e la Valle di Gressoney. Frequentatissima per la facilità di salita per la via normale e per il panorama grandioso che offre abbracciante tutto l'arco alpino dal Monviso all'Ortles. E' possibile scendendo dalla vetta, su sentiero segnalato la salita al Monte Pinter dove è posizionato il bellissimo bivacco Lateltin.
Località di partenza: Ostafa 2418 m.
Arrivo: Testa Grigia 3314 m.
Dislivello: 897 m.
Tempo di salita:
3:30 ore
Difficoltà: EE
Cartografia: IGC n.5 Cervino e Monte Rosa
Accesso stradale  dal paese con due telecabine (costo 15 euro A/R) si raggiunge Ostafa.
















Descrizione: A monte della cabinovia parte il sentiero n.12 che con salita moderata porta ai laghi di Pinter in ore 1:30 dove si ricongiunge con il sentiero 11A proveniente dal Crest.
Inizia qui una rampa detritica che in circa mezz'ora porta al Colle di Pinter. Da questo punto inizia la salita vera e propria. Si segue ora un sentiero che sale ripidamente per detriti e rocce rotte verso nord e nord-est attraversando i fianchi occidentali del Monte Pinter sino a guadagnare il ripiano a nord dello stesso. Si attraversa diagonalmente verso nord-est per detriti o nevai (utile picozza e ramponi a inizio stagione) raggiungendo la cresta a quota 3124.
Di qui si segue la cresta in direzione della vetta fino a quando alcune ripide rocce (passaggio con catena) obbligano a portarsi su una cengia in forte esposizione (qualche cautela) sul versante di Gressoney. Dalla cengia con passaggio facile su roccia (cavo di assicurazione) si ritorna in cresta nell'ultimo tratto in prossimità della vetta che si raggiunge senza difficoltà.

























Discesa: Per l'itinerario di salita, ma consiglio ritornati sulla cresta a quota 3124 di proseguire dritti con percorso pianeggiante e di raggiungere la vetta del Monte Pinter, collezionando così due bellissime cime superiori ai 3000 metri. Dalla vetta del Pinter rintracciare un canalino di discesa che riporta a ricongiungersi con il sentiero di risalita.

06/07/2010

Falesia Rocca Remolon

Una falesia attrezzata ed utilizzata dalle Truppe Alpine della caserma di Bousson come palestra di arrampicata. E' un luogo particolarmente bello, immerso nella vegetazione alla quota di quasi 2200 m. La sua particolarità è data dal fatto che si trovano in abbondanza vie molto facili, quindi luogo ideale per iniziare ad arrampicare. Composta da tre distinti settori molto vicini tra di loro, il primo, il più alto troviamo quattro itinerari di due lunghezze ciascuno per un'altezza di 50 m. con difficoltà dal 3° al 5°.
Il secondo con cinque lunghezze monotiro di circa 30 m., ed il terzo con un paio di lunghezze di 20 m. con difficoltà 6a/6b. La parete è una grossa placconata appoggiata di roccia granitoide molto lavorata e solida, lo stile di arrampicata è ovviamente la placca ricca di prese ed appoggi, l'attrezzatura è ottima nel primo settore, Spit-Fix da 10 mm. con catene ed anelli di calata alle soste, idem per il secondo settore. Unico neo che le soste per la calata sono posizionate alquanto indietro, il che rende un po' difficoltosa la manovra in moulinette. Essendo la falesia ad una quota di circa 2200 m. è praticabile esclusivamente nella bella stagione. Accesso: Da Cesana Torinese in alta Valle di Susa, dirigersi verso Claviere lungo la strada statale del Monginevro, qualche centinaio di metri prima del ponte sulla Piccola Dora, svoltare a sinistra al bivio per Sagnalonga (strada sterrata a fondo mediocre) e dopo 6 km. circa continuare in direzione del Colle Bercia, fino ad incontrare ad un tornante una bacheca in legno con le indicazioni Rocca Remolon e punto panoramico (ampi spazi laterali per posteggiare). Risalire brevemente il sentiero fin sulla cima della Rocca e scendere sul lato opposto dove si incontra il primo settore, 3 min. dall'auto, poco più avanti si incontrano il secondo ed il terzo settore.
Bibliografia: www.altox.it

05/07/2010

Monte Orsiera 2878 m. 2890 m.

Bella ed ardita montagna rocciosa che si innalza sullo spartiacque principale ad est del colle dell'Orsiera. Composta da due distinte vette di cui quella nord è la più alta, e quella sud leggermente più bassa. Tra le due vette vi è l'intaglio chiamato colletto dell'Orsiera. Panorama stupendo, sebbene il gruppo del Rocciavrè mascheri a tratti la pianura, in particolare sul Rocciamelone.


Località di partenza: Rifugio Selleries 2023 m.
Arrivo: Orsiera 2890 m.
Dislivello: 867 m.
Tempo di salita: 3:30/4 ore
Difficoltà: F
Cartografia: IGC n.1 Valle di Susa Chisone e Germanasca
Accesso stradale da Pra Catinat proseguire su strada sterrata con fondo mediocre per 5 km sino al Rifugio Selleries dove è possibile posteggiare. 

















Descrizione: dal rifugio imboccare un sentiero che passa davanti alla bergeria omonima e continua sulla sponda sinistra del vallone fino ad un bivio. Trascurata la traccia più marcata che sale verso destra al Colle del Sabbione, proseguire a sinistra. raggiungendo la bergeria del Ciardonnèt 2369 m. Il sentiero continua sempre sulla sinistra ora abbastanza ripido, si supera poi in diagonale da sinistra a destra un secondo più marcato gradino uscendo così al margine della selvaggia conca del Lago del Chardonnèt 2560 m. in gran parte dell'anno ghiacciatoSi volge ora a sinistra cercando di stare alti rispetto al Lago, andando così ad imboccare il canale nascosto da un crestone roccioso che scende dalla punta meridionale dell'Orsiera. Lo si risale per detriti o meglio ancora per neve (se inizio stagione risultano utili picozza e ramponi) raggiungendo così il Colletto dell'Orsiera. Da questa stretta insellatura piegare a destra salendo le facili rocce della cresta Sud; e si tocca la vetta dove vi è una piccola croce metallica. Ridiscesi al colletto volendo si può salire alla cima Nord.
Si rientra seguendo l'itinerario di salita. 
Considerazioni: La salita è stata da noi effettuata il 2 luglio 2010, trovando le seguenti condizioni: il canalino era ancora innevato, la salita sino a metà circa era su neve discreta e non sono serviti i ramponi (considerando la giornata molto calda e lo zero termico a 4200 m.), dalla metà in poi lo strato non era molto consistente e si toccavano le pietre sotto per cui abbiamo preferito spostarci sulla destra sfruttando una striscia detritica per poi raccordarci sul nevaio alla fine. Con simili condizioni consiglio di partire dal Rifugio non dopo le ore 6:00