10/06/2009

Ferrata Rocca Senghi 2450 m.

Prima parte molto atletica con diversi tratti in strapiombo. Difficoltà che si abbattono nella seconda parte, utilizzata anche come via di fuga, oppure di salita alla cima nel caso si vogliano evitare le difficoltà della prima parte. Molto suggestiva la discesa passante per una galleria.

Periodo: maggio-ottobre
Difficoltà: D+ la prima parte, AD la seconda parte 
Dislivello complessivo: 568 m.
Tempo complessivo: 3:30 ore 
vie ferrate di Dario Gardiol
Accesso stradale si parcheggia dopo il ponte sul torrente Varaita accanto alla centralina elettrica
Descrizione: dal parcheggio si arriva al ponte (fontana a sinistra), lo si attraversa e si continua sul sentiero U26 per Grange Cruset, poi a destra sempre su sentiero verso la Rocca Senghi che incombe con le sue pareti colorate e verticali già ben visibile dal parcheggio. L'attacco della ferrata si trova alla base dello spigolo verticale ed esposto. A metà parete si incrocia una cengia che sale da destra, serve come via di fuga oppure per aggirare la prima parte più difficile della ferrata.

Prima parte: si parte subito in verticale ed in breve l'esposizione si fa sentire, come è tipico degli spigoli. Il ferro è buono ma non abbondante, spesso si devono utilizzare appigli naturali. La via prosegue sullo spigolo per circa un centinaio di metri senza punti sosta per poi girare verso dx e raggiungere la cengia. Qui termina la parte più difficile.
Seconda parte: dalla cengia (congiunzione con la via di fuga), il percorso diventa molto meno verticale ed (AD) salendo per cenge e paretine sino sotto la vetta dove si trova un bivio. A sinistra per facili roccette si arriva subito alla croce, a destra per un facile camino si tocca lo stesso punto.
Discesa: dalla cima un sentiero scende ad un colletto, e in pochi minuti arriva alla casermetta; dove a sinistra ci si porta alla galleria che scende dentro la montagna (discesa attrezzata con cavi e gradini, portare la lampada e attenzione a eventuali tratti ghiacciati) e porta ad un antro usato ai tempi della guerra come polveriera e termina all'altezza della casermetta sopra citata. Si riprende il sentiero e passando accanto all'attacco della ferrata si ritorna al parcheggio.

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